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LA TECNOLOGIA A DISPOSIZIONE DI TUTTI

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LA TECNOLOGIA A DISPOSIZIONE DI TUTTI


La tecnologia si può considerare un bene a disposizione veramente di tutti? Ovvero: possono in effetti godere tutti dei suoi vantaggi e delle sue scoperte?

Diversi studi stanno lentamente prendendo vita per dare un senso affermativo a questa domanda.

Si sta mano mano cercando di abbattere una barriera molto difficile che è quella dell'impedimento verso la tecnologia dei disabili.

Per poter infatti allargare gli orizzonti di questa grande e complessa scienza anche a queste persone meno fortunate, gli studiosi stanno cercando di fare passi da gigante.

Ad esempio, Reginald Golledge, docente di geografia all'Università della California ha messo a punto un sistema elettronico che consenta ai non vedenti come a lui di potersi muovere anche in città con più sicurezza.

Oppure si cerca di far uscire queste persone dall'isolamento, caratteristica data dalla loro condizione fisica. Ad esempio in questi ultimi anni il numero dei disabili che frequentano la grande rete telematica di Internet sta aumentando. Ma per far ciò i disabili hanno bisogno di particolari apparecchiature che diminuiscano le difficoltà date dal loro impedimento. Si stanno studiando tanti nuovi sistemi e tanti nuovi modelli di PC che possano agevolare queste persone.

Le ricerche sono lente e complicate perché si cerca di mettere a punto sistemi che si basano soprattutto sulle capacità psichiche dei disabili, come computer che si possono comandare con impulsi mentali o sedie telepatiche che, collegate ad un PC possano tradurre i pensieri di un sordomuto in parole che appariranno sul display del computer o saranno emesse da un altoparlante.



Oppure sono stati inventati dei robot che sono competenti nell' "assistenza" dei disabili: piegare delle lenzuola o cucinare, sono dei compiti standard per queste macchine comandate vocalmente, come spiega Marco Susani, architetto della Domus Academy che ha seguito il design di Movaid, uno dei suddetti robot.

Io credo che questo tipo di innovazioni siano importantissime per allargare la visione della tecnologia anche a chi non potrebbe farlo per un motivo non di sua scelta.

Il problema principale di tutto ciò, secondo me, è che ci sono ancora troppi pochi studiosi che mettano a disposizione la propria ricerca per la realizzazione di progetti simili. Io lancerei un appello a tutti essi e non mi stancherei mai di rammentare che mettere a punto un sistema che possa essere in qualche modo utile per una persona disabile sia molto più importante che inventare uno stupido videogioco che possa essere utile per rovinare la mentalità di un ragazzo.





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