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La stesura del Romanzo
Manzoni inizia la composizione del romanzo nel 1821, fra lo scetticismo dei letterati italiani che considerava il romanzo un genere adatto ai lettori poco istruiti, mentre le persone colte preferivano le opere in versi. In Inghilterra, dove era nata la borghesia che si avviava a diventare la classe dominante, si era affermato un pubblico popolare interessato a questo genere che descriveva la società reale e i suoi problemi.
Il successo dei romanzi storici di Walter Scoth lo spinge ad andare avanti, sicché nel 1823 è completato con il titolo di: "Fermo e Lucia". Nel Manzoni inizia la revisione della struttura dell'opera che è snellita e semplificata delle parti in eccesso; ad esempio elimina molte ine dedicate al processo contro gli untori (coloro che sono incolpati di diffondere la peste), costituendo un'opera a parte intitolata: "La storia della colonna infame"; riduce da sei a due i moduli dedicati alla storia di Gertude. Inoltre corregge la lingua del romanzo dei dialettismi e dei lombardismi presenti, cercando di realizzare una lingua moderna e comune a tutta l'Italia, vale a dire il Fiorentino parlato dalle persone colte con l'aggiunta di parole tratte dalla lingua parlata. Nel è pubblicato il romanzo con un'edizione detta: "Ventisettana". L'edizione definitiva ancora rivista nell'aspetto linguistico esce nel con il titolo: "I Promessi Sposi storia Milanese del secolo 17° scoperta e rifatta da Alessandro Manzoni". Manzoni dice di aver trovato un manoscritto di un autore anonimo del 600' che parlava del matrimonio ostacolato di due giovani, della monacatura forzata, di gride contro i bravi; ha rielaborato la storia creando un romanzo ricco e articolato che descriveva la realtà e i problemi di quel tempo.
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