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H.HESSE, Narciso e Boccadoro
I temi presenti nel romanzo
In questo romanzo si possono riconoscere due tematiche principali che sono anche due macrotemi della letteratura di tutti i tempi: il viaggio e l'amicizia.
Il primo è alla base di gran parte del racconto di Hermann Hesse. Boccadoro, uno dei protagonisti, compie un lungo viaggio che sembra un semplice "girovagare" per il mondo, ma si trasforma in un insieme di esperienze che provano fortemente Boccadoro ma che lo aiutano anche a crescere, a maturare.
Così come se si trovasse all'interno di un climax, questo personaggio deve affrontare avventure sempre più difficili in un crescendo di emozioni ma anche in un crescendo di conoscenza introspettiva di sé stesso, il quale viaggiando impara a conoscersi.
L'amicizia invece è il filo conduttore, il mot clef di tutto il romanzo. Herman Hesse ha affrontato l'amicizia, che è ,secondo me, un tema estremamente complesso ma soprattutto estremamente delicato, con saggezza e con discreta semplicità. Ha mostrato non solo la parte spirituale, la parte più introspettiva di questo sentimento che ti porta a legarti fortemente a una persona, ma ne ha evidenziato anche i lati "pratici": l'amicizia è aiutarsi nel momento del bisogno ed è stare vicino alla persona a cui si vuole bene, anche se solo con il pensiero.
Inoltre ha evidenziato un aspetto che secondo me è fondamentale in qualsiasi amicizia che si rispetti: non obbligare l'altro a condividere le tue idee e lasciarlo libero di compiere le sue esperienze e magari anche di sbagliare.
Breve sintesi
Periodo storico
Il periodo storico del romanzo è quello dell'Alto Medioevo. Le città, le corporazioni di maestri, le scholae sono tutti simboli della società comunale, una società in continuo cambiamento.
Herman Hesse riesce a incorporare perfettamente i personaggi e la loro storia all'interno di questo periodo storico, grazie anche alla sua padronanza di questo argomento, di cui aveva già usufruito in altri romanzi.
Sin dalle prime ine del libro ci si accorge di essere stati, in un certo senso, "calati" in un altro mondo che però non è futuro o fantascientifico, anzi è reale, vissuto.
Il lettore viene catapultato all'interno di una realtà che è già esistita; tutto quello che i personaggi vivono ha basi storiche.
Le scholae all'interno dei conventi rimangono isole di cultura, luoghi silenziosi nei quali si apprendono le scienze più disparate: dal greco alla medicina, dalla matematica al latino.
Le corporazioni dei maestri che ebbero grande sviluppo in questo periodo storico sono presenti nel romanzo e evidenziano il concetto di città intesa come opera collettiva, un vero e proprio comune.
In questa società persistono comunque esempi di ricchi proprietari terrieri che comandano il territorio circostante il loro podere. Ci troviamo quindi in un periodo di transizione fra l'era dei feudatari e quella dei comuni, un periodo turbato da una grande calamità come la peste nera che ha devastato gran parte dell'Europa.
In questo periodo tutto è legato al cristianesimo e ogni persona ha come unico scopo l'avvicinarsi a Dio, la cristianità è il fulcro della vita di tutti: dai contadini ai borghesi.
Ho apprezzato molto le caratterizzazioni storiche di questo romanzo perché le ho trovate avvincenti e perché sono usate in modo così naturale dall'autore da sembrare reali.
CFR di due personaggi
Ho scelto per il CFR fra due personaggi Narciso e Boccadoro.
Narciso e Boccadoro sono amici ma non per questo sono uguali, anzi. Boccadoro è il viaggiatore, l'artista; è l'uomo che ama l'imprevisto e ama rischiare. Questo personaggio è innamorato della natura, dei cambiamenti delle stagioni, della neve che cade all'inizio dell'inverno e del sole che gli scalda il volto quando cammina, è innamorato della libertà tanto da non riuscire a stare nello stesso luogo per troppo tempo. Per lui l'arte è il modo per trasmettere i propri sentimenti, per esprimere tutte le emozioni che prova e per potere rendere materiale ciò che altrimenti resterebbe solo rinchiuso nella sua anima.
Narciso è un personaggio silenzioso, non ama trasmettere i suoi sentimenti in modo eclatante, preferisce l'amore introspettivo, l'amore che dona senza volere niente in cambio. Narciso è l'uomo che dà tutto per ciò in cui crede, per diventare abate e per l'amicizia con Boccadoro.
Narciso è l'amico ideale, l'amico che ti conosce veramente, che sa che Boccadoro ha bisogno di qualcos'altro e, anche se lo vuole vicino a sé nel convento, lo lascia andare, anzi lo sprona a farlo per vederlo felice e per permettergli di trovare la sua strada.
Sono due personaggi molto interessanti e profondi. Appartengono a due mondi diversi, quasi opposti, ma la loro amicizia li rende complementari.
Credo di essere più legata alla ura di Boccadoro perché mi affascina maggiormente e perché mi piacerebbe diventare come lui: capace di vivere le mie emozioni senza essere troppo razionale. Ma penso comunque che Narciso mi assomigli di più per la sua determinazione e per la sua visione dell'amicizia.
Citazioni di alcuni passaggi significativi
Ho scelto come passaggi significati due parti del testo che simboleggiano maggiormente i temi del romanzo di cui ho già parlato nel primo punto.
"Non è il nostro compito quello d'avvicinarci, così come non s'avvicinano fra loro il sole e la luna, o il mare e la terra. Noi due, caro amico, siamo il sole e la luna, siamo il mare e la terra. La nostra mèta non è di trasformarci l'uno nell'altro, ma di conoscerci l'un l'altro e d'imparar a vedere ed a rispettare nell'altro ciò ch'egli è: il nostro opposto e il nostro complemento." (cap. III)
Credo che questa frase pronunciata da Narciso all'amico Boccadoro sia meravigliosa e di una verità, secondo me, quasi disarmante: l'amico è ciò che ci completa, è chi ci sprona a conoscerci e non ci obbliga a essere come lui ma ci aiuta a far emergere la nostra individualità, le nostri doti.
"Nello specchio scuro della fontana vide la propria immagine e pensò che quel Boccadoro che lo guardava dall'acqua non era più da un pezzo il Boccadoro del convento o quello di Lidia e neppur più il Boccadoro delle foreste. Penso che ogni uomo corre senza posa e si trasforma e infine si dissolve, mentre la sua immagine creata dall'artista rimane sempre immutabile la stessa." (cap. X)
Da un "semplice" pensiero di Boccadoro si può intuire uno dei temi del romanzo: il viaggio che cambia l'uomo, lo fa maturare, anche se l'anima, quello che l'uomo è, rimane, è eterna. Credo che sia stupendo pensare che anche se le persone muoiono, il loro ricordo rimarrà per sempre e quello che hanno compiuto in vita servirà da esempio per altri.
Commento personale
Narciso e Boccadoro è un romanzo molto interessante ma anche molto difficile. La storia dell'abate e dell'artista è affascinante, piena di avventure e di esperienze dalle quali apprendere sempre qualcosa. Questo romanzo mi ha insegnato molto e mi ha aiutato a capire meglio come sono e quali sono le mie priorità. Sono rimasta letteralmente affascinata dalla frase del cap. III che ho già citato precedentemente. Mi ha fatto capire quanto sono importanti gli amici per me e che anche se a volte mi contraddicono, non lo fanno perché non mi vogliono bene.
Il tema del viaggio mi ha sempre affascinato. Da quando sono nel gruppo scout della mia parrocchia ho sempre pensato alla strada come crescita, al camminare con gli altri come un'esperienza veramente unica e irripetibile. La strada è per me sinonimo di maturazione e quindi condivido perfettamente l'opinione dell'autore.
Credo che l'autore abbia meritato veramente il premio Nobel con questo romanzo per la sua bellezza e profondità e perché ha saputo trattare temi così complessi con semplicità e trasportandoli nella vita reale.
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