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LE RAGAZZE DI SANFREDIANO
Di Vasco Pratolini
Autore
Vasco Pratolini nacque a Firenze, dove è ambientata quest'opera, il 19 ottobre 1913. Ebbe un'infanzia e una giovinezza molto dure, a causa della morte della madre, avvenuta quando lui aveva 5 anni: il padre si risposò e lo lasciò affidato ai nonni, con i quali visse modestamente in varie case descritte nei suoi romanzi. Ebbe una formazione molto particolare, perché fu cacciato da scuola e imparò a scrivere da autodidatta. Inoltre, fino ai 18 anni, fece vari mestieri, abbandonati poi per lo studio. Dopo essersi ammalato di tubercolosi ed essere stato ricoverato in sanatorio, tornò a Firenze e strinse contatti con molti letterati, tra cui Vittorini. Fondò un polemico foglio letterario, e poi si trasferì a Roma, dove partecipò alla Resistenza e pubblicò il suo primo libro di racconti, "Tappeto verde". Andò sia a Milano, dove fece il giornalista, sia a Napoli, dove insegnò e pubblicò "Le ragazze di Sanfrediano", nel 1949. Questo libro fu scritto in una pausa di divertimento per un calo delle tensioni politiche e sociali, ma di poca durata perché le speranze di chi aveva partecipato alla Resistenza si infransero. Dopo Napoli tornò a Roma, dove pubblicò altre opere e morì nel gennaio del 1991.
Trama
Sanfrediano è un quartiere povero di Firenze, nel quale si svolge tutto il racconto. Questo romanzo è ambientato poco dopo la seconda guerra mondiale. Il protagonista, Aldo, detto Bob per la sua somiglianza con un attore famoso, aveva molto successo con le donne: riusciva a uscire con più ragazze contemporaneamente, e faceva credere ad ognuna di essere l'unica. Bob diceva sempre di essere stato un partigiano, anche se tutti sapevano che non aveva mai partecipato ad un'azione con loro, e inoltre era conosciuto per la sua bellezza, grazie alla quale era riuscito a conquistare le 5 ragazze protagoniste: Tosca, 19enne molto affezionata ad Aldo, come lo chiamava solo lei, Gina, la ragazza promessa a Bob fin dalla nascita che però stava per sposare un altro, Silvana, una ricamatrice molto brava, Bice, era realista e paziente, e quella che si era legata di meno al ragazzo, e Loretta, 16enne. Bob spesso vedeva ragazze diverse lo stesso giorno, e quando usciva con gli amici si vantava senza fare il nome della "fortunata", in modo da non poter essere scoperto. Ma un giorno la prudenza del protagonista cominciò a venire meno: venne alle mani con un suo amico, Gianfranco, a causa di Silvana. Gianfranco era molto più forte di Bob, ma quando arrivò altra gente lasciò la vittoria all'amico. Bob però non capì, e credette che il merito della vittoria fosse suo. Tra le ragazze che lui aveva conquistato, fu Tosca a scoprire il suo gioco, e, insieme alle altre, organizzò la vendetta. Tosca portò il ragazzo alle Cascine, ossia il posto preferito da Bob per incontrarle. Lì tutte le ragazze insieme si vendicarono su di lui in modo molto doloroso. Lo picchiarono, e Mafalda e Tosca lo misero molto in imbarazzo davanti a tutto il quartiere. Solo Loretta difese Bob e disse che l'avevano portata lì contro il suo volere. Alla fine Bob scelse Mafalda, che tempo prima era stata lasciata da lui e si era data alla bella vita, ma a Sanfrediano era già in giro un nuovo rubacuori.
Commento
Essendo una donna, non poso far altro che apprezzare questo libro. Le donne descritte, ognuna diversa dall'altra, con il proprio carattere e con le proprie idee, lottano contro "gli uomini", in questo caso Bob, per affermare i loro diritti. Il libro è molto femminista, e le ragazze vengono descritte, sia fisicamente sia caratterialmente, in modo molto preciso. Esse sono in totale 6, e si passa da Tosca, la più emotiva, a Mafalda, la più decisa e coraggiosa del gruppo, a Loretta, la più piccola e infantile. I loro caratteri si rispecchiano nei loro comportamenti, e secondo me è principalmente questo che rende interessante il libro, almeno alle donne: esse si possono ritrovare in una o più delle 6 protagoniste. Questo libro può anche offrire spunti per una crescita interiore, confrontando il proprio carattere con quelli descritti nel libro. Inoltre è molto facile da leggere, infatti il linguaggio usato è quello dei ragazzi dell'epoca, ed è molto presente il discorso diretto. Mi è anche sembrato molto coinvolgente, grazie sia alla trama, semplice ma intensa, che grazie alla profondità psicologica dei personaggi. L'unica cosa che non ho apprezzato è la presenza di troppe analessi, ossia di momenti del racconto in cui vengono descritti fatti del passato dei protagonisti oppure avvenimenti riguardanti Sanfrediano anni prima. Le analessi hanno reso la narrazione più vivace, però secondo me in un racconto semplice come quello di questo libro, in cui spesso il tempo della narrazione corrisponde a quello reale della storia, non sono appropriate.
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