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O CAMERETTA CHE Già FOSTI UN PORTO
-ANALISI DEL TESTO-
COMPRENSIONE DEL TESTO
Nel seguente sonetto il Petrarca compie una attenta riflessione sui luoghi e sugli oggetti che erano a lui cari, per esempio possiamo trovare al verso 1 la parola "cameretta" che rievoca in questo componimento un luogo che fu molto caro al poeta, aggiungendo al luogo il sostantivo di "porto" che possiamo definire come luogo di rifugio. Altri oggetti che rievocano le memorie passate è il " letticciuol" ovvero come luogo di riposo confortevole, inoltre vi è anche l'espressione "il mio secreto e 'l mio riposo", che si riferisce sia alla cameretta che al letticciuol da cui il poeta vuole fuggire per rimanere solo con se stesso per raggiungere alti ideali che anche in passato con lo stesso metodo raggiunse. Infine egli dice che cerca come suo rifugio la comnia della gente che ha sempre suscitato in lui ostilità e disprezzo.
ANALISI DEL TESTO
1)Parole Chiave:
Cameretta
Letticciuol
Il mio secreto e 'l mio riposo
Mio refugio chero
L'area semantica delle parole chiave appartiene alla sfera emotiva all'Io interiore più volte
ricercato dallo stesso poeta nel Secretum.
2) per quanto riguarda le esclamazioni possiamo individuarne una principale che è parte dal verso 5 e arriva fino al verso 8: "O letticciuol che requie . solo ver' me crudeli a si gran torto!"; invece per quanto riguarda le invocazioni c'è ne una principale che riguarda tutta la 2 terzina ovvero che parte dal verso 12 e arriva al verso 14: "e 'l vulgo a me nemico . tal paura ò di ritrovarmi solo"; infine per quanto riguarda le metafore presenti nel sonetto possiamo trovare la cameretta, il letticciuol, la requie ovvero il riposo, dogliose urne ovvero gli occhi del poeta fonte delle lacrime versate per l'Amore, il mio secreto e 'l mio riposo che sostituiscono la cameretta e il letticciuol infine come metafore vi è anche il refugio chero ovvero il cercare rifugio da parte del poeta anche da chi lo diffamava e gli era ostile.
3) Nel sonetto appena analizzato possiamo essenzialmente suddividere quest'ultimo in due parti principali riferite a due archi temporali differenti: il primo riferito alle vicende del passato dove il poeta utilizza verbi nella forma passata indicando i posti dove trascorse la sua vita (verbo passato utilizzato nelle due quartine); mentre per quanto riguarda l'utilizzo delle forme verbali al presente sono rintracciabili quando Petrarca volge la sua richiesta di rifugio verso coloro che in precedenza lo disprezzavano e mentre ora egli è costretto a chiedere aiuto.
4) il "vulgo " è definito dal Petrarca "odioso e nemico" poiché egli è costretto come detto in precedenza a chiedere aiuto alle persone che per tutta la sua vita non hanno fatto altro che mostrargli ostilità e disprezzo, e non avendo altra soluzione opta per tale scelta infatti nell'ultimo verso mostra tutta la sua insicurezza nella scelta fatta: "tal paura ò di ritrovarmi solo".
INTERPRETAZIONE COMPLESSIVA ED APPROFONDIMENTO
Il tormento interiore manifestato dal poeta è una delle tematiche, oltre all'amore per Laura,
trattate maggiormente dal poeta nel Decamerone ove lui esplicita al lettore il suo stato d'animo molto turbato e mai sicuro delle proprie azioni, questa tematica oltre ad essere la principale nel sonetto appena trattato è la principale anche in un sonetto molto importante del Decamerone ovvero Solo et pensoso dove il Petrarca tratta la tematica della solitudine e dell'isolamento sociale, infatti egli ha come unico obiettivo quello di guardare dentro di se instaurando una sorta di dialogo astratto con il paesaggio che ha la caratteristica di essere aspro e selvaggio proprio come se fosse lo specchio della situazione sentimentale del poeta. L'intellettuale che si va formando nel sonetto è molto insicuro, ha molti dubbi ed è lacerato dall'insicurezza basti pensare che il rifugio è da lui considerato come odioso e nemico proprio perché lo considera estraneo a lui e mai ricercato in passato.
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