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La nascita del Dolce Stil Novo
Dante usa " Dolce Stil Novo" per definire un modo di poetare diverso rispetto la poesia occitana (del mezzogiorno della Francia) e siciliana.
DOLCE:
al tempo di Dante c'erano tre modi di poetare:
ric: (ricco) gli elementi affabulativi erano complessi. Era ricco di ure retoriche e di descrizioni che rappresentavano in modo coinvolgente il prodotto affabulativo. È chiaro e d'immediata fruizione
leu: (leggero) semplice ma non elementare, che non si perde in ridondanze.
cluz/clus: (chiuso) ermetico e di difficile comprensione
In Toscana era diffuso lo stile cluz di Guittone d'Arezzo. Dante si mette in contrasto con lo stile guittoniano. Questa posizione lo spinge a fare una scelta che tiene conto degli elementi "ric" e "leu".
L'Alighieri sostiene che la ricchezza dell'eloquio deve essere in funzione della natura dell'argomento. Dà inizio al romanzo borghese (ric+leu). Poiché la poesia è trasmissione educativa, è necessario che sia fruibile ad un uditorio sempre più vasto.(la poesia guittoniana è invece solo per pochi). In sintesi, i fini della poesia dantesca sono l'utilità e il dilettare.
Il dilettare è espressione d'amore della voce autoriale nei confronti del fruitore (da diligo).
STIL:
al tempo di Dante c'erano tre stili:
tragico: attiene ad argomenti teologici e filosofici (la filosofia era ancella della teologia).
mediano o comico: attiene ad argomenti sociali o etici.
umile o elegiaco: attiene ad argomenti prettamente terreni, alla poesia del pianto e della commiserazione (elegiaco dal greco eleison: pietà)
Lo stile del poeta coniuga il tragico e il comico insieme (argomenti teologici e filosofici).
NOVO:
Il termine novo esprime la capacità con cui l'autore ha saputo prendere le distanze dal "trobar cluz"
Novus:straordinario.
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