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L'amico ritrovato Fred uhlman

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Titolo: l'amico ritrovato

Autore: fred uhlman.

Personaggio/i principale/i:

Hans Schwarz: è un ragazzo sedicenne proveniente da una famiglia benestante, che frequenta il liceo "Karl Alexander Gymnasium" di Stoccarda. È un ragazzo timido e riservato che non ha amici.

Konradin von Hohenfels: anch'esso sedici anni, discendente dell'illustrissima stirpe degli Hohenfels (una grande famiglia dell'aristocrazia tedesca), è un ragazzo dal portamento pieno di sicurezza, dall'aria aristocratica e raffinata, con molta eleganza nel vestire e, anch'egli, con un forte sentimento dell'amicizia



Personaggio secondario: i genitori di Hans e quelli di Konradin.

Tempo e luogo: la trama si svolge nel 1922 a stoccarda, una città fiorente della germania agli inizi del potere di Hitler.

Trama:

Il libro narra la storia di due studenti sedicenni conosciutesi tra i banchi di scuola e tra i quali nasce un'amicizia profonda, magica e perfetta fino al momento in cui non va al potere Hitler e la promulgazine delle leggi antisemite.

I due appartenevano a due classi sociali completamente diverse, in quanto Hans era un lio di un medico ebreo, mentre Konradin apparteneva a una famiglia aristocratica tedesca. Ciò nonostante i due trovarono subito interessi comuni e nell'arco di breve tempo divennero amici inseparabili.

La maggior parte dei loro incontri avvenivano a casa di Hans, dove per attirare l'attenzione del suo comno gli mostrava tutte le sue preziose collezioni: libri, reperti archeologici, monete, etc.

Le giornate passano interminabili fino al fatidico giorno in cui Hans viene invitato nel castello/casa di Konradin. Tremolante e meravigliato varca la soglia di quel portone che lo introduce in un maestoso salone con le pareti ricoperte di arazzi.

I due vanno subito nella cameretta e Konradin gli mostra i suoi preziosi tesori.

Passata l'estate sembrava che niente avrebbe potuto turbare la loro amicizia, poi però sorsero alcuni problemi; durante una esibizione al teatro della città, dove erano presenti tutte le persone più importanti, nel corso dell'intervallo ecco il fatidico momento in cui si incrina il loro rapporto.

Konradin e la sua famiglia passeggiano in mezzo alla gente ricevendo saluti e sorrisi dai presenti e quando passarono a fianco di Hans, Konradin non lo degnò neanche di uno sguardo.

Quando i due, nei giorni seguenti, trovarono l'occasione per spiegarsi sull'accaduto, Hans scoprì che la famiglia di Konradin (lui compreso) era nazista in quanto pensavano che Hitler sarebbe stata l'unica persona in grado di salvare la Germania dalla crisi economica che stava attraversando.

Konradin comunque non emarginava Hans pur sapendo che era ebreo. Ma questa fu solo una delle difficoltà che portarono poi successivamente alla rottura dell'amicizia. Infatti, era il 1933 e in quel periodo in Germania si era affermato il nazismo. Perciò Hans iniziò a essere emarginato anche a scuola con conseguenti litigi con i comni.

Solo Konradin gli stava vicino ma i loro incontri si facevano sempre più rari in quanto non poteva più farsi vedere con Hans per paura di essere emarginato a sua volta e rovinare la sua reputazione nonché quella della sua famiglia.

Così i genitori di Hans decisero che per lui sarebbe stato meglio se per un breve arco di tempo si fosse trasferito a New York da dei parenti. Hans dovette accettare, pur controvoglia, questa decisione e si trasferì mentre i suoi genitori rimasero nella loro casetta in cima alla collina.

A questo punto l'autore narra di come sono morti i genitori di Hans (suicidio con il gas) e di come Hans diventò un uomo di successo e molto ricco.

Finita la guerra, dodici anni dopo, Hans ricevette una lettera dalla sua ex-scuola in cui gli chiedevano un contributo economico per la sua ristrutturazione a causa .

Allegata alla richiesta vi era l'elenco degli allievi della scuola caduti durante il secondo conflitto mondiale.

All'inizio Hans, leggendo i nomi dei suoi comni, costata che, su quarantacinque alunni, trentasei erano morti. Solo per due di loro non prova pietà: Bollacher e Schulz: prima che lui partisse per l'America, gli avevano mandato una lettera intimidatoria (Hans è ebreo e loro erano di idee naziste). Per qualche minuto cerca di "saltare" tutti i nomi con la lettera H.

Quando si decise di controllare se per caso vi fosse scritto anche il nome del suo più grande amico d'infanzia lesse che Hohenfels Konradin non era morto in guerra ma che era stato giustiziato perché aveva partecipato ad un complotto per uccidere Hitler.



GIUDIZIO PERSONALE

Il libro mi è piaciuto, in quanto l'argomento è stato trattato in modo soddisfacente e mi ha particolarmente interessato. Il testo mi ha colpito soprattutto per la particolare descrizione fin nei minimi particolari dei luoghi dove si svolge la vicenda: dalle stanze dei ragazzi ai  loro tesori, dalla scuola alla città.

Il linguaggio è semplice e per quanto tragico possa essere l'argomento questo racconto è scritto con molta leggerezza, il che ha reso più scorrevole la lettura e la comprensione

Quello che mi ha colpito è che alla fine del racconto, quando nel leggere che il suo amico d'infanzia era morto per aver partecipato ad un complotto contro Hitler, si rende conto che in realtà non aveva mai perso un amico ma che addirittura gli aveva trasmesso quella capacità di discernere tra il bene e il male.





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