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Narciso e Boccadoro

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Narciso e Boccadoro

Titolo originale

Narziss und Goldmund

Autore

Hermann Hesse

1ª ed. originale


Genere

Romanzo

Casa editrice

Oscar Mondadori







Il libro "Narciso e Boccadoro" è ambientato nei territori germanici del '300 narra la storia della profonda amicizia di due giovani, che nonostante all'inizio del romanzo appaiano identici sia per quanto riguarda le ideologie che le aspirazioni, tuttavia leggendo il romanzo ci rendiamo conto della profonda mutazione psicologica, infatti, Narciso è un giovane dotto amate della scienza e della letteratura, aspirante monaco e destinato ad una brillante carriera religiosa, mentre Boccadoro (il vero protagonista della vicenda) è un ragazzo che grazie allo stesso Narciso riesce a trovare la sua vera natura che non è quella religiosa, bensì quella dell'artista e del vagabondo, intraprendendo così la vita del girovago e del senza patria durante la quale visita mille luoghi, conquistando con un solo sguardo ogni donna, assistendo agli orrori del mondo e alla scelleratezza degli uomini.



La vicenda ha origine presso il convento di Mariabronn dove Narciso,nonostante la sua giovane età, insegna come aiutante durante le lezioni di greco, mentre Boccadoro vi è portato dal padre per studiare e poi successivamente, conclusi questi, intraprendere una vita religiosa, con lo scopo di reprimere l'indole di vagabondo che ha ereditato dalla madre.

I piani del padre di Boccadoro tuttavia non verranno mai portati a compimenti infatti, Narciso, in cui Boccadoro ha trovato un valido amico, accortosi, grazie alle sue doti naturali, la vera indole del comno tenta di risvegliarla scuotendolo ne profondo dell'anima e rievocando in lui i ricordi nella madre che ormai erano svaniti, iducendolo così a lasciare la vita monastica e a vagare per il mondo, imparando un mestiere, quello dello scultore, affrontando molti pericoli dai quali a volte ne esce aiutato dagli amici e a volte addirittura uccidendo e scampando varie volte  alla morte; infatti, una prima volta sopravvive uccidendo il comno di viaggio Vittore che lo stava strangolando, una seconda volta quando rifugiandosi in camna fugge dalla pestilenza che in quel tempo imperversava in tutti i centri abitati dell'intera Europa e infine una terza ed ultima volta quando, l'amico Narciso, che non rivedeva dal momento in cui aveva lasciato il monastero e che nel frattempo era divenuto l'abate Giovanni, lo salva dalla forca e lo riconduce al monastero di Mariabronn.

Giunto al monastero Boccadoro apre una propria officina e pratica il mestiere dello scultore, fino a che desideroso di voler ritrovare la sua giovinezza, ormai vecchio decide di intraprendere un ultimo viaggio, il quale però finisce miseramente e lo riconduce in fin di vita con le costole rotte al monastero dove pochi giorni dopi il suo ritorno muore.




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