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La trama
Prologo
Ismaele è un giovane ragazzo che decide di lasciare il suo mondo e partire per mare su una baleniera; prima di salpare per la città da cui doveva partire, incontra Quiqueg, un selvaggio ramponiere che diventerà suo amico. Decidono di imbarcarsi sulla stessa nave.
Esordio
Su indicazioni del dio di Quiqueg, Ismaele sceglie come barca il Pequod: contrattano la a e, dopo qualche giorno salpano. Durante il viaggio comincia a far conoscenza con i membri dell'equigio, e solo più tardi con il capitano Achab, mutilato di una gamba.
Sviluppo
Achab fa subito capire che sarà una spedizione insolita, tesa alla vendetta contro Moby Dick, la grande balena bianca che gli aveva divorato la gamba. Al primo avvistamento di una balena, Achab porta con sé su una lancia il suo equigio privato, rimasto nascosto fino a quel momento. La lancia di Ismaele si capovolge attaccata da una balena, ma il gruppo scampa al naufragio. Tempo dopo la nave incontra un calamaro gigante, scambiato per una balena. Successivamente la caccia è più fortunata, e vengono uccise diverse altre balene. Il Pequod incontra diverse imbarcazioni nel suo viaggio, alle quali chiede informazioni su Moby invano, finché non incontra la 'Rachele', che lo informa della vicinanza del mostro. Inizia così la caccia a Moby, che dura tre giorni, durante i quali sono frequenti i litigi tra comandante e ufficiali e le lance sono calate più volte nel tentativo di avvicinarsi alla grande balena.
Risoluzione
Questa si rivela una caccia diversa dalle altre, e assume le caratteristiche di un duello tra il capitano Achab e Moby Dick: un duello che termina tragicamente, con la morte di Achab, trascinato nei flutti dal cetaceo, e con l'affondamento del Pequod. L'unico a salvarsi è proprio Ismaele, che si aggrappa ad una bara e viene raccolta dalla Rachele.
Il contesto storico e culturale del libro
Non viene detto esplicitamente quando si svolgono i fatti, ma si deducono da come viene descritto l'ambiente e le baleniere: il periodo coincide con quello della vita dell'autore, perché Melville si basa sulla sua esperienza personale per scrivere Moby Dick.
I personaggi
Achab
Il capitano del 'Pequod' entra in scena solo dopo venti moduli che precedono l'imbarco di Ismaele e sette di vita di bordo. E' un'entrata rapida e fosca: il capitano, vecchio e di pessimo umore, mostra subito la sua intrattabilità. Il perché di questo suo carateraccio è dovuto a Moby Dick che durante il loro primo incontro gli ha strappato una gamba. Per questo il 'tetro' e 'torvo' Achab s'imbarca sulla baleniera per vendicarsi e dà la caccia alla Balena Bianca come se essa avesse realmente la volontà di nuocere e colpire proprio lui. Nel delirio vendicativo il capitano trascina l'intero equigio mettendo a disposizione un doblone d'oro a chi segnalerà Moby Dick. Melville descrive accuratamente questo personaggio; ai lettori sembra quasi di vederlo, un uomo anziano dall'aspetto segnato dall'età e dalle numerose esperienze per mare. Egli, oltre al segno più evidente delle sue disgrazie che è la gamba d'avorio, aveva un'altra caratteristica che contribuiva a rendere ancora più truce il suo aspetto: una cicatrice si apriva una strada tra i capelli grigi e continuava dritta da un lato della faccia e del collo bruciati leggermente dall'abbronzatura, finché siva negli abiti.
Ismaele
Ismaele (che innanzitutto non si chiama così ma così si fa chiamare, come l'Ismaele biblico che si sa dotato di una superiorità non riconosciuta dal mondo: primogenito di Abramo, è un bastardo cacciato nel deserto tra altri reietti; là impara a sopravvivere a questa morte, in perfetta solitudine, indurito contro le avversità) non assume grande importanza all'interno delle vicende. È però il narratore, e tutti i fatti sono filtrati dal suo punto di vista. Non si imbarca per soldi, ma solo perché ha voglia, dopo un po' di tempo passato a fare il maestro elementare, sente il desiderio di ritornare a esplorare 'la parte acquea del mondo', come già aveva fatto tempo prima nella marina mercantile. È coraggioso ma inesperto, e durante gli avvenimenti del Pequod rimane in disparte e si limita a compiere azioni non eccessivamente pericolose.
Moby Dick
Moby Dick è La balena, il mostro enorme che ha divorato la gamba di Achab. Nella vicenda, anche se il suo pensiero permea tutti gli avvenimenti, entra in scena solo negli ultimi tre giorni. Moby Dick è la personificazione del Male, che va sconfitto: questo è l'obiettivo dell'equigio, incitato da Achab, che svolge le funzioni di 'crociato'.
Personaggi secondari
Il personaggio nella situazione iniziale e in quella finale
Mentre Achab, essendo quasi impazzito ed essendo morto per la vendetta, non matura nella vicenda. Ismaele, al contrario, acquisisce nuove conoscenze dal naufragio del Pequod, imparando quanto sia sottile il confine tra vita e morte e come la follia di un solo uomo possa portare alla morte di tante persone; ironicamente si salva aggrappandosi alla bara dell'amico morto.
Analisi
Rappresentazione del tempo
Le vicende si svolgono nell'arco di circa un anno. Il periodo storico in cui sono ambientate le vicende corrisponde alla prima metà dell'Ottocento: ciò non viene nominato esplicitamente nel testo, ma è deducibile da molti elementi. Per quanto riguarda l'ordine cronologico dei fatti, non vengono effettuate alterazioni.
Rappresentazione dello spazio
I luoghi in cui sono ambientate le novelle sono reali e sono nominati esplicitamente nel testo: il Pequod parte da Nantucket, attraveresa gli oceani per arrivare al largo delle Azzorre.
Linguaggio
L'autore,
in questa opera, utilizza prevalentemente l'imperfetto e il passato remoto.
Nella parte dialogata usa soprattutto il presente affiancato dal passato
prossimo.
Nel resto si possono trovare, anche se in minima quantità il congiuntivo
e il condizionale. Il linguaggio è aulico ed è in alcune parti di
difficile comprensione.
Scelte stilistiche
I periodi non sono di struttura eccessivamente complessa, e il lessico usato, sebbene talvolta molto specifico, non è eccessivamente complicato. Non prevalgono né la coordinazione, né la subordinazione. Le parti discorsive sono generalmente rese con il discorso diretto.
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