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Le biotecnologie sono il futuro, ma minacciano anche il futuro! La duplice natura delle biotecnologie non fa che alimentare dibattiti e rinfuocare gli animi. La clonazione, la manipolazione degli embrioni, l'uso di animali o piante geneticamente modificati ecc., sono tutti settori accomunati dall'elemento etico che, inevitabilmete, rende più difficile una valutazione obiettiva e serena delle ricadute economiche e sociali dell'attuale realtà tecnologica.
L'umanità ha sempre cercato di migliorare la qualità della propria vita: dagli albori della civiltà ha inventato macchine e fatto scoperte in campo scientifico. L'ultima frontiera in campo biologico è la clonazione: secondo recenti studi la scienza è in grado di clonare organi o interi individui.
Il verbo clonare indica la possibilità di "duplicare" il patrimonio biologico (genetico) di qualsiasi essere vivente. Così ad esempio si possono duplicare virus, batteri, molecole, piante o animali.
La scienza è già in grado di clonare in laboratorio determinati batteri in grado di sintetizzare ormoni utili all'uomo come l'insulina. I batteri, come molti altri organismi si riproducono con un processo che si potrebbe definire clonazione, ma è ovvio che per riprodurre un organismo complesso ed intelligente come l'uomo occorrono altri processi, ed in attesa della nascita del primo clone vivente, l'umanità si chiede se sia giusto o meno avere cloni di persone già esistenti.
Le preoccupazioni bioetiche sulla clonazione umana o sulle manipolazioni di embrioni suscitate dall'opinione pubblica sono fondamentalmente quattro:
Ci si preoccupa del possibile ampio numero di bambini identici, ma attualmente questa preoccupazione è infondata, poiché le possibilità che un embrione clonato si sviluppi sono circa del 20%.
C'è la preoccupazione del possibile alto numero di malformazioni che potrebbero colpire i cloni, come ci insegnal'esperienza della fecondazione in vitro e della clonazione degli animali e delle piante.
Forse la più importante preoccupazione sta nel fatto che se la clonazione divenisse l'unico metodo di riproduzione inevitabilmente l'evoluzione si fermerebbe e si azzererebbe la diversità genetica di tutti gli organismi.
Il problema che ci riguarda più da vicino: cosa ne sarà della unicità individuale e della irripetibilità? E chi sarebbe scelto da chi per essere dichiarato l'uomo perfetto?
Fondamentalmente è proprio questo il problema: personalmente non mi farebbe piacere essere un clone insieme ad altre centinaia di miei simili. Inoltre, credo che ognuno di noi sia unico, ed è quello che è grazie al suo codice genetico, ma anche grazie alle proprie esperienze personali ed alla progressiva scoperta di sè stessi, tipica dell'uomo.
L'umanità ancora non è pronta per affrontare problemi del genere, e forse mai lo sarà, ma la scienza avanza, senza chiedere il permesso a nessuno.
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