NATI DUE VOLTE Giuseppe Pontiggia
Nati due volte, l'ultimo romanzo del celebre
scrittore Giuseppe Pontiggia nato a Como il 25
settembre 1934, è un romanzo dedicato al tema dell' handicap. E' il
racconto dei rapporti di un padre con il lio spastico. Il padre, e tutti i
personaggi del romanzo sono coinvolti in
problemi legati all' handicap. Lo scrittore vuole denunciare che l' handicap
non è un problema del singolo ma di tutta la società e di come
questa non lo sappia affrontare correttamente. Il romanzo narra la storia di un
bambino, Paolo. Fin dalla sua nascita ,
i genitori ma anche tutti i parenti, sono increduli, spaventati e impreparati
all' arrivo di un bambino diverso da tutti gli altri: handicappato. Dopo aver
capito che è inutile scaricarsi le colpe a vicenda, cominciano i
colloqui con medici e specialisti, cominciano le continue visite e i continui problemi che un bambino disabile
deve affrontare ogni singolo giorno anche per le azioni che possono sembrare le
più banali. I genitori cercano comunque di aiutarlo a crescere. Grazie
all'amore e alla pazienza della madre e agli insegnamenti del padre, che
aiutando il lio ad uscire dalla minoranza, scopre un nuovo mondo, e
all'aiuto della psicologa, della maestra elementare e di alcuni medici, Paolo
compie notevoli progressi. Acquista la sua libertà (come quando va da
solo a scuola in go-kart ), riesce a farsi rispettare ed amare da tutte le
persone che lo circondano (come quando parla all' assemblea della scuola).
Così Paolo è nato due
volte: la seconda è una rinascita affidata all'amore e alla cura degli
altri. Pontiggia non ha scritto questo libro come un
romanzo autobiografico ma ha scritto ugualmente un romanzo nuovo. Nei vari
moduli del libro si alternano dialoghi immediati a riflessioni profonde e
introspettive in cui il padre, che narra la storia in prima persona, analizza
la sua interiorità ed esprime la sua visione scettica del mondo. La
lettura di questo libro è sicuramente molto impegnativa, oltre che per
la serietà dei contenuti, anche per la struttura linguistica che
è molto ricercata sia come termini che come costruzione del testo che
risulta spesso difficile da interpretare (questo forse è dato anche
dalla passione dell' autore per la bibliofilia). La storia di Paolo non
è raccontata con continuità, ma sono descritti episodi
spezzettati della sua vita e, soprattutto, della vita del padre. Anche questo
è uno dei fattori che rendono più difficile lo scorrimento della
lettura, che richiede molta attenzione e concentrazione. Nel complesso è
un libro forte di contenuti e ricco di emozioni, perché la triste storia di
Paolo e la sua lotta per essere "più normale" non è solo la
storia di Paolo, ma è la storia di tutti i bambini che come lui sono
disabili e non possono nascere due volte da soli.