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italiano |
LA CHIMERA - Sebastiano Vassalli
- AUTORE: Sebastiano Vassalli
- TITOLO: La Chimera
- GENERE: Romanzo Storico
- TRAMA: Antonia, orfanella abbandonata nei
pressi del convento di S. Michele a Novara, cresce tra le suore, la rigida
disciplina del convento e la dottrina cattolica. Come tutte le orfane del
convento, è destinata ad essere adottata. All'età di dieci
anni, Antonia è infatti presa in custodia
dai due coniugi Nidasio, provenienti da Zardino. Il suo arrivo al paese è fonte di voci
e pettegolezzi delle comari, che si scandalizzano per la diversità
della bambina e per la sua inutilità nella camna. Antonia cresce molto bella ed intelligente, suscitando
l'invidia del paese. Nel frattempo a Novara accadono avvenimenti
importanti: tra questi spicca il vescovado di Carlo Bascapè,
uomo dai grandi ideali, inimicatosi con la Roma cattolica e corrotta del
tempo e per questo confinato a Novara; nella sua nuova diocesi cambia
radicalmente la vita dei fedeli, costringendoli ad una fede più
sincera, meno legata agli ideali contemporanei della chiesa. Inoltre fa
sostituire i molti preti e parroci corrotti e le attività illecite.
Le sue riforme raggiungono anche Zardino: il
vecchio parroco Don Michele è infatti sostituito dal giovane
ambizioso Don Teresio, che abitua i paesani a frequenti cerimonie ed offerte
in denaro. Antonia viene presto scacciata
dall'ambiente della chiesa per aver riso del vescovo Bascapè
in visita a Zardino. Da quel momento tiene
spesso in pubblico discorsi sull'inutilità dei preti e delle loro
'favole' su paradiso ed inferno, utili solo a 'spillare
quattrini alla povera gente'. Inoltre rifiuta proposte di matrimonio
di nobili ricchi, ricoprendosi dell'accusa di 'superbia' da
parte del paese. Quest' accusa è resa
più forte quando Antonia si fa ritrarre
da un pittore nelle vesti della Madonna del Soccorso. All'età di
diciannove anni la ragazza si innamora di un anarchico vagabondo di nome
Gasparo. Egli riunisce squadre di 'risaroli'
da portare a Zardino. I due si incontrano di
notte di nascosto nei pressi del 'dosso dell'albera' (collina
con un castagno dove si pensava che le streghe si incontrassero col
diavolo), e lui la inganna con grandi promesse. Antonia
viene sorpresa più volte e viene ricondotta a casa con la forza.
Tutte questi comportamenti misteriosi della giovane alimentano le voci che
ella sia una strega e che di notte partecipi ai 'sabba'. Antonia si vede così dapprima evitata dalla
gente, poi isolata, poi ancora offesa. Infine Don Teresio la denuncia al
Tribunale ecclesiastico di Novara, presieduto dall'inquisitore Manini; egli si interessa con grande fervore al caso
per ridare l'indipendenza e l'importanza perduta al Tribunale,
approfittando dell'assenza di Bascapè che
si era recato a Roma. Vengono interrogati molti testimoni, che confermano
la colpevolezza della 'strega'; gli unici a raccontare la storia
d'amore tra Antonia e il camminante sono l'amica Teresina, i genitori adottivi e il camparo
Pietro Maffiolo. Questa storia, giudicata troppo
semplice ed evidente, è però scartata. L'imputata viene
così arrestata e torturata brutalmente perché confessi le sue
colpe: stremata dal dolore ella afferma che di notte si incontrava con
qualcuno che poteva anche essere un diavolo; Antonia
viene quindi imprigionata nello scantinato del Tribunale, poi rinchiusa in
una torre. Infine viene bruciata viva sopra al dosso dell'albera.
- NARRATORE: Il narratore è
onnisciente ed esterno alla vicenda.
- PUNTO DI
VISTA: Il punto
di vista è esterno.
- PERSONAGGI: Antonia,
la protagonista (a tutto tondo perché si evolve e cambia le sue idee); i
coniugi Nidasio (piatti, caratterizzati da una
grande bontà d'animo); le comari (piatti, caratterizzati dai
pettegolezzi e dalle malignità); il Vescovo Bascapè
(a tutto tondo perché prima vuole cambiare la chiesa e poi si rassegna e
si rende conto che è impossibile); don Teresio (piatto,
caratterizzato dalle sue prediche apocalittiche e dalle continue richieste
di donazioni); don Michele (piatto, caratterizzato dalle sue
attività illecite); l'inquisitore Manini
(piatto, caratterizzato dalla sua ambizione e freddezza); il boia Bernardo Sasso (piatto, caratterizzato dalla
pietà e dalla devozione al lavoro); Biagio lo scemo (piatto,
caratterizzato dalla stupidità e dall'amore incontrollato per Antonia); Gasparo (piatto, caratterizzato dal senso di
libertà e dalle 'promesse da marinaio'). Tutti i
personaggi, compresa la protagonista, sono però in secondo piano
rispetto alla vicenda, che non è particolarmente romanzata: in tal
modo l'autore riesce a creare un quadro della situazione nel '600.
- FABULA E
INTRECCIO: Fabula
ed intreccio si sviluppano quasi parallelamente; a volte però
l'autore anticipa ciò che deve accadere, oppure racconta la storia
passata della bassa
tornando indietro di molti anni.
- TEMPO
DELL'AZIONE: L'azione
comprende un arco di tempo di vent'anni (1590-l610
d.C.), mentre la narrazione è molto più breve. Il romanzo
descrive però più minuziosamente gli ultimi due anni della
vita di Antonia. Inoltre ci sono molti riassunti
anche di intere stagioni.
- LUOGHI: Zardino e la bassa, Novara (il convento e il Tribunale).
- RITMO: Il ritmo è piuttosto
lento, in quanto a brevi periodi di narrazione si alternano lunghe
descrizioni dei luoghi o della loro storia.
- SINTASSI: La sintassi è
articolata: ci sono periodi molto lunghi ed un uso singolare dei 'due
punti': sono ricorrenti e a volte sostituiscono le virgole.
- LESSICO: Il lessico è molto
vario: si trovano espressioni dialettali e tracce di documenti in latino o
in volgare, ciò significa che possiamo trovare degli innalzamenti o
degli abbassamenti di linguaggio in base alle situazioni narrate.
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