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NELLA LETTERATURA,NELL'ARTE E NELLA FILOSOFIA
Ogni cultura sin dalle origini,è ricchissima di favole,miti,simboli legati agli animali che possono essere posti in correlazione con quel momento della storia dell'umanità in cui l'uomo ha scoperto che l'animale poteva essere non solo "buono da mangiare",ma anche e soprattutto "buono da pensare",atto in pratica a fondare una simbologia.
Con fine didascalico sono stati utilizzati animali come modello di
comportamento da seguire. È il caso delle favole di Fedro,che si rifanno a quelle
di Esopo e diventano un vero e proprio genere a Roma. Esse propongono infatti
modelli di comportamento positivi o negativi,in brevi storie i cui protagonisti
sono solitamente gli animali parlanti,che diventano simboli trasparenti di
caratteri e atteggiamenti umani. Pensiamo alla storia del lupo e l'agnello,a
quella del leone,a quella della volpe e della cicogna,a quella del gallo tra i
gatti,della volpe e l'uva o il lupo magro e il cane grasso. Quest'ultima,tra
l'altro,richiama la storia del topo di camna e del topo di città
inserita in una satira di Orazio. Le favole di Fedro esprimono
una visione della vita ispirata ad una saggezza tipicamente popolare,non senza
spunti di critica sociale e di protesta degli umili e dei deboli contro i
potenti e i prepotenti. Nella favola
Gli animali sono inoltre ure essenziali della visione simbolica,che traduce lo sforzo dell'uomo per decifrare e dominare un destino che gli sfugge,attraverso l'oscurità che lo circonda. I simboli rivelano dunque i segreti dell'inconscio. Si può inoltre dire che i simboli "rivelano celando e celano rivelando" perché si prestano a differenti interpretazioni(alla verità del simbolo si potrebbe applicare il titolo famoso "Così è se vi pare"). L'animale è dunque simbolo degli aspetti nascosti della natura umana. Nicerote, nel Satyricon, di Petronio narra le novelle del lupo mannaro; antichissimo tema dell'immaginario collettivo allusivo della duplicità della natura umana,che oscilla tra i due opposti di calma a incontrollata violenza. Nell'Asino d'oro di Apuleio la metamorfosi subita dal protagonista è simbolo della punizione divina per chi si è abbandonato ai beni piaceri della carne.
Anche nella letteratura italiana di fine '800 e '900 la presenza animale è frequente. Leopardi nel Passero solitario crea un parallelismo tra sé stesso e l'uccello:come il passero si isola dagli altri animali che gioiscono per l'arrivo della primavera e si limita a festeggiare questo momento cantando,il poeta,nella primavera della sua vita,non cerca divertimenti o amore. Nella Ginestra il "popolo di formiche" e l'uomo,l'uno ucciso dalla caduta di una mela,l'altro dall'eruzione del Vesuvio,simboleggiano l'eguale indifferenza che la natura ha nei loro confronti. Pascoli,poeta simbolista in X Agosto istituisce un parallelismo tra una rondine e il padre del poeta (rafforzato anche dallo scambio metaforico di vocaboli) uccisi mentre tornavano al "nido". Evocativo della morte è anche il "chiù" nell'Assiuolo. Nell'ambito degli animali-simbolo non si può non citare A mia moglie di Saba,dove le femmine degli animali mansueti diventano simboli delle virtù della donna. Più complesso risulta invece Montale,dove è forse più corretto parlare di allegorie, poiché la simbologia che utilizza è profondamente soggettiva. Nel L'Anguilla l'animale allude alla forza vitale e all'eros che rappresentano l'unica salvezza ormai possibile(salvezza dal basso),avendo perso Montale la fiducia nei valori e nella cultura(salvezza dall'alto);la poesia stessa,per sopravvivere,dovrà identificarsi con l'anguilla e quindi imparare a vivere nel fango della società moderna. Ambivalente è la nuvola di falene morte della Primavera Hitleriana che all'inizio ha significato negativo e rappresenta la vittoria del gelo e della morte,quindi del nazismo;alla fine ,invece,essa assume il significato positivo di indicare la "morte di questa morte",ovvero la fine del nazismo e del fascismo.
Anche nella letteratura straniera troviamo esempi di simbolismo legati al mondo animale. Pensiamo a Elliot in The love song of J.Alfred Prufrock:qui la nebbia assume le sembianze di un gatto e diventa simbolo di atmosfera familiare,mentre verso la fine compaiono in sogno delle sirene,metà pesci metà umane,che da sempre sono simbolo di sensualità. Un esempio più recente può essere dato dal libro The curious incident of the dog in the night-time di Mark Haddon. Nella storia compaiono due cani: quello del titolo,che simboleggia un atto violento contro la natura, e il cane regalato alla fine al protagonista,simbolo di riconciliazione. Il crimine contro la natura presente in questo libro è preso da Coleridge,un esponente del romanticismo inglese,in The Ancien Mariner,dove troviamo un albatro,creatura mandata da dio per guidare la nave tra gli ice-berg(perciò simbolo dell'amore di Dio),che viene ucciso senza motivo dal marinaio e la cui uccisione scatena la vendetta della natura.
L'albatro in Baudelaire non simboleggia un peccato contro la natura e Dio (grave quasi come quello originale),ma la situazione permanente del poeta nella società moderna,ormai non più in grado di "muoversi" e non più apprezzato dagli altri uomini. Sempre appartenente alla letteratura francese è in fine la poesia L'Homme del romantico Lamartine,dove l'aquila che costruisce il suo nido sulla cima delle montagne diviene simbolo dell'eroe romantico che si isola.
Troviamo la simbologia riguardante gli animali anche nell'arte del Novecento,come
nel quadro Guernica di Picasso. Qui il dolore e l'ira dell'autore di fronte alla distruzione
della città basca sono rappresentati dai tori,mentre la testa del
cavallo simboleggia l'angoscia e e in alto il simbolo della violenza per
eccellenza,il Minotauro. In Chagall invece
troviamo animali simbolici che ricordano il suo paese natale,
Anche nel campo della filosofia è stato spesso usato l'animale
come simbolo,di solito per render più concreti i pensieri astratti di
questa disciplina. A questo punto si possono indicare come esempi di simbologia
animale:Bacone con la teoria delle
formiche,dei ragni e delle api,simboleggia rispettivamente il metodo empirico,quello
razionalistico e in fine il suo,che è l'unione di entrambi;Hobbes con la famosa affermazione "homo homini lupus";Hegel con
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