L'IMMIGRAZIONE
NEL MONDO E IL PROBLEMA DEGLI IMMIGRATI
DESTINAZIONE:
Rivista divulgativa
Le migrazioni sono vecchie come l'uomo
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Fin
dall'inizio dei tempi l'uomo a volte ha
sentito il bisogno di lasciare il proprio paese d'origine per varie cause; gia'
l'uomo primitivo sentiva il bisogno di spostarsi da un posto ad un altro per
cacciare e procurarsi del cibo. Tali spostamenti hanno interessato più di
una volta non singoli individui, ma intere popolazioni, basti pensare alla
migrazione del popolo ebraico dall'Egitto alla terra promessa, o alle imponenti
invasioni barbariche che hanno caratterizzato l'Europa del V sec. D.C. In età
moderna invece la causa principale delle emigrazioni è la mancanza di
lavoro nel proprio paese d'origine. Questo ha spinto intere famiglie a
spostarsi dai paesi più poveri a quelli più industrializzati.
Le immigrazioni nel mondo
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Se si osserva la statistica fatta nel 1998
dalla national geografic society, si può vedere che il maggior numero di
immigrati, circa 43 milioni, sono presenti del continente asiatico, ma costituiscono
una bassa percentuale rispetto alla popolazione residente perché come ben
sappiamo il continente asiatico ha un vastissimo numero di abitanti; ben
diversa e' la situazione dell'Oceania, che pur contando circa 4,7 milioni di
immigrati, percentuale molto bassa rispetto a quella asiatica, ha un numero di
abitanti assai minore di quello dell'Asia e quindi gli immigrati rappresentano
ben il 17,8% della popolazione. Anche in America del nord e in Europa
c'è un consistente afflusso di immigrati che costituiscono
rispettivamente l'8,6% e il 5% della popolazione.
I punti di partenza delle emigrazioni
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Per quanto riguarda il nostro paese,l'Italia,
secondo un dossier statistico del 1997, gli immigrati regolari sono circa
1.250.000, che hanno costituito il 2,2% della popolazione, e che provengono in
maggioranza dall'Europa orientale e occidentale, dal Nord Africa e dall'Africa
subsahariana.
I paesi da cui
partono il maggior numero di emigrati coincidono con la fascia intertropicale
del mondo, che interessa l'Africa nord-occidentale, l'Asia meridionale e l'America
centrale.
Le popolazioni africane sono emigrate soprattutto a causa di
carestie e conflitti etnici; quelle asiatiche sono emigrate alcune dopo la
guerra del Vietnam, altre si sono trasferite dalla Cambogia a causa di guerre
intestine e dall'Afghanistan per l'occupazione russa e il regime dei talebani.
Inoltre sono state consistenti le migrazioni da alcuni stati dell'America
centrale, travolti da guerre civili,i flussi migratori determinati dalla caduta
dell'URSS e quelli delle popolazioni balcaniche, straziate da continue guerre.
La meta delle popolazioni balcaniche è stata soprattutto l'Italia, data
la vicinanza tra le due penisole.
Le mete preferite dagli immigrati
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Le maggiori mete delle popolazioni
emigrate, sono i paesi industrializzati come gli USA, l'Europa occidentale, l'Australia,
il Giappone e gli stati della penisola arabica. In questi paesi gli immigrati sperano di trovare un lavoro e delle
condizioni di vita migliori di quelle che hanno lasciato nei loro paesi
d'origine.
Gli immigrati non sono ben accolti dai paesi ospitanti
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Tuttavia spesso le immigrazioni spaventano
gli abitanti del paese ospitante, perché sconvolgono quella idea tradizionale
di stato-nazione e mettono alla prova i concetti di tolleranza e convivenza democratica
che sono stati la bandiera dei moderni stati borghesi. Non è raro
incontrare persone che rifiutano gli extracomunitari ed assumono comportamenti
razzisti nei loro confronti, senza cercare di capire i motivi per cui queste
popolazioni sono scappate dai loro paesi, a volte motivi gravi come guerre,
conflitti etnici e calamità naturali.
L'uomo e il "popolo mondiale"
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L'immigrato
viene spesso considerato come un delinquente e non viene accettato. Per questo,
come sostiene anche il filosofo contemporaneo Remo Bodei, gli stati dovrebbero
abbandonare l'idea di stato-nazione visto come compattezza etnica o
linguistica, per permettere di condividere diverse culture tra i singoli
cittadini e i vari popoli. Il fenomeno dell'immigrazione è infatti
destinato a continuare, e l'uomo deve imparare a convivere con l'idea di
appartenere a una grande popolazione mondiale, che è costituita da
diversi popoli ed etnie, che tuttavia sono destinate sempre di più a
somigliarsi tra loro, proprio grazie a queste migrazioni, che permettono la
mescolanza tra popoli diversi.