La televisione
La televisione è uno strumento di
progresso irrinunciabile, che deve però essere utilizzato in modo
intelligente , tenendo presenti alcune avvertenze fondamentali.
In primo luogo occorre limitarne la visione a
un numero di ore ragionevole, avendo cura soprattutto di evitare che i bambini
e gli adolescenti ne facciamo un passatempo dominante, come purtroppo spesso
accade. Risulta infatti che i piccoli , dai sei ai dieci anni, trascorrono in media
dalle 4 alle 5 ore davanti al video e non sono infrequenti casi di coloro che
prolungano la visione fino a 7 ore al giorno. Un'eccessiva permanenza davanti
al video provoca numerosi e gravi problemi sul piano fisico, per
l'immobilità prolungata che determina una tendenza all'obesità.
Un danno ancora più grave è forse quello costituito dalla
passività con cui viene di solito recepito il messaggio televisivo. Una
delle accuse che più spesso si muovono alla televisione è quella
di alterare la personalità dei suoi utenti,nei quali essa comunica una
visione del mondo fondata sulla ricerca del successo, del denaro e del potere.
Film , telefilm e perfino cartoni animati inducono l'adolescente a credere che,
soltanto raggiungendo certe mete, si possa essere felici o che, pur di
raggiungerle qualsiasi comportamento sia giustificabile. Basta scorrere i
giornali per trovare notizie che confermano il rischio del diffondersi di una sempre maggiore
"aggressività" fra i giovani. Ormai non ci sorprendiamo più
quando sentiamo al telegiornale la notizia delle crudeli prepotenze cui scolari
delle medie e perfino delle elementari sottopongono i loro comni più
deboli. Forse questa educazione alla violenza può aiutarci a capire
episodi di cronaca altrimenti inspiegabili, come il lancio di sassi dai cavalcavia
autostradali, o come l'accoltellamento mortale di un coetaneo colpevole di
tifare per una diversa squadra di calcio. In realtà sembra che oggi i
giovani abbiano una voglia disperata di crescere in fretta, di divenire adulti
per immedesimarsi in quei personaggi da loro tanto ammirati e imitati.
Così facendo, la loro giovinezza trascorre inesorabilmente senza che
essi abbiano saputo apprezzarne gli aspetti più belli.