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Autore: Valerio Massimo Manfredi
Periodo storico: il libro è ambientato circa nel 450d.C..
Personaggi:
- Aurelio è un legionario molto intrepido e coraggioso, non ricorda molto del suo passato prima dell'arruolamento ma pio , con l'aiuto di Livia riuscirà a far luce sulla sua oscura storia
Livia è una giovane ragazza che vive nei pressi dei villaggi che poi fonderanno Venezia, è una ragazza molto carina e abile nel tiro con l'arco
Romolo Augusto, detto anche "Augustolo" per la sua giovane età, è l'ultimo imperatore della dinastia Flavia; è ricercato da molti nobili che aspirano al potere tra cui il barbaro
Ambrosinus è l'istruttore del giovane imperatore, è un uomo molto scaltro e incredibilmente abile data la sua età
Alcuni comni di Aurelio sopravvissuti all'attacco alla legione aiutano il loro amico nel compito che si è prefisso
Wulfila è il capo dell'esercito barbaro incaricato di catturare il giovane re
Luogo: la storia è ambientata nei territori europei dell'impero romano
Punto di vista: il narratore è esterno.
Temi: il libro narra la storia della vicenda dell'ultimo re di Roma e della sua fuga dalla corruzione.
È una tranquilla serata nella legione dove presta servizio Aurelio, è una delle più forti e valorose di tutto l'impero. All'improvviso un esercito di barbari sbuca dalla nebbia e coglie la legione di sorpresa con un attacco di immane violenza; i romani si difendono valorosamente ma non resisteranno a lungo, Aurelio viene mandato ad avvisare l'imperatore dell'imminente attacco ma arriva tardi: la casa è completamente distrutta e il giovane re rapito insieme al suo precettore; tra i cadaveri sparsi nel giardino il nostro eroe trova il padre del sovrano che lo implora di salvare suo lio.
Intanto Romolo Augusto, il giovane comandante di Roma, viene portato dai barbari a Ravenna dove viene rinchiuso.
Aurelio riesce ad infiltrarsi nel castello e a portare fuori l'imperatore; ma durante la fuga viene colpito da una freccia e costretto a fuggire nel bosco lasciando lì il giovane.
Nel bosco viene aiutato da Livia e soccorso.
I barbari capiscono che è pericoloso tenere lì i prigionieri e decidono di trasferirli sull'isola di Capri in una fortezza.
Il valoroso legionario si allea con la ragazza che lo ha soccorso e decidono di ritentare di liberare il loro imperatore.
Seguendo i rapitori verso il porto di Napoli, Aurelio scopre che alcuni dei suoi comni sono ancora vivi e che si trovano in un porto lì vicino dove vengono sfruttati come schiavi.
Nel frattempo nella fortezza di Capri Romolo scopre una cantina con un sarcofago che ricorda la morte di Cesare, dietro a questo, in uno sto segreto, c'è una bellissima statua del vecchio imperatore con una spada perfetta e dall'incredibile potere; il giovane decide di nasconderla nel suo alloggio.
Aurelio e i suoi comni, intanto, raggiungono la fortezza e questa volta riescono a liberare i prigionieri.
Inizia una grande e lunga fuga, prima verso sud, poi verso nord fino a finire in Britannia, luogo d'origine di Ambrosinus.
Durante il viaggio nascono diversi rapporti di amicizia e amore tra i componenti del piccolo ma inarrestabile esercito.
Giunti a destinazione i nostri eroi si stabiliscono nella "ex-legione" del dragone, abbandonata a causa della troppa corruzione dei capi britannici.
Nel frattempo Wulfila è sempre sulle tracce di Romolo e vuole vendicarsi su Aurelio per il taglio che lo ha surato; inoltre il barbaro è riuscito a entrare in possesso della mitica spada che il soldato ha perso combattendo valorosamente contro il selvaggio.
Quando l'esercito nemico si trova nei pressi della legione del drago i nostri eroi pensano per una fuga ma poi decidono di combattere per dare una fine a quell'eterna fuga.
La notte prima dell'assalto il precettore esce dall'accampamento e va in un luogo lì vicino, una specie di cerchio di pietre alte come menhir con nel mezzo un grande tamburo. Il druido lo suona per quasi tutta la notte e quel suono risveglia nei cittadini del paese vicino, ex combattenti nell'esercito della legione del drago, facendogli dissotterrare le armi.
Il mattino dopo Wulfila raggiunge la fortezza e inizia un'incontro impari tra i nostri eroi e i loro nemici ma, quando tutto sembra volgere al peggio, un esercito composto dai cittadini del vicino villaggio sbuca dalla collina e annienta l'esercito barbaro.
Tutto si è risolto e ritorna la pace; Romolo brandisce la spada di Cesare, recuperata durante la battaglia, e la lancia sopra il lago vicino, questa va a conficcarsi nella roccia nel mezzo dello specchio d'acqua, dando origine alla leggenda di Excalibur.
Aurelio e Livia tornano nei pressi della futura Venezia mentre i loro comni torneranno dalle loro famiglie; Ambrosinus e Romolo decidono di restare in Britannia dove trascorreranno il resto della loro vita.
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