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IMMIGRATI: è giusto accoglierli?
Si definiscono "Clandestini" quelle persone che si imbarcano di nascosto con navi e barconi malandati che, il più delle volte, affondano non arrivando a sostenere il peso.
Negli ultimi anni, si è assistito ad un forte aumento del fenomeno dell'immigrazione clandestina.
Essi provengono da paesi disagiati i quali non sono in grado di offrire buone condizioni di vita agli abitanti, così corrono ad imbarcarsi su imbarcazioni decrepite che li condurranno verso quella che credono la salvezza.
Molti immigrati giungono sulle nostre coste con ogni mezzo disponibile, sopportando fatiche bestiali rischiando di morire durante il "Viaggio della Speranza".
Spesso è proprio la criminalità a gestire l'ingresso clandestino e questo rende il problema sempre più drastico; basti pensare ad alcuni che, dopo essere stati introdotti nei paesi di destinazione, vengono inseriti nel mondo criminale e sfruttati come fonti di nuovi profitti illegali (ad esempio nel campo della prostituzione, dello spaccio di droga, furti, lavoro nero, ecc . ).
La clandestinità è un fenomeno in aumento. Sono molte le persone che fuggono dal proprio paese perché sono perseguitati per razzismo, per motivi religiosi o per opinioni politiche, e così chiedono protezione in un altro Stato.
Noi con leggi adeguate potremmo certamente controllare il fenomeno: per esempio promuovendo un'accoglienza dignitosa per uomini e donne in fuga dalla povertà e dalla miseria, dalle guerre e dalle persecuzioni, che sono alla ricerca di un futuro migliore per sé e per i propri li, che vogliono venire in Italia per lavorare legalmente e per inserirsi nella nostra società, rispettandone le leggi e la cultura. Questo, però, non vuol dire spalancare le porte all'immigrazione, ma governare il fenomeno conciliando la legalità con l'ospitalità, la sicurezza con la solidarietà.
Noi italiani abbiamo moltissimi centri di accoglienza e possediamo leggi non sempre adeguate per affrontare questo problema di non facile soluzione.
Io credo che sia possibile governare le migrazioni operando con intelligenza e umanità, rilasciando il permesso di soggiorno solo se lo straniero è in possesso di un contratto di lavoro che garantisce di potersi procurare i mezzi di sostentamento, una casa dignitosa ed il denaro necessario per il rientro in patria.
Un' altra soluzione efficace sarebbe quella di mandare aiuti concreti nei paesi originari: soldi, personale specializzato, costruendo opere pubbliche adeguate, insegnando tecniche avanzate in modo da poter risolvere i problemi locali, così da evitare che migliaia di persone lascino la loro terra natale.
La verità è che siamo ancora molto diffidenti rispetto ai "diversi" e non ricordiamo che anche nella nostra storia è stato scritto un triste modulo di immigrazione: come dimenticare le grandi navi o gli straripanti treni che partivano dal Mezzogiorno per andare in America o in Europa? Migliaia sventurati con le valigie di cartone pronti all'avventura, gente che accettava miseri lavori pur di sopravvivere. Ora la storia si ripete con l'unica variante che i poveri del mondo non siamo noi e aumentano sempre di più.
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