italiano |
L'umiltà come valore, centrale nella coscienza cristiana, è del tutto assente nel mondo ano. E oggi? Quale posizione ha l'umiltà nel mondo borghese contemporaneo?
Il dizionario definisce in questo modo l'Umiltà: coscienza della propria debolezza e insufficienza che induce l'uomo ad abbassarsi volontariamente, reprimendo nel suo intimo ogni moto d'orgoglio. Il mondo borghese contemporaneo è fatto di scale irregolari, a tratti ripide e ad altri quasi piatte o addirittura in discesa. Il desiderio di arrivare, di tagliare i traguardi più disparati, ci conduce a navigare in un oceano immenso, fatto di persone. Il timone che sceglie la rotta è l'orgoglio. L'orgoglio non nasce con l'uomo. Si insegna all'uomo. Spingendolo alla superbia. La superbia è dappertutto. Regna in ogni angolo dell'universo umano. Nello sport, fin da bambino, l'individuo è spinto a prevalere sui suoi simili cercando la vittoria per sentirsi il più forte. Ad un perdente appare frivola e derisoria la frase: "l'importante non è vincere ma partecipare". La sconfitta smorza l'orgoglio ma accresce la rabbia e la voglia di prevalere. La superbia è caratterizzata dall'affermazione di sé stessi, dall'egoismo. Secondo Dante la fama terrena non è altro che un soffio di vento, che ora spira da una parte e ora da un'altra, e cambia nome perché cambia direzione di provenienza. In un mondo di superbi è difficile dire quale sia la posizione dell'umiltà. Mi verrebbe da dire che con l'umiltà non si va da nessuna parte. Falso! Il concetto di umiltà può venire frainteso e associato ad un diverso significato. L'umiltà non è sinonimo di modestia. Essere umili non significa essere tolleranti o sentimentali nei confronti del male. Umiltà è voler bene ad un amico anche se tu hai una Ferrari e lui ha una Cinquecento. Umiltà è fermarsi a parlare con lo spazzino comunale, anche se tu sei il sindaco. Umiltà è parare la palla ad un bambino, anche se tu sei il portiere della Nazionale. L'umile si sente ricco dentro, di una ricchezza che se vuole, può aumentare. L'umile non si sente mai deluso dalla vita. Prendo a ura di umiltà S.Francesco d'Assisi. Al suo proposito verrebbe da chiedersi: "ma cosa si fumava?!". Eppure credo che il suo esempio così forte sia chiarissimo: Non possiamo considerarci superiori a qualcosa o a qualcuno, perché siamo uguali a quel qualcosa o a quel qualcuno. Cenere siamo e cenere ritorneremo.
Privacy
|
© ePerTutti.com : tutti i diritti riservati
:::::
Condizioni Generali - Invia - Contatta