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La scuola dell'obbligo deve essere frequentata da tutti, ma ti sembra giusto che anche i ragazzi con gravi difficoltà economiche la frequentino

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La scuola dell'obbligo deve essere frequentata da tutti, ma ti sembra giusto che anche i ragazzi con gravi difficoltà economiche la frequentino come tutti gli altri?

La scuola dell'obbligo è un corso di studi che fornisce ai cittadini di ogni estrazione sociale un'educazione riconosciuta dallo stato.

Il diritto allo studio è sancito dall'articolo 34 della costituzione. L'istruzione iniziale garantita gratuitamente per almeno 8 anni, la legge che fu più volte rivisitata affonda le sue radici nel lontano 1854. Con la riforma Gentile, fatta nel 1923, si gettano le prime basi dell'istruzione che è giunta fino ai nostri giorni.

Questa riforma stabiliva la libertà di insegnamento e istituiva l'esame di stato, che consentiva allo stato un controllo sulla qualità dell'insegnamento.

La riforma inoltre rinnovò la scuola di ogni ordine e grado; i programmi scolastici sono rimasti per molti anni invariati.

L'obbligo scolastico venne imposto per ridurre l'analfabetismo  e per dare ad ogni cittadino le stesse condizioni di partenza.

Nel corso degli anni, se in alcune regioni italiane il problema dell'analfabetismo venne risolto, in altre questo problema rimase più a lungo, soprattutto in quei paesi agricoli e rurali dove la manodopera per coltivare i campi erano i li maschi, mentre le bambine venivano lasciate a casa ad accudire i più piccoli.



All'analfabetismo si è sostituito l'assenteismo scolastico; il problema ha solo cambiato aspetto, si è modernizzato infatti in alcune regioni del sud, si registra un incremento dell'abbandono scolastico, o per motivi familiari o una radicata mentalità, per cui i ragazzi preferiscono imparare un mestiere, ritenendo la scuola un' inutile perdita di tempo.

Per risolvere definitivamente questo problema, la scuola  denuncia l'abbandono da parte dei ragazzi e i servizi sociali si attivano per coinvolgere la famiglia.

Anche lo stato continua a fare il suo lavoro e la riforma Moratti, ha nuovamente cambiato il limite d'età per la scuola dell'obbligo, portandolo fino a 18 anni; per tentare di mantenere i ragazzi più a lungo tra i banchi di scuola ed evitare i rischi che ne conseguono.

La scuola non deve essere vissuta come qualcosa di imposto, ma deve essere vista come un trampolino di lancio per il nostro futuro, una porta che si aprirà regalandoci grandi e piccole soddisfazioni, che ci farà diventare uomini e donne capaci di ritagliarci un ruolo nella società, di vivere attivamente il nostro tempo, senza essere spettrali spettatori del tempo che ci corre davanti.

Qualche volta tra i banchi di scuola non siamo molto brillanti, altre volte invece diamo tutto noi stessi, ma questo non ci deve demolire, ma deve spingerci ad andare avanti.

È su questi presupposti che penso che tutti debbano avere la possibilità di studiare e che le famiglie, anche le meno agiate, devono capire che non è importante avere tanti soldi, quanto dare la possibilità ai li di migliorare il loro futuro.





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