Giuseppe
Verdi e il risorgimento: 1848
Mentre in Italia accadono gli eventi che innescheranno i moti del '48, Verdi
sta lavorando all'estero. Nel luglio del 1847 va in scena a Londra I
masnadieri. Nel novembre dello stesso anno, a Parigi, Jerusalem che è
l'adattamento in grand-opéra dei Lombardi alla prima crociata. A Parigi
restò fino al 1849, a
parte il breve soggiorno italiano fatto con Giuseppina Strapponi, in occasione
del quale comprò una casa a Busseto. A Parigi scrisse anche l'opera Il
corsaro che fu rappresentata a Trieste senza l'intervento di Verdi. Torniamo a
Milano. Dopo le famose Cinque giornate, Milano si libera dagli austriaci. La
contessa Clara Maffei trasforma il suo salotto intellettuale in un ambulatorio
d'emergenza. Mazzini, fervente repubblicano, entra a far parte del salotto
repubblicano della contessa Maffei. Per liberare la Lombardia dagli
austriaci si chiede aiuto all'esercito piemontese. La guerra che ne sorge
è sfavorevole per gli italiani. Lo scrittore Giulio Carcano si reca a
Parigi da Verdi con una richiesta: che il Maestro, molto considerato da
Napoleone III di Francia, sottoscriva una petizione di richiesta di alleanza
francese, contro gli austriaci. Alla fine dell'unità si vede che
l'esercito austriaco è rientrato a Milano. La guerra con le armi
è stata un fallimento. Da questo momento in poi diventerà
soprattutto diplomatica.