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L'Italia
nel secolo di Verdi
All'anagrafe, l'atto di nascita di Giuseppe Verdi ura in francese. Nel 1813,
infatti, l'Italia era ancora sotto Napoleone Bonaparte. Ma dopo la camna di
Russia e la sconfitta di Napoleone, l'Italia fu divisa dai vari dominatori in
molti stati. Convivevano molte identità nazionali e molte lingue, e per
passare da uno stato all'altro bisognava passare la frontiera e are un
dazio. Verdi visse a Le Roncole di Busseto, in camna. Il padre era un oste e
la madre una filatrice. Il bambino Verdi fu subito attratto dall'organo della
chiesa e presto imparò a suonarlo. Il padre di Verdi comprese il talento
del lio e con molti sacrifici gli regalò una spinetta, oggi in
esposizione alla Casa di Riposo per Musicisti, a Milano. L'accordatore chiamato
a sistemare lo strumento, lasciò dentro la spinetta un biglietto che
recitava: 'vedendo la buona disposizione che ha il giovinetto Giuseppe
Verdi di imparare a suonare questo istrumento, che questo mi basta per essere
del tutto ato'. Il piccolo Verdi prende lezioni dal maestro Trovesi di
Busseto, studia in biblioteca, dirige la banda e a 15 anni è considerato
un ottimo pianista. Probabilmente sarebbe rimasto sempre a Busseto se non
avesse conosciuto Antonio Barezzi, un ricco commerciante di Busseto,
appassionato di musica, mecenate della filarmonica del posto. Barezzi fu una
ura chiave nella vita di Verdi. Lo mantenne agli studi per molti anni, lo
sostenne spiritualmente e lo incoraggiò anche nei momenti più
difficili.
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