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L'emarginazione non ha età
Emarginare significa
mettere ai margini, estromettere dalla vita sociale. Non importa come o in
quale modo o il perché, la cosa importante è come anche ora, nel 21°
secolo uno dei problemi veramente importanti sia l'emarginazione sociale. Proprio per questo si può considerare
molti scrittori del secolo passato come scrittori moderni . direi quasi
contemporanei. Chi di noi non ha mai preso in giro un ragazzo o una ragazza per
il colore astruso dei capelli o perché portava gli occhiali (ricordate i famosi
quattrocchi??!) ?? Più o meno tutti almeno una volta nella vita lo
avranno fatto . Vi ricordate Pippi CalzeLunghe?? Era,secondo
me, una trasposizione comica e non tragica di Rosso Malpelo, il capolavoro
letterario di Verga. Rosso "Malpelo si chiamava così perché
aveva i capelli rossi; ed aveva i capelli rossi perché era un ragazzo malizioso
e cattivo", come se chi avessi i capelli rossi fosse malizioso e
cattivo, e gli altri bambini non erano forse maliziosi o addirittura cattivi? Verga
ha deciso di emarginare il ragazzo per la propria caratterizzazione fisica, e
non solo. Rosso Malpelo era chiamato cosi alla cava, il posto dove lavorava
dopo la morte del padre, da quando lui era morto era diventato lui stesso il
"bambino" di casa. Era l'unico in famiglia che portava due soldi e che mandava
avanti la famiglia anche se una famiglia,se così si può chiamare,
non l'aveva. Era considerato più o meno da tutti una bestia, si
emarginava proprio come un animale, "egli andava a rincantucciarsi col suo
corbello fra le gambe, per rosicchiarsi quel suo pane di otto giorni, come
fanno le bestie sue pari". Un'emarginazione non solo di tipo fisico se
cosi si può chiamare ma anche di tipo sociale, infatti era evitato da
tutti.. "veniva accarezzato con i piedi". La sua emarginazione, la sua
esclusione, la sua rabbia veniva trasmessa a Ranocchio, un ragazzetto che
secondo Malpelo veniva difeso da lui,era sotto la sua protezione però
veniva continuamente picchiato. Ranocchio, soprannominato anche lui con un nome
di animale per accentuare ancora di più l'emarginazione. Era chiamato
così perché da quando si era rotto il femore in cava , "arrancava
in modo che sembrava ballasse la tarantella..così
che gli avevano messo il nome Ranocchio". Non è l'unico esempio
di come Verga tenda ad identificare i propri personaggi con un animale, basti
pensare alla novella "
Cosi, come la religione, anche l'amore porta all'emarginazione, basti pensare a "L'amante di Gramigna" , Peppa preferì un "brigante" al posto di "e Finu", per uan volta Verga ha voluta far superare la loggia dei sentimente sulla loggia economica. Ma il sacrificio ha portato Peppa a vivere sempre più emarginata da tutti a vivere all'aperto con il suo vero amore, è scappata con lui senza preoccuparsi di ciò che poteva rimanere al villaggio, è stato più importante il sentimento delle chiacchere. La madre cercò di rimediare "la chiuse in casa, perché non sentisse più parlare di Gramigna" ma "Peppa si fece la croce dinanzi al capezzale della vecchia, e fuggi." Come se il farsi la croce l'avesse perdonata per la sua fuga. Amore e religione non possono convivere, sono due cose che non possono combaciare, cosi come ora, è difficili farli combaciare.
Se Peppa ha preferito sacrificare la sua futura vita da ricca per i proprio sentimenti, Don Gesualdo ha preferito l'opposto poi ando al momento della morte. Don Gesualdo da muratore si era ritrovato ad avere una fortuna. Nei calcoli di Gesualdo il matrimonio con una nobile,solo di nome, avesse potuto aprirgli le porte all'aristocrazia, ma cosi non fù. Cosi al momento della morte , muore solo, sotto lo sguardo infastidito e sprezzante del servo, cosi come Kurtz in "Heart of Darkness". È riuscito a morire nella condizione a cui non avrebbe mai aspirato, forse se avesse saputo che sarebbe stato emarginato dai proprio affetti familiari sarebbe tornato indietro e avrebbe curato di più i suoi rapporti familiari. Non c'è cosa peggiore di morire solo. Cosa che non è accaduto, anche solo metaforicamente a Berardo Viola: "il primo cafone che non muore per sé, ma per gli altri . " Con lui è morto il senso di sconfitta che avevano dentro di sé i cafoni.
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