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Nei primi anni del 1900 si sono create le premesse che hanno portato alla Grande Guerra.
I rapporti tra le grandi potenze erano tesi e nei vari stati c'era un clima nazionalista che innescò, grazie anche alla divisione in blocchi contrapposti di alleanze, una reazione a catena che finì per coinvolgere tutte le nazioni europee e non solo.
I due
schieramenti erano quello degli Imperi Centrali Tedesco e Austro-Ungarico che,
con l'Italia formavano
Il
28 giugno
Le autorità serbe, che gli Austriaci credevano coinvolte nell'attentato, non accettarono che la polizia austriaca partecipasse alle indagini e l'Austria dichiarò guerra alla Serbia.
La
strategia militare tedesca si basava sulla sorpresa e sulla rapidità: la
"Guerra lampo" contro
La
violazione della neutralità belga, spinse l'altra alleata della Francia,
Le forze in campo erano equilibrate e la guerra di movimento si trasformò in una logorante guerra di trincea dove i due schieramenti si affrontarono in numerosi, sanguinosi e inconcludenti attacchi.
Le trincee, che all'inizio erano rifugi provvisori, divennero la sede permanente dei reparti di prima linea, furono allargate e protette da filo spinato.
La vita dei soldati era logorante sia fisicamente sia nel morale. Essi restavano nelle trincee per diverse settimane senza ricevere il cambio, in condizioni igieniche tremende, esposti al caldo, al freddo e ai periodici bombardamenti dell'artiglieria avversaria. Dopo pochi mesi di trincea, l'entusiasmo per il conflitto sparì in molti combattenti e il disagio sfociò in diserzioni e ammutinamenti.
L'Italia entrò in guerra solo dopo dieci mesi, schierandosi a fianco dell'Intesa contro l'Impero Austro-Ungarico, suo ex-alleato.
All'inizio del
conflitto il Governo presieduto da Antonio Salandra aveva dichiarato la
neutralità dell'Italia, motivandola con il fatto che
I nazionalisti capeggiati da d'Annunzio, mobilitarono manifestazioni di massa a sostegno della guerra che passarono alla storia come le "radiose giornate di maggio".
Nell'aprile 1915, Salandra, d'accordo con il re Vittorio Emanuele III, stipulò un trattato segreto con l'Intesa, il Patto di Londra, con cui l'Italia si impegnava ad entrare in guerra entro un mese in cambio, in caso di vittoria, del Trentino, del Sud-Tirolo, dei Friuli, dell'Istria, della Dalmazia, di un protettorato sull'Albania, del Dodecaneso e di alcune colonie.
Nel maggio 1915 l'Italia dichiarò guerra all'Austria e il comando supremo dell'esercito fu affidato al generale Cadorna.
Il 1916 fu l'anno delle grandi offensive militari e delle grandi stragi. Francesi e Inglesi affrontarono i Tedeschi nella battaglia di Somme, nella quale morirono un milione di uomini di entrambe le fazioni.
Gli Austriaci lanciarono una "spedizione punitiva" contro l'alleato traditore.
Intanto
l'Intesa aveva attuato il blocco navale contro
Nel
1917, lo scoppio della Rivoluzione Russa, che portò alla caduta del
regime zarista, provocò l'uscita del paese dal conflitto con la firma
dell'armistizio di Brest-Litovsk che impose condizioni molto dure per
Gli Italiani subirono una grande sconfitta da parte degli Austriaci a Caporetto.
Cadorna fu sostituito da Diaz che riorganizzò l'esercito e fermò l'avanzata degli Austriaci sul Piave.
Il continuo affondamento delle navi mercantili americane, spinse gli Stati Uniti
ad entrare in
guerra (aprile 1917), alleato con
L'arrivo dei soldati americani fu decisivo per le sorti della guerra: l'Impero Ottomano firmò l'armistizio con le potenze alleate, poi fu la volta dell'Impero Asburgico che subì una grande offensiva da parte dell'esercito di Diaz a Vittorio Veneto.
L'Imperatore
d'Austria abdicò e fu instaurata
Anche la
fondazione della "Società delle Nazioni", promossa dal presidente
americano Wilston non riuscì nel suo intento di proteggere la pace
perché molti stati non vi parteciparono e, nonostante lo statuto prevedesse
sanzioni economiche contro gli stati che turbassero la pace,
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