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LA GUARDIA DEL CUORE di Francoise Segan
BIOGRAFIA AUTORE:
Françoise Quoirez (il
nome anagrafico di Françoise Sagan) nasce il 21 Giugno 1935 a Cajarc nel
Sud-ovest della Francia da Pierre Quoirez, industriale parigino, e Marie
Laubard. Ultima di tre li si trasferisce da Parigi con la famiglia agli
inizi della seconda guerra mondiale per ritornarvi nel 44' dopo la Liberazione.
Studia nei collegi religiosi conseguendo nel 52' il diploma di scuola media
superiore, nel 53' venne bocciata all'esame di ammissione alla Sorbona.
Esordì clamorosamente nel mondo della letteratura nel 1954, non ancora
ventenne, con Bonjour Tristesse, divenendo protagonista di un prodigioso caso
letterario sotto lo pseudonimo di Sagan, dalla Principessa della Recherche di
Proust. Il tono della narrazione e la ricerca medesima del suo primo lavoro,
parvero rivelare un'affinità con Raymond Radiguet, da subito smentita
dalle opere successive sempre più conformi ad uno schema narrativo
convenzione pur nella straordinaria abilità.
La Françoise di quegli anni veniva descritta come una ragazzina con i capelli
tagliati alla maschietta, dall'aria insignificante, la cui conversazione pareva
non rivelare la lucentezza del genio. Dovevano passare ancora due, tre anni
prima che Françoise Sagan cominciasse a vestirsi in modo eccentrico, a guidare
macchine velocissime, al punto che nel 1957 per via di un incidente
rischiò quasi la vita, a passeggiare per i boulevard accomnata da un
gigantesco cane lupo e da giovanotti stravaganti, divenendo così il
personaggio noto a tutti con un seguito di amori burrascosi e persino un
lio.
Nel 1958 sposa l'editore Guy Scholler per divorziare nel 62'. Successivamente
il secondo matrimonio con Bon Westholf, progettista di ceramiche.
Françoise Sagan girò presto il mondo come giornalista, si recò a
Cuba dove scrisse brillanti relazioni favorevoli ai rivoluzionari; firmò
il 'Manifesto dei Cento ventuno' che proclamava il diritto al refus
d'obéissance verso lo stato oppressore. Per merito di questi engagements la sua
opera resta un efficace documento di costume per acquistare il sapore della
denuncia.
In Bonjour tristesse narra la storia di una giovinetta col padre vedovo e
'viveur', ciascuno con la propria libertà, in una tacita
intesa e complicità per la quale la ragazza è nei migliori
rapporti con l'intima amica di lui. Sopravviene un'altra donna, fine e degna,
che potrebbe ricostruire la regola, l'uomo stesso ne è incantato.
La lia, Cécile, vede il pericolo, la fine della libertà, e cerca il
rimedio riconducendo il padre alla donna meno degna. L'altra offesa, sdegnata,
si suicida, lasciando tutti nella costernazione.
Sagan ebbe troppa fortuna o forse troppo in fretta, non quella del successo
immediato che la consacrò giovanissima, ma quella di aver trovato
subito, e per sempre, un universo letterario che non ha più potuto
modificare. Una fortuna forse ingombrante.
Innanzitutto uno spazio, sempre lo stesso, mondano, borghese, artificiale, l'ambiente
degli appartamenti di lusso della Costa Azzurra, dei ristoranti chic, delle
auto sportive, whisky, villeggiature di lusso; personaggi che ricalcano
psicologicamente i modelli di Fitzgerald, come sarà lei stessa a
scriverlo in Un profilo perduto nel 1974, intenti a ingannare la noia, sostanza
stessa del loro essere; una vita sognata più che vissuta, eppure anche
il mondo di Proust è estremamente limitato, divorato dallo snobismo.
Come se i personaggi ancor più che governare la propria vita si limitassero
ad assistervi coinvolti soltanto quando l'alcol, la danza, l'amore fisico
restituiscono una certa coscienza al proprio corpo. Ricchi comunque di una
certezza: che la vita, qualunque vita, è un imbroglio, la ripetizione di
un copione identico, a partire dall'adolescenza, periodo cruciale ancorché
oscuro.
Senza dubbio capita di provare felicità, tuttavia subito ridimensionata
dal nome stesso con cui viene chiamata: contentezza, piacere. Quella di cui
Sagan parla è una borghesia colta, intrisa dell'aura viziata che circola
nelle librerie, nei musei, o nei caffè di Saint Germain des Près.
Intellettuali che pongono la loro lucidità a servizio di se stessi allo
solo scopo di guardarsi vivere.
Nel 1986 Sagan confessò di aver sostituito l'alcol con la droga giacché
il suo editore la ava in natura. Nel febbraio 2002 fu firmata una petizione
da numerosi intellettuali francesi per sostenere la scrittrice economicamente.
E' morta il 24 settembre 2004, nell'ospedale di Honfleur, nella Francia
settentrionale stroncata da un'embolia polmonare.
Sagan ha orrore per le persone che non hanno inquietudini, ama soltanto le
intelligenze tristi; essa si rifiuta di prendere sul serio le ideologie e tale
scetticismo la riconduce inevitabilmente ad abbracciare 'ideologie sostitutive'.
Queste lunghe fughe, il whisky, la droga, non sono che mezzi che nascono
dall'enigma della vita.
' . .non bisogna pensare che nel 1954 (il mio momento di gloria) mi era
difficile scegliere tra i due ruoli che mi offrivano: scrittrice scandalosa o ragazza
borghese, perché, insomma, non ero ne l'una ne l'altra. Mi sarebbe stato
più facile essere una ragazza borghese o una scrittrice scandalosa. La
mia unica soluzione, e vivamente me ne rallegro, era di fare ciò che
avevo voglia di fare: la festa. Fu una festa bellissima, d'altronde intersecata
da romanzi vari e da commedie. E qui che termina la mia storia. Che posso
farci, dopotutto? Bruciare la vita, bere stordirmi, ecco quel che mi ha sempre
sedotto. E quanto mi piace, questo gioco derisorio e gratuito nella nostra
epoca meschina, sordida e crudele ma che, per un caso prodigioso di cui
vivamente con essa mi congratulo, mi ha dato il modo di sfuggirle. Ah!
AH!', (BA, pp.69-70).
TRAMA ROMANZO:
È una notte tiepida. Una Jaguar corre a folle velocità. A bordo una donna e un uomo alla guida. Dal buio una sagoma improvvisamente si precipita su di loro. La macchina sterza e lo evita ma il giovane beatnik, di ancgelica bellezza, evidentemente drogato, è colpito. Trascorrerà la convalescenza in casa della donna, e poi vorrà restare da lei, come 'guardia del cuore', iniziando una carriera di attore, intrecciando una ambigua relazione, mentre intorno si accumulano omicidi come un'inspiegabile epidemia. Tra i romanzi più conosciuti dell'autrice, 'Bonjour tristesse' e 'Le piace Brahms?'
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