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LA SCAPIGLIATURA

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LA SCAPIGLIATURA


La scapigliatura non è un movimento organizzato,sono un gruppo di intellettuali che vivono nello stesso periodo,negli stessi ambienti(il centro principale è Milano ma si sviluppa anche a Genova e Torino), e che sono accomunati da un'insofferenza per le convenzioni della letteratura contemporanea,per i costumi della società borghese.


Il termine scapigliatura fu proposto da Cletto Arrighi nel suo romanzo "La Scapigliatura" per indicare un gruppo di intellettuali ribelli alla loro classe di provenienza e che amano vivere in maniera dissipata. Il termine ebbe rapida diffusione e fu impiegato come autodefinizione da questi scrittori.


Nel gruppo degli scapigliati e per la prima volta nella cultura italiana dell'ottocento il conflitto fra società e artista. A differenza del romanticismo europeo questo conflitto non si era mai scatenato poiché gli artisti nel risorgimento avevano un preciso ruolo sciale,con la fine di questo periodo,grazie anche ai processi rapidissimi di modernizzazione, questa funzione viene meno,e l'artista è respinto ai margini della società da qui nascono gli atteggiamenti di ribellione radicale alle norme morali e alle convenzioni correnti.


Di fronte alla modernità gli scapigliati assumono un atteggiamento ambivalente:da un lato il loro impulso originario è di orrore e si aggrappano ai valori romantici (bellezza arte e natura), poi però comprendono che questi ideali sono oramai perduti irrimediabilmente e allora si rassegnano a rappresentare il "vero" gli aspetti più crudi e brutali della realtà presente. Questa ambivalenza è un segnale tipico di un'età di trapasso che lascia scrittori ed artisti smarriti.




Questa situazione di disagio accomuna gli scapigliati ai romantici europei,così vengono recuperati tutta una serie di temi romantici che la nostra letteratura di primo ottocento non aveva conosciuto:l'esplorazione dell'irrazionale,il sogno,l'allucinazione,il nero,il macabro,il satanismo,il culto mistico della bellezza,l'esotismo e gli atteggiamenti umoristici e ironici.


I modelli principali degli scapigliati sono i romantici tedeschi (Hoffmann, Jean Paul,Heine), ma soprattutto Baudelaire il poeta che aveva cantato il vuoto e il disgusto della vita nelle grandi metropoli e l'irraggiungibilità degli antichi ideali.


Gli scapigliati con il loro culto per il vero e per l'orrido introduco in Italia il gusto del nascente Naturalismo; d'altra parte la tensione verso il mistero e l'attrazione per l'esplorazione delle zone buie della psiche anticipano future soluzioni della letteratura decadente.

In direzione decadente va anche la loro sensibilità che porta alla fusione dei diversi linguaggi artistici:letteratura e pittura. Daranno vita invece ad un filone sperimentale Dossi e Faldella che violentano la lingua di uso comune con ardite mescolanza di ingredienti e di livello.


Nella scapigliatura vi sono le potenzialità di un gruppo d'avanguardia ma non vengono realizzate per mancanza d'elaborazione culturale da parte degli intellettuali del gruppo e per il clima asfittico dell'"Italietta" postunitaria.








TESTI


T1- ARRIGHI

LA SCAPIGLIATURA


L'Arrighi parte delineando un nuovo gruppo sociale che comprende individui di ambo i sessi,più avanzati del loro tempo,indipendenti come l'aquila delle alpi,pronti al bene quanto al male,irrequieti e travagliati. Questi individui sono da lui chiamati scapigliati poiché sono un serbatoio di disordine ,rappresentano la follia fuori dai manicomi e hanno spirito di opposizione per tutti gli ordini stabiliti. Poi prosegue dicendo che la scapigliatura è composta da individui di ogni ceto sociale: la speranza è la loro religione,la fierezza la loro divisa e la povertà il loro carattere essenziale. Coglie infine il dualismo degli scapigliati,attratti dalle brillanti utopie ma allo stesso tempo coinvolti nel vizio.


T2-PRAGA

PRELUDIO


La poesia è un sorta di manifesto della scapigliatura e descrive la condizione spirituale propria della generazione degli scapigliati.

La prima parte è negativa e delinea ciò che quella generazione di poeti non può più essere: non ha più fede religiosa,fonte di tutti i valori,si sentono come aquile al tempo di mutar le piume; per questo motivo Praga rifiuta Manzoni (casto poeta) che rappresenta appunto la vecchia poesia e lo scrittore che segue la fede religiosa,ha integrità morale e una vita casta. Tuttavia nei confronti del Manzoni c'è un rapporto di odio-amore,egli è visto come una ura paterna e gli scapigliati si ribellano a questa ura ma non riescono a liberarsene poiché comprendono la sua grandezza ineguagliabile.

Il rovesciamento dell'etica e dell'estetica manzoniana assumono toni oltranzistici ( . "tu puoi morir!" . "degli antecristi è l'ora!" )ma in realtà questo tono truculento tradisce un forte bisogno di fede: Tessari "la bestemmia è una preghiera capovolta che conferma la fede in Dio".

La seconda parte descrive ciò che quegli intellettuali sono dopo la perdita di certezze. Qui si delinea chiaramente la tematica baudleriana della noia,della tensione verso l'ideale(..dei bagni d'azzurro..) e la perdizione nel vizio (..l'ideale che annega nel fango..),degli atteggiamenti blasfemi della malattia interiore che porta alla distruzione.

L'ultimo verso è una dichiarazione di poetica:la poesia deve rivelare la realtà desolata della vita moderna senza mascheramenti ipocriti.


T2-BOITO

DUALISMO


Il poeta presenta il dualismo degli scapigliati:la tendenza alla sublimazione nell'ideale e la caduta nel vizio e nel male,presentati metaforicamente nella poesia come demone redento e demone caduto. L'uomo è come un equilibrista sospeso fra un sogno di peccato e un sogno di virtù.

Il dualismo è segnale di una condizione di crisi che nasce della consapevolezza di vivere in un'età che nega i valori ideali e cancella ogni tipo di bellezza nello squallore del nascente industrialismo moderno, la vita moderna è solo bruttezza e sofferenza.Questo nella visione di Boito diventa un pessimismo metafisico:l'uomo è la creatura di un Dio malvagio che l'ha creato per godere delle sue sofferenze.da questo rifiuto della vita moderna nasce il rimpianto degli ideali che alti che tuttavia oramai sono irraggiungibili. Al poeta allora non resta che cantare il vero, la squallida e prosaica realtà del presente che è la negazione del Vero ideale:ne può nascere solo una poesia aspra,urtante e sgradevole. Boito si compiace di sviscerare con minuzia analitica i temi,di ampliare retoricamente i concetti,moltiplicando parallelismi antitesi paragoni e metafore,non vi è tuttavia una rivoluzione del linguaggio che avverrà più tardi con D'Annunzio e Pascoli.


T6-BOITO 

LEZIONE D'ANATOMIA


La poesia si fonda sul conflitto vero-ideale;l'ideale è rappresentato dalle fantasie che il poeta tesse sulla ura della fanciulla morta di tisi giovanissima,ricostruendo i suoi sogni e le sue speranze giovanili,immaginando la sua purezza e la sua pietà religiosa.

Il vero è invece qui rappresentato dalla scienza positiva,l'anatomia;il conflitto fra scienza e illusione sembra risolversi a favore di quest'ultima,infatti il poeta rinnega la scienza in nome del sogno e dell'anima della fanciulla;ma poi i sogni sono dissipati dalla realtà la ragazza così idealizzata porta in grembo un feto di 30giorni. La scienza positiva annulla ogni idealizzazione.

L'opposizione ideale-vero cela lo scontro fra due culture:quella tradizionale del letterato umanista che si fonda sulla poesia sui valori spirituali e sulla bellezza;e quella scientifico-tecnologica che è il prodotto della realtà moderna. L'intellettuale tardo romantico è nostalgicamente legato al passato e ha orrore e paura della modernità,ma comprende che quel passato è irrecuperabile che la cultura antica è inadeguata ad affrontare la realtà;allora deluso si getta sul vero e per così dire si vendica della realtà mettendone in luce tutta la sua turpitudine.


T10-TARCHETTI

L'ATTRAZIONE ALLA MORTE







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