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Italo Calvino
(1923-l985)
Il primo contatto con la letteratura
avviene all'età di dodici anni, quando gli capita fra le mani il primo
ed il secondo 'Libro della giungla' di Kipling. E' un amore al primo
colpo, una fulminea infatuazione per i mondi esotici, le avventure e per le
sensazioni fantastiche che può dare la lettura solitaria di testi
trascinanti. Si diletta anche a leggere riviste umoristiche, cosa che lo spinge
a disegnare lui stesso vignette e fumetti. In quegli anni si appassiona al
cinema, un amore che durerà per tutta la sua adolescenza.
Intanto scoppia la guerra, un evento che segna la fine della sua giovinezza,
così come il declino della cosiddetta 'belle epoque' in
versione sanremese. La sua posizione
ideologica è incerta, tra il recupero di una identità locale ed
un confuso anarchismo. Tra i sedici ed i venti anni scrive brevi racconti,
opere teatrali ed anche poesie ispirandosi a Montale suo poeta prediletto per
tutta la vita. E' nei rapporti personali e nell'amicizia con il comno di
liceo Eugenio Scalfari, invece, che cominciamo a crescere in lui interessi
più specificatamente e politici. Attraverso un intenso rapporto
epistolare con Scalfari seguii il risveglio dell'antifascismo clandestino ed
una sorta di orientamento rispetto ai libri da leggere: Huizinga, Montale, Vittorini,
Pisacane e così via.
Nel 1941, conseguita la licenza liceale, si iscrive alla Facoltà di
Agraria dell'Università di Torino. Dopo la morte di un giovane
combattente, chiede ad un amico di presentarlo al PCI, in seguito insieme al
fratello si arruola e combatte per venti mesi uno dei più aspri scontri
tra partigiani e nazifascisti; E' opinione della critica più accreditata
che la sua scelta di aderire al partito comunista non derivò da
ideologie personali, ma dal fatto che in quel periodo era la forza più
attiva ed organizzata. Nel frattempo i genitori sono sequestrati dai tedeschi.
Finita la guerra e liberati i genitori, nel 1946 comincia a gravitare attorno
alla casa editrice Einaudi, vendendo libri a rate. Su esortazione di Pavese e
del critico Giansiro Ferrata si dedica alla stesura di un romanzo che conclude
negli ultimi giorni di dicembre, sarà il suo primo libro, 'Il
Sentiero dei Nidi di Ragno' (una ricognizione appunto del periodo bellico
e del mondo partigiano).
Sempre più inserito nella casa editrice, presso Einaudi si occupa
dell'ufficio stampa e di pubblicità stringendo legami di amicizia e di
fervido confronto intellettuale con i grandi nomi dell'epoca, presenti e
futuri, come Pavese, Vittorini, Natalia Ginzburg, Delio Cantimori, Franco
Venturi, Norberto Bobbio e Felice Balbo. Nel 1948, però, lascia
momentaneamente Einaudi per collaborare, in veste di redattore della terza
ina, con l'Unità torinese. Collabora anche al settimanale comunista
'Rinascita'; nel '49 torna all'Einaudi ed esce la raccolta
'Ultimo viene il corvo' ma rimane inedito il romanzo 'Il Bianco
Veliero' sul quale Vittorini aveva espresso un giudizio negativo.
Il 1° gennaio 1950 viene assunto da Einaudi come redattore stabile: si occupa
dell'ufficio stampa e dirige la parte letteraria della nuova collana
'Piccola Biblioteca Scientifico-Letteraria'. Furono proprio Vittorini
, Pavese e Calvino, fra l'altro, che crearono quei risvolti di copertina che
divennero uno stile nell'editoria italiana. Nel 1951 finisce di scrivere un
romanzo d'impianto realistico-sociale, 'I giovani del Po', che
sarà pubblicato sulla rivista 'Officina' solo negli anni ?57/'
Nel 1955 viene promosso dall'Einaudi come dirigente mantenendo questa qualifica
fino al giugno 1961; dopo quella data diventerà consulente editoriale.
Lo stesso anno esce su 'Paragone Letteratura' 'Il midollo del
leone' il primo di una serie di saggi, volti a definire la propria idea di
letteratura rispetto alle principali tendenze culturali del tempo.
L'anno seguente ('56) escono 'Le fiabe italiane' che consolidano,
anche grazie al lusinghiero successo, l'immagine di Calvino come favolista. Il
'56, però, è assai importante per un altro fatto significativo e
cruciale nella vita di Calvino: i fatti di Ungheria, l'invasione della Russia
Comunista nell'inquieta Praga, provocano il distacco dello scrittore dal PCI e
lo conducono progressivamente a rinunciare ad un diretto impegno politico.
La sua creatività è invece sempre feconda ed inarrestabile, tanto
che non si contano le sue collaborazioni su riviste, i suoi scritti e racconti
(vince in quegli anni anche il Premio Bagutta), nonchè la stesura di
alcune canzoni o libretti per opere musicali d'avanguardia come
'Allez-hop' dell'amico e sodale Luciano Berio. Insomma,
un'attività culturale e artistica a tutto campo.
Alla fine degli anni cinquanta risale anche il soggiorno di sei mesi negli
Stati Uniti, coincidenti con la pubblicazione della trilogia 'Nostri
antenati ', mentre appare sul 'Menabò' (altra rivista di
vaglia di quegli anni), il saggio 'Il mare dell'oggettività'.
Nel 1964 avviene una svolta fondamentale nella vita privata dello scrittore: si
sposa con un'argentina e si trasferisce a Parigi, pur continuando a collaborare
con Einaudi. L'anno dopo nasce la sua prima lia Giovannea, che gli infonde
un senso di personale rinascita ed energia.
Esce nel frattempo il volume 'Le Cosmicomiche', a cui segue nel 1967
'Ti con zero', in cui si rivela la sua passione giovanile per le
teorie astronomiche e cosmologiche.
Parallelamente, sviluppa un forte interesse per le tematiche legate alla
semiologia e alla decostruzione del testo, tanto che arriva ad adottare
procedimenti assai intellettualistici nell'elaborazione dei suoi romanzi,
così come succede ad esempio in quel gioco di specchi che è
'Se una notte d'inverno un viaggiatore'.
L'inclinazione fantastica, costante di tutta l'opera di Calvino, rappresenta
comunque la corda più autentica dello scrittore. In molte delle sue
opere, infatti, egli infrange una regola ferrea della vita (e di gran parte
della letteratura) che vuole da una parte la realtà, dall'altra la
finzione. Calvino, invece, spesso mescola i due piani, facendo accadere cose
straordinarie e spesso impossibili all'interno di un contesto realistico, senza
perdere colpi né sull'uno né sull'altro versante. Una delle sue
caratteristiche, infatti, è quella di saper mantenere, nei confronti
della materia trattata, un approccio leggero, trattenuto dall'umorismo,
smussandone gli aspetti più sconcertanti con un atteggiamento quasi di
serena saggezza.
'Eleganza', 'leggerezza', 'misura',
'chiarezza', 'razionalità' sono i concetti a cui
più usualmente si fa ricorso per definire l'opera di Calvino; in
effetti, essi individuano aspetti reali della personalità dello
scrittore anche se, al tempo stesso, rischiano di sottovalutarne altri,
ugualmente presenti e decisivi.
Gli anni settanta sono anch'essi ricchissimi di collaborazioni giornalistiche,
di scritti ma soprattutto di premi, che colleziona in quantità. Rifiuta
il premio Viareggio per 'Ti con zero' ma accetta due anni dopo il
premio Asti, il premio Feltrinelli e quello dell'accademia dei Lincei, nonchè
quello della città di Nizza, il Mondello ed altri ancora. In questo
periodo un impegno assai importante è rappresentato inoltre dalla
direzione della collana Einaudi 'Centoine', nella quale vengono
pubblicati, oltre ai classici europei a lui più cari (Stevenson, Conrad,
Stendhal, Hoffmann, Balzac e Tolstoj), svariati scrittori minori italiani a
cavallo fra 800 e 900.
Intanto viene ultimata la villa di Roccamare, presso Castiglione della Pescaia,
dove Calvino trascorrerà tutte le estati. Sul piano dell'impegno di
scrittura inizia a scrivere nel 1974 sul 'Corriere della sera'
racconti, resoconti di viaggio ed articoli sulla realtà politica e
sociale del paese; la collaborazione durerà fino al 1979. Scrive anche
per la serie radiofonica 'Le interviste impossibili' i 'Dialoghi
di Montezuma' e 'L'uomo di Neanderthal'.
Nel 1976 tiene conferenze in molte università degli Stati Uniti, mentre
i viaggi in Messico e Giappone gli danno spunti per alcuni articoli, che
verranno poi ripresi in 'Collezioni di sabbia'. Riceve a Vienna lo
'Staatpreis'.
Si trasferisce a Roma nel
Nel 1981 riceve
Nel 1982 alla Scala di Milano viene rappresentata 'La vera storia',
opera scritta insieme al già ricordato compositore Luciano Berio. Di
quest'anno è anche l'azione musicale 'Duo', primo nucleo del
futuro 'Un re in ascolto', sempre composta in collaborazione con
Berio.
Nel 1983 viene nominato per un mese 'directeur d'ètudes'
all'Ecole des Hautes Etudes. A gennaio tiene una lezione su 'Science et
metaphore chez Galilèe' e legge in inglese alla New York University
la conferenza 'Mondo scritto e mondo non scritto'. Nel 1985, avendo
ricevuto l'incarico di tenere una serie di conferenze negli Stati Uniti (nella
prestigiosa Harvard University), prepara le ormai celeberrime 'Lezioni Americane',
che tuttavia rimarranno incompiute, e saranno edite solo postume nel 1988.
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