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I Paesi del sottosviluppo erano per la maggior parte colonie,e al periodo coloniale risalgono infatti alcuni dei loro problemi. Le potenze europee vi praticavano un' economia di prelevamento. La colonia doveva produrre solo ciò che era utile alla madrepatria e doveva commerciare soltanto con essa (monopolio commerciale). Non ci si curava di valorizzare le risorse locali né di diffondere l'istruzione,anche perché questa avrebbe aperto gli occhi alla popolazione sottomessa,rendendola consapevole della propria condizione di semischiavitù.
I confini delle colonie spesso venivano tracciati a tavolino,non considerando le differenze etniche,linguistiche e religiose. Oggi quei confini sono pressoché inalterati e in quelle ex colonie,diventati stati indipendenti,scoppiano guerre e guerriglie interne. Tra le altre cause del sottosviluppo vi sono le avverse condizioni climatiche e le precarie condizioni igienico-sanitarie. Sono diffusi i casi di incapacità amministrativa della classe dirigente,spesso corrotta e tesa a fare i propri interessi.
A parte l'Australia,le democrazie liberali e le ex democrazie popolari sono comprese nel nord della Terra,la parte del pianeta maggiormente sviluppata e industrializzata; ma le prime sono decisamente più ricche delle seconde. Le ex democrazie popolari sono travagliate da una crisi la cui soluzione appare ancora lontana: per questo vi si registra una forte emigrazione verso i Paesi occidentali.
Nessun Paese di questi due mondi,tuttavia,è pressato da drammatici problemi.
La questione meridionale della Terra interessa i Paesi che hanno in comune gravissimi problemi da risolvere.
Prima di tutto vi sono forti disuguaglianze sociali e precarie condizioni igieniche e sanitarie. In questi Paesi l'agricoltura non riesce a produrre il necessario per fronteggiare l'incremento demografico: è un'agricoltura di sussistenza. Se si aggiungono la siccità e le frequenti carestie,si individua un'altra causa dell'alto tasso di mortalità,la denutrizione. Le aree del sottosviluppo sono inoltre afflitte da una diffusa ignoranza e non esiste classe dirigente qualificata. Vaste terre coltivabili sono occupate dalle piantagioni,ma i prodotti si esportano verso i Paesi sviluppati,ai prezzi da loro imposti. Non mancano i prodotti del sottosuolo,ma l'industria non è diffusa e dove esiste è in mano a imprese straniere: solo queste dispongono dei capitali necessari per sfruttare miniere e impiantare stabilimenti .Sono ancora esse a stabilire il prezzo dei prodotti a proprio vantaggio. Questa forte dipendenza economica dai Paesi ricchi è detta neocolonialismo.
Anche in questo caso è possibile parlare di due mondi.
Fanno parte del Terzo Mondo i Paesi le cui condizioni non sono del tutto disastrose e che, quindi,potrebbero risollevarsi grazie alle proprie risorse naturali. Si tratta dei Paesi emergenti,come la Cina,l'India,il Brasile,il Messico e i Paesi petroliferi del Medio Oriente.
Fanno parte del Quarto Mondo i Paesi che si basano ancora su un'economia di pura sussistenza e per i quali le possibilità di sviluppo sembrano piuttosto remote. In queste condizioni versa la maggioranza dei Paesi africani,Bangladesh,Cambogia,Afghanistan,Laos,Bolivia,Guatemala .
Come combattere il sottosviluppo:
v aiutare con prestiti che consentano lo sviluppo dell'agricoltura e dell'industria
v creare una classe dirigente capace di guidare lo sviluppo economico e sociale
v creare una classe di tecnici specializzati per usare gli aiuti ricevuti
v combattere l'analfabetismo
v frenare il vertiginoso incremento demografico
v intervenire sulla situazione sanitaria (inviare medici e medicine,combattere le malattie e la carestia
v aiutare ad affrontare le calamità naturali
v fornire gli indispensabili servizi di base: ospedali,istruzione elementare,impianti idrici ecc .
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