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L'INSOSTENIBILE LEGGEREZZA DELL'ESSERE
PRIMA DEL TESTO
Milan Kundera (Brno 1929- ) é poeta, narratore e drammaturgo ceco. Dopo alcune esperienze nell'ambito della cinematografia e della musica jazz si fece conoscere come narratore con alcune opere, fra cui la raccolta di racconti Amori ridicoli (1962-63) e il romanzo Lo scherzo (1967) e in cui rappresentava con dissacrante ironia la società comunista. Dopo l'invasione sovietica della Cecoslovacchia nel 1968 i suoi libri furono messi al bando. Nel 1975 poté emigrare in Francia, dove ottenne incarichi di insegnamento universitario. Le opere più note di Kundera sono: Il libro del riso e dell'oblio (1981), un'antologia di memorie che gli valse la revoca della cittadinanza cecoslovacca, e soprattutto il romanzo L'insostenibile leggerezza dell'essere (1984): quest'opera, che narra di un amore che arde a dispetto della burocrazia e della repressione, è diventato un testo chiave nella storia del movimento dissidente dell'Est europeo; dalla sua trama, nel 1988, è stato tratto un film di successo.
CONTENUTO DEL TESTO
Il testo letto appartiene alla categoria del romanzo, e forse potremmo
definirlo addirittura romanzo storico, perché narra vicende avvenute nel secolo
scorso in Cecoslovacchia. L'argomento principale affrontato dall'autore
è l'amore, infatti proprio attorno a due storie d'amore si svolge la
trama, che si dirama poi anche in altri campi, come quello della politica o
della filosofia. Gli elementi soggettivi sono decisamente prevalenti, sebbene
il narratore sia esterno. In alcuni punti, nei quali l'autore esprime la sua
opinione riguardo ad alcuni fatti di cronaca da lui stesso vissuti, emerge il
desiderio di far conoscere al lettore una realtà dura, che è
quella dell'occupazione da parte di un paese straniero, in questo caso
STILE
La struttura sintattica del testo è piuttosto semplice, infatti non mi è mai successo di dover riprendere un paragrafo per colpa di una sintassi pesante. Il lessico rappresenta caratteri personali e anche tecnici, riguardo al linguaggio filosofico, che comunque non costituiscono un grandissimo ostacolo. A proposito di ura retoriche, esse non sono proprio largamente usate dallo scrittore, infatti le immagini che arrivano alla mente del lettore sono molto realistiche, e a volte perfino crude. Il tono prevalente del testo è distaccato, anche se le vicende narrate portano il libro ad assumere un tono piuttosto drammatico e triste. Le scelte stilistiche sono in accordo con il tema affrontato, infatti la narrazione scorre via veloce, senza troppo fronzoli, come la storia che intende raccontare.
VALUTAZIONE
Il testo si presenta soprattutto come racconto, anche se è inscindibile dalle parti riflessive, che completano e rendono coerente l'insieme. Devo dire di essermi immedesimato abbastanza a fondo nei vari personaggi, grazie ovviamente all'abilità del narratore. Lo sfondo storico non mi ha aiutato nell'immedesimazione perché fa riferimento a dei fatti storici di cui non mi ricordo nulla, se mai li abbia trattati in storia. La personalità che emerge dalle ine lette la definirei essenzialmente molto matura e riflessiva, e di conseguenza anche molo critica nei confronti della società, di cui dà un quadro corrotto e non certo positivo. Dalle lettura del testo mi sembra di aver imparato a non vendersi mai, e di perseguire nelle proprie idee, anche se dovessero andare, come in questo caso, contro l'autorità costituita. Quindi, analizzati brevemente questi punit, posso dire di essere rimasto decisamente soddisfatto dalla lettura di questo romanzo, che ha costituito per me un'esperienza nuova.
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