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LE PALUDI DI HESPERIA
Questo libro parla delle vere motivazioni per cui secondo l'autore è stata combattuta la guerra di Troia e narra il ritorno dei re Achei dalla guerra contro i troiani.
La guerra di Troia viene combattuta non per una donna,Elena,come narra la mitologia greca,ma per ottenere lo Scettro Troiano, segno grande potere di Troia.
I re Achei avevano ideato un piano per ottenere senza lo scontro con le armi,lo Scettro Troiano. Il piano consisteva nel consegnare la sosia di Elena a Paride lio del re di Troia,in modo che questi consegnasse lo Scettro Troiano agli Achei come segno di pace.
Questo non avvenne e il piano fallì.
Così gli Achei furono costretti a dichiarare guerra a Troia quindi tutti i re Achei dovettero riunire nelle proprie città un esercito ben addestrato per poi formare tutti insieme un unico grande esercito.
Agamennonne Re massimo degli Achei e re di Micene sacrificò la lia per il favore degli dei e per dimostratore al popolo acheo che lui era il primo a sacrificare la cosa più cara che aveva per la grande guerra,mentre suo fratello Menelao reclutava l' esercito micenese.
Diomede re di Argo recluta il suo esercito dicendo ai suoi gurrieri che avrebbero schiacciato i troiani e rivendicato l'onore acheo.
Mentre Aiace uomo senza favore degli dei recluta il suo esercito dicendo loro di conquistare Troia.
Ulisse, re di Itaca, il più furbo tra gli Achei,cerca di non essere reclutato dichiarandosi pazzo,però quando Agamennone mette suo lio Telemaco davanti al carro dei buoi da lui guidato,Ulisse si ferma quindi Agamennone capisce che Ulisse non è pazzo e lo costringe a dichiararsi sano di mente,perchè se fosse stato pazzo avrebbe dovuto uccidere suo lio Telemaco.
I re Achei partono pensando ad una guerra lampo,ma solo dopo 10 anni essa viene vinta dagli Achei grazie a una grande idea di Ulisse: il Cavallo di Troia.
Molte cose successero in 10 anni di guerra e il ritorno degli Achei dopo la caduta di Troia,fu funestato da lutto e dolore.
Persero la vita molti Achei tra cui Priamo e Achille,ma soprattuto morirono Ettore per mano di Achille,il più valoroso degli Achei,e Paride per mano di Agamennone.
Ci fu una grande vittoria da parte di Diomede che combattendo lealmente contro Enea,riuscì a strappargli i due cavalli divini(alati).
Aiace stuprò Cassandra e questo fece infuriare Poseidone che durante il suo tragitto distrusse la nave di Aiace,che tuttavia si salvò.
Durante la spartizione del bottino Ulisse ottenne le armi di Achille con un inganno,allora Aiace disperato per non avere ottenuto quelle armi si suicida.
Menelao prese la sosia di Elena e qualche schiava e la copia scettro,invece Agamennone prese Cassandra,la sacerdotessa troiana,che era l'unica a sapere qual' era il vero Scettro troiano,avendo fatto le sette copie dello Scettro.
Al ritorno Agamennone porta con sè Cassandra,ma quando raggiunge Micene,Egisto, amante di sua moglie Klitemnestra,ucciderà Agamennone durante la cena per il suo ritorno,mentre Cassandra verrà uccisa da Klitemnestra.
Da quel momento in poi Oreste,lio di Agamennone,odiò sua madre Klitemnestra e il suo amante Egisto per l' uccisione del padre.
Diomede ritorna ad Argo e scopre che sua moglie Egilea,trama contro di lui per farlo uccidere e capisce anche che esiste una congiura delle sacerdotesse che vorrebbero regnare sugli Achei.
Diomede decide di trovare un' altra patria,perchè altrimenti avrebbe dovuto uccidere Egilea e avere nel suo regno altre guerre contro la congiura delle sacerdotesse.
Diomede chiede ai suoi guerrieri,con cui aveva combattuto la guerra di Troia,chi lo voleva seguire oppure tornare dai famigliari ad Argo.
Molti giovani lo seguirono,mentre altri tornarono alle loro case e dalle loro famiglie.
Diomede naviga verso ovest e si ferma in una piccola isola dove saccheggia un villaggio per prendere dei viveri.
Mentre raccoglie i viveri i discendenti di Eracle scendono dalla montagna e attaccano il villaggio.
Diomede vede il numero inferiore dei suoi uomini,ma uccide l' eroe avversario,però è costretto alla ritirata per non far massacrare i suoi uomini.
Durante la fuga alle barche Diomede prende con sè il Chan,un commerciante che conosceva molte lingue tra cui quella degli Achei e che grazie alla sua grande esperienza di navigazione,salverà gli Achei.
Diomede manda Anchilio con una piccola flotta ad avvisare i re Achei del ritorno dei discendenti di Eracle.
Anchilio viene fermato dai Sheqelesh,gli uomini della sua flotta vengono massacrati,ma lui riesce a fuggire grazie al sacrificio di un suo comno.
Diomede intanto raggiunge le foci dell' Eridano dove vuole fondare il suo regno per sè e per i suoi fedeli seguaci ormai decimati dagli scontri avuti durante il tragitto.
Diomede trova un rifugio in un villaggio dove grazie al Chan riesce a comprendere la lingua straniera.
Il Chan parla con un vecchio sacerdote che gli racconta la storia del suo popolo,della maledizione delle corna del caprone secondo la quale chi passava sotto le corna moriva il giorno seguente e della caduta nelle Paludi di Hesperia del Carro del Sole che aveva portato morte,maledizioni e carestie.
Una sera Diomede esce e va a dormire dove è cascato il Carro del Sole,ha delle visioni,vede il suo incontro con Enea e vede Ulisse disperso.
Da quel momento la maledizione delle due corna del capricorno su di lui non avrà effetto e questo lo aiuterà a incutere timore negli avversari.
Diomede si innamora di una giovane ragazza pallida che veniva dalla Terra Dal Fuoco Freddo e la strappa a Nemro,re del piccolo villaggio uccidendolo.
Nemro l'aveva scelta per rigenerare il suo popolo dalla caduta del Carro del Sole.
Diomede con il suo esercito marcia verso la costa dove vuole stabilirsi,ma per raggiungerla deve attraversare molti villaggi che saccheggia, uccide gli uomini e rapisce le donne.
Pian piano l'esercito diventa sempre più piccolo,finchè un giono incontra gli Ambron, un popolo delle montagne con il quale perde molti uomini per non aver ascoltato Tèlefo.
Tèlefo ormai morente molto esperto di guerre sulle montagne suggerisce a Diomede il piano da seguire e così Diomede riesce a sterminare gli avversari e il suo esercito non ha altre perdite.
Da li a poco Diomede raggiunge al costa e il re del luogo gli concede le sue terre.
Dopo vari mesi Diomede incontra Enea con il quale si batte,ma nessuno dei due vince.
Diomede decide di condividere con Enea quello che lui pensava fosse il vero Scettro troiano e formare con lui un regno che unisse i guerrieri troiani e achei,ma Enea gli dice la verità:Cassandra aveva fatto sette copie dello Scettro e aveva beffato tutti gli Achei compreso Diomede che ne aveva una copia,mentre il vero Scettro Troiano era il più umile e lo aveva lui.
Nel frattempo Menelao va in Egitto e dopo battaglie con vari popoli che avevano formato una lega contro l' Egitto,raggiunge il vecchio saggio del mare che gli fa vedere Ulisse sperduto,Diomede scoraggiato e il fratello Agamennone ucciso da Egisto.
Menelao torna a Micene e raggiunge sua sorella Anixbia nella sua fortezza che proteggeva la vera Elena e il finto Scettro troiano preso da Agamennone.
Infine torna con Elena nel suo palazzo a Micene,però scopre che Elena trama contro di lui e che tra le regine achee c'è stato un complotto il quale consisteva nell' uccisione dei re achei e nel governare le città achee.
Dopo pochi gioni incontra il lio di Agamennone(Oreste)nella fortezza della sorella e gli racconta tutta la verità sulla guerra di Troia.
Anchilio raggiunge Pirro,lio d'Achille,re degli Epiri nel suo regno.
Questi è misero di sentimenti,di pietà, a differenza del padre e aspira alla guida degli Achei.
Pirro promette ad Anchilio che potrà riferire il messaggio datogli da Diomede a Menelao.
Menelao chiama tutti i re segretamente e prepara l'attacco a Micene per riconquistare la città senza distruggerla.
Menelao porta via la lia di Agamennone Ermione nuda piangente sulla tomba del padre rivestendola e portandola da Anixbia.
Egisto scopre i piani di Menelao e attaca Pirro,che si salva grazie all' aiuto di Oreste che uccide l'odiato Egisto,amante di sua madre.
Micene viene riconquistata.
Oreste con l' aiuto provvidenziale di Anchilio che gli passa una spada di ferro nel momento in cui Oreste è disarmato uccide Pirro,perchè il lio del Pelide voleva saccheggiare la città come aveva promesso ai suoi uomini Epiri e questo Oreste nuovo re di Micene non poteva permetterlo.
Oreste uccide la madre,poi parte per riflettere sulla sua vita e dopo qualche mese torna a governare a Micene.
Anchilio consegna il messaggio a Menelao riferitogli da Diomede cioè l'arrivo dei discendenti di Eracle,poi riparte per tornare dal suo re Diomede.
Menelao fa costruire lungo la costa immense mura e porti,ma per molti anni le città Achee vivranno tranquille.
Nel frattempo Ulisse che aveva scoperto l' inganno di Enea viaggia per vari anni cercandolo senza sucesso.
Quindi torna a itaca riprendendosi Penelope e liberando la sua casa con l'aiuto del lio Telemaco dai Proci.
Dopo quasi 30 anni di vita serena i discendenti di Eracle tornarono e invadono l' Impero degli Achei.
Diomede vedendo i suoi compaesani in fuga arrivare nel suo nuovo regno e sentedoli raccontare che solo Argo e Micene resistono,decide di tornare ad Argo per difenderla,ma durante il viaggio viene a sapere che Argo è caduta.
Allora si dirige verso Micene dove morirà con i suoi comni.
Finisce la gloria degli Achei per lasciare posto ad un nuovo mondo governato da altri popoli.
PERSONAGGI
DIOMEDE:
Diomede re di Argo è un grande guerriero possente e molto coraggioso,quasi barbaro perchè è sempre il primo a buttarsi nella mischia.
Diomede durante la guerra di Troia sconge Enea strappandogli i due cavalli divini,ma al suo ritorno trova sua moglie Egilea che trama contro di lui,allora decide di trovare un nuovo regno per non uccidere la sua donna amata.
La volontà di non voler spargere sangue nella propria città e rinunciare alla sua carica di re d' Argo,dimostra la grande debolezza del suo animo,i forti sentimenti che prova nei confronti di Egilea e l' amore per la patria.
Infatti per amore della patria tornerà a difendere Micene dai discendenti di Eracle.
Re giusto che non si vuole imporre sui suoi guerrieri i quali lo seguono e lo ammirano.
AGAMENNONE:
Agamennone è il massimo re Acheo,re di Micene,ma soprattuto abile guerriero e stratega.
Re aperto che ascolta molti consigli in guerra soprattuto da parte di Ulisse,ma testardo,perchè a causa sua e della sua brama di potere c'è stata la guerra di Troia.
Carattere difficile e vuole imporre la sua autorità su tutti quelli che si trovano sul suo cammino.
MENELAO:
Fratello di Agamennone e sempre suo fedele servitore decide di fare da padre ad Oreste e Ermione questo dimostra il suo grande affetto nei loro confronti e dimostra di essere un uomo di parola,perchè ad Agamennone aveva promesso che alla sua morte avrebbe badato ai suoi li.
Uomo responsabile,perchè nel momento del bisogno si getta all' aiuto del suo esercito e dei re in difficoltà.
Un uomo molto abile e intelligente che non ama la guerra,ma di cui ne è sempre protagonista.
Menelao è forte d' animo,perchè alla morte del fratello anche se per un momento è fragile sferra l' attacco per riconquistare Micene
ORESTE:
lio di Agamennone giovane guerriero che crescerà rapidamente a causa della morte del padre.
Dal momento dell' uccisione del padre Oreste prova rancore,disprezzo e odio nei confronti della madre e di Egisto suo amante che ucciderà senza pietà.
Ragazzo robusto spietato nella lotta contro Egisto dove sfoga tutto il suo rancore verso lui.
Ragazzo molto forte d' animo e vendicativo nei confronti della madre,ma sopratutto responsabile nei confronti del suo popolo e delmemoria - I processi di memorizzazione dall'acquisizione al richiamo - Studi comparati" class="text">la memoria del padre,perchè uccide Pirro che voleva saccheggiare Micene e fa una grande cerimonia per far ricordare Agamennone deceduto a Micene.
ULISSE:
Ulisse il re di Itaca,ma è anche più furbo tra gli Achei,infatti grazie alla sua grande idea del Cavalo di Troia gli Achei riescono a conquistare Troia.
Quando tornà a casa uccide tutti i proci scatenando la sua ira e riprendendosi l'autorità nel suo regno che gli era stata concessa da Agamennone.
Uomo molto saggio che ama Penelope,ma con un' animo fragile che ha bisogno d' affetto,infatti lo trova nei suoi viaggi con Calisto e Cicerne.
ACHILLE:
Achille re degli Atridi è il più grande guerriero acheo che uccide moltissimi nemici e prende le loro armi come segno di vittoria.
Un uomo spietato nei confronti dei nemici che non si arrendono,ma caritatevole nei confronti dei nemici che si arrendono,mentre nei
confronti del suo popolo è generoso e per questo è amato da esso.
PIRRO:
Pirro re degli Epiri è lio di Achille grande guerriero anche se giovane,ma però assetato di potere e questo lo porterà alla morte.
Pirro ragazzo molto crudele,perchè uccide tutti che andassero contro i suoi progetti senza guardare chi fosse il suo avversario.
E' spietato,non caritatevole,perchè uccide anche chi si arrende.
ENEA:
Eroe troiano molto coraggioso il quale si batte per fondare un nuovo regno per il suo popolo troiano nelle foci dell' Eridano.
COMMENTO
Questo libro è semplice ed affascinante come la mitologia greca,però ci fa riflettere sull' avidità che di solito porta alla distruzione delle cose più care come è successo agli achei che al loro ritorno ricevettero solo lutto e dolore.
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