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Dopo incertezze e rinvii, gli Stati Uniti aprono al turismo spaziale. Il congresso americano ha accettato e diffuso le regole che ogni turista del cosmo, battezzato ufficialmente "Space Flight Participant",deve rigorosamente rispettare.
Il provvedimento di 123ine ,preparato dalla Federal Aviation Administration, entrerà in vigore il prossimo giugno.
Il passo è storico,poiché fino ad ora solo tre turisti spaziali hanno potuto realizzare il loro sogno ando 20milioni di dollari,volando a bordo di navicelle russe Soyuz, verso la stazione spaziale internazionale a 400km d'altezza, rimanendovi una settimana.
A favorire la scelta positiva di Washington, sono intervenuti tre fatti importanti. Prima di tutto la nascita della società americana Space Adventures, che organizzando i viaggi dei primi tre turisti ha dimostrato l'esistenza di un mercato internazionale, sia pure di altissima élite.
In secondo luogo l'approvazione l'anno scorso da parte del presidente George W.Bush ,della legge che favorisce la commercializzazione dello spazio e lo sviluppo dell'industria privata del trasporto spaziale.
In terzo luogo il successo del primo volo, finanziato da Paul Allen, co-fondatore di Microsoft.
Già 38mila persone di 126nazioni hanno prenotato il volo,ando un biglietto di 200mila dollari, che consentirà loro di salire a 100km di altezza;il tutto dura poco più di un'ora.
Secondo un'indagine di mercato, con un prezzo del biglietto di centomila dollrai esisterebbero diecimila persone all'anno disposte ad un' esperienza nello spazio, anche molto breve.
L'era del turismo spaziale è davvero iniziata.
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