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Quotidiano: periodico divulgativo scientifico-filosofico
Titolo: La devastante forza della natura.
"Viviamo in mezzo a lei, e le siamo stranieri; agiamo continuamente su di lei e non abbiamo su di lei nessun potere; costruisce sempre e sempre distrugge; come fa oggi potrà fare sempre". In questo modo J.W.Goethe rifletteva su lei due secoli fa. Nulla è cambiato: è l'immensa forza della natura; infinita,eterna imprevedibile sovrana che tutto crea e violentemente abbatte in pochi istanti, distrugge gli uomini, sue creature e sudditi infedeli.
Da sempre l'uomo canta e loda la sua immensa bellezza, l'incontro tra armonia e perfezione assoluta; i nostri occhi brillano davanti ai suoi meravigliosi colori e le sue molteplici forme affascinano noi esseri umani avidi di conoscenza.
La osserviamo nei minimi dettagli, la studiamo, la sfruttiamo ma alla fine siamo tutti dannati che insieme ad Ulisse scontiamo la nostra pena nell'inferno dantesco. Colpevoli di un'inesauribile sete di conoscenza. Come Ulisse sfidando la natura,osando oltrepassare i confini del mondo é sommerso dalle acque,così anche l'uomo ambizioso, desideroso di scavalcare ogni limite è punito dalla Natura indignata.
L'uomo è ribelle, va contro tutto ciò che limita l'esplicazione di se stesso, e il desiderio di fuggire il consueto e la norma; di andare sempre oltre, di raggiungere l'assoluto pur sapendo che ciò è impossibile lo porta ad un'impennarsi titanico contro forze a lui molto superiori.
Con toni altezzosi e di superbia affermiamo di conoscere la Natura in tutte le sue forme, poi con sgomento e incredulità guardiamo la sua immensa furia scatenarsi su di noi. Gli uomini diventano tanti piccoli pezzi d'arredamento di un mondo infinito e imprevedibile.
La scienza, la tecnologia, la fisica e la geometria non possono fare nulla, è impossibile prevedere il comportamento della natura ed intervenire per evitare catastrofi. Terremoti, eruzioni vulcaniche, inondazioni e uragani non hanno un biglietto da visita:l'uomo non può nulla, la battaglia è persa, fuggire, nascondersi non serve, tutto è sommerso dalle acque, tutto se sotto terra. Duemila anni fa Pompei e Ercolano svero sotto le ceneri del Vesuvio. Plinio racconta:"era una giornata come tante altre, improvvisamente il cielo si oscurò e una pioggia di cenere ardente si abbatté sulla città. La gente urlava, scappava mentre i loro volti venivano sfregiati dalla cenere ardente" Dopo secoli di silenzio i loro corpi sono riemersi dalla stessa terra che quel giorno li aveva traditi: i loro volti sofferenti e i loro sguardi bloccati a quell'istante rievocano l'impotenza dell'uomo su un evento cosi grande e maestoso. Così un anno fa milioni di persone che si trovavano in villeggiatura in uno dei luoghi più belli del mondo sono stati spazzati via da uno tzunami, imprevedibile, forte, devastante e noi impotenti abbiamo guardato le acque portare via con se uomini, donne e bambini. " . e quando non possiamo agire non ci resta che accettare stoicamente il verdetto del destino."(R.Thom)
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