|
italiano |
Le città invisibili: Despina
Le città
invisibili: Despina
Despina
fa parte della categoria "la città e il desiderio", collocata nel regno
del soggettivo. Questa scelta proprio per sottolineare il carattere di
soggettività del desiderio che è insito nell'uomo. La struttura
schematica di tutto il libro, come anche i contenuti sono caratterizzati da un
criterio classificatore, combinatorio e progressivo. Quest'elemento, tipico del
post-moderno, caratterizza la cosiddetta ars combinatoria, che tenta attraverso
un distacco critico dal reale di impartire un ordine logico al gran caos del
mondo per mezzo della letteratura.
Ogni
città come anche Despina è immersa in una dimensione favolesca,
distante dalla realtà. Dalla descrizione delle città traspare,
inoltre, l'opinione che Calvino ha del mondo, e viene messa in atto una sorta
di denuncia su ciò che il mondo ha di sbagliato. Ogni città
è forma portatrice di significati. Tema ricorrente è proprio il
rapporto tra significante e significato, che spesso risulta arbitrario come
chiaro riferimento al caos e all'incomunicabilità che imperversano nel
mondo.
Despina
può essere raggiunta in due modi: "da chi viene da terra e a chi viene
da mare". E' presente dunque anche il tema del doppio. Sia il cammelliere sia
il marinaio giungono verso Despina con il desiderio di trovare un luogo
meraviglioso, diverso dalla realtà da cui provengono. Entrambi lo
immaginano in maniera diversa come due modi differenti di percepire la
realtà. Quindi è pregnante l'aspetto di soggettività che
ricorre in gran parte del libro. Le città vengono raccontate, infatti,
presentano più o meno spesso da quel margine di soggettività che
caratterizza la natura umana. Despina è "confine tra due deserti"
cioè la realtà vista da due punti di vista differenti ed opposti
che alla fine convergono.
© ePerTutti.com : tutti i diritti riservati
:::::
Condizioni Generali - Invia - Contatta