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PISA
Situata in una vasta pianura alluvionale (
La storia
Centro etrusco di mediazione tra le rotte dell'area tirrenica e l'entroterra, Pisa divenne nel I sec. a.c. un importante municipio e porto romano; nell'alto medioevo il suo abitato si sviluppò in relazione al peculiare ruolo di porto fluviale. Datosi uno statuto di libero Comune, Pisa conobbe il suo massimo splendore nel XII sec., quando si affermò nel mar Tirreno come Repubblica Marinara; già da quest'epoca, però, la rivalità con le città vicine (Lucca, Firenze e Genova).dette inizio alla decadenza politica della città, alimentata dalle lotte intestine tra i vari ceti. Le fu fatale la sconfitta patita contro Genova alla Meloria, nel 1284. Dopo un periodo di alterne signorie, la città ricominciò a godere un'epoca di relativo benessere sotto il dominio dei Medici (dal sec. XV) e poi dei Lorena (XIX sec.), durante il governo dei quali si affermò come importante centro culturale e beneficiò di grandi opere pubbliche. Nel 1860 un plebiscito approvò l'annessione di Pisa al Regno d'Italia.
Le cose da vedere
Piazza del Duomo
Altrimenti detta "Campo dei
Miracoli" per le straordinarie bellezze monumentali che caratterizzano
il vasto spazio verde, è il più grande complesso architettonico
dell'Europa romanica, in un sito appartato rispetto al centro urbano, destinato
al culto già in età etrusca. La visita non può che
iniziare dalla celebre Torre pendente, il singolare campanile del
Duomo, rinomato certamente per la caratteristica inclinazione, ma anche per la
bellezza della sua struttura architettonica. Iniziato nel 1173 (secondo la
tradizione da Bonanno), rimase interrotto al terzo piano a causa di un
cedimento del terreno. Nonostante questo cedimento, i lavori furono portati a
termine (nel XIV sec., quando la pendenza era già di ben
La Torre si trova dietro il Duomo, ritenuto la maggiore espressione del romanico pisano, mirabile fusione di elementi classici, bizantini, arabi e nordici. Fu iniziato da Buscheto nel 1064 e completato da Rainaldo nel sec. XII. La facciata in calcare bianco si articola in un ordine inferiore ad archi ed in quattro ordini superiori di loggette, impreziosite da tarsie e sculture; sui portali in bronzo del XVII sec. sono incise a bassorilievo le storie della Vergine e di Cristo; sul lato prospiciente il campanile, si apre la porta di San Ranieri con ante bronzee fuse nel 1180 da Bonanno Pisano.
L'interno a cinque navate presenta una grandiosa cupola ellissoidale. La raccolta di opere custodite è di valore incommensurabile: ricordiamo le pitture del Beccafumi, del Ghirlandaio, di Andrea Del Sarto e del Sodoma, il mosaico absidale di Cimabue, l'altare maggiore del Giambologna e il pergamo di Giovanni Pisano, capolavoro dell'arte gotica italiana. Infine, di fronte all'abside, pende il Lampadario di Galileo Galilei, che venne usato dall'illustre scienziato per la determinazione di importanti leggi fisiche.
Davanti al Duomo si innalza l'elegante Battistero,
a pianta circolare, con una possente cupola piramidale di
Il Camposanto monumentale chiude il lato settentrionale della piazza, a fianco del Battistero e del Duomo. La sua costruzione fu iniziata nel '200 da Giovanni di Simone. La vasta galleria di marmo, scandita esternamente da arcate cieche, cinge l'antico cimitero. ½ è custodita un'eccezionale raccolta di antichità romane, medievali, rinascimentali: sarcofagi, monumenti funebri, sculture, affreschi staccati. L'intera serie delle 'sinopie' rinvenute nel Camposanto (i disegni preparatori realizzati dai pittori direttamente sulle pareti prima di eseguire l'affresco) è attualmente esposta al Museo delle Sinopie, nell'antistante edificio trecentesco dell'ex Spedale Nuovo della Misericordia.
Museo dell'Opera del Duomo, sistemato nel palazzo che nel '200 fu costruito per ospitare i Canonici, raccoglie opere d'arte e frammenti architettonici provenienti dai monumenti della piazza: capolavori scultorei di Nicola e Giovanni Pisano, Tino da Camaino, Matteo Civitali, oreficeria sacra, codici miniati, tessuti, opere pittoriche (secc. XV-XVIII), reperti etruschi, romani ed egiziani.
Piazza dei Cavalieri
La scenografica piazza a pianta irregolare, centro dell'antica città repubblicana, è senz'altro una delle più belle della Toscana. Ritornando in via Carducci e deviando in via Consoli di Mare si arriva in Piazza dei Cavalieri. Una volta era il centro della città repubblicana. Nel Cinquecento il Vasari la trasformò nella sede dell'ordine dei cavalieri di Santo Stefano. ½ si trovano il Palazzo dei Cavalieri, sede della Scuola Normale di Pisa, la chiesa di Santo Stefano ed il palazzo dell' Orologio, dove fu imprigionato e condannato a morire di fame, come narra Dante nella Divina Commedia, il Conte Ugolino della Gherardesca.
S. Caterina
Uscendo da piazza Duomo per via Maffei, oltrepassate le terme romane, arriviamo in via Santa Caterina ed alla chiesa omonima. Realizzata nel secolo XIII, presenta una facciata marmorea intervallata dal logge. All'interno troviamo un gruppo scultoreo di Nino Pisano ed una Madonna di Fra' Bartolomeo. Il campanile è adornato da opere di Giovanni di Simone
Piazza S. Francesco
Da Piazza dei Cavalieri, per via Dini e via San Francesco, arriviamo in piazza San Francesco. L'omonima chiesa è del 1211 ma ha subito diversi rimaneggiamenti: la facciata è del 1603. Di particolare interesse la Sala del modulo di San Bonaventura, contenenti numerosi affreschi di Niccolò di Pietro Gerini del 1392.
Lungarno Mediceo
Percorrendo via Di Simone arriviamo sul Lungarno Mediceo, dove troviamo la chiesa romanica di San Matteo, il Palazzo de' Medici ed il Museo Nazionale di San Matteo, ospitato nel monastero benedettino. Tra le opere di rilievo un gruppo di dipinti dal XII al XVIII secolo ed una ricca collezione di sculture della scuola dei Pisano.
San Paolo a Ripa d'Arno
L'impianto di questa chiesa è dell'anno 805 ma l'edificio è stato ricostruito dopo i danneggiamenti subiti nell'ultima guerra. Nell'interno, di tipo, basilicale, troviamo una Madonna con Bambino dipinta da Turino Vanni nel 1397. Nella Cappella di Sant'Agata, del secolo XII, a base ottagonale e con alta cuspide, troviamo resti di affreschi risalenti al secolo XII
S. Maria della Spina
Affiancata al Lungarno Gambacorti troviamo la chiesa di Santa Maria della Spina, capolavoro dell'arte gotico-pisana. E' in pratica l'ampliamento di un oratorio dedicato a Santa Maria di Pontenuovo. Totalmente costruita in marmo è adornata di arcate, guglie, edicole, cuspidi e la facciata è impreziosita da tondi e rosoni. Non è sempre stata nel luogo nel quale la vediamo oggi. Prima sorgeva sul greto del fiume: nell'ottocento è stata scomposta e trasferita perché messa in pericolo dalle numerose infiltrazioni d'acqua che la stavano distruggendo
Logge di Banchi
In piazza XX Settembre, davanti al Ponte di Mezzo, vennero realizzate da Cosimo Pugliani, probabilmente su progetto di Bernardo Buontalenti, all'inizio del Seicento, quando le logge vennero adibite a mercato pubblico della lana e della seta. Il piano superiore è stato successivamente costruito all'inizio del secolo XVIII
Cittadella Nuova
Lasciando il Lungarno per via San Martino si arriva alla Cittadella Nuova, costruita dai fiorentini nel Quattrocento per assicurarsi il controllo della città. Venne distrutta dai pisani e ricostruita di nuovo dai fiorentini nel Cinquecento su progetto di Giuliano da Sangallo. Nel 1798 venne trasformata in giardino da Domenico Scotto.
SIENA
Secondo la leggenda, Siena fu fondata da Senio,
lio di Remo, uno dei fondatori di Roma. L'origine del nome di Siena, senza
dubbio una delle più belle città in Italia e nel mondo, è
ancora oggetto di ricerca. Alcuni lo attribuiscono alla famiglia Etrusca dei
Saina, altri alla famiglia romana dei Saenii. E' certo che il suo sviluppo si
incrementò solo nel Medio Evo, quando la città si espanse in
direzione di tre nuclei che più tardi divennero noti come i "Terziari":
il centro storico della città, San Martino e Camollia. Città
ghibellina, Siena spesso "incrociò la spada" con i Guelfi fiorentini, in
scontri epici e crudeli che segnarono la storia dell'Italia medievale. Una
delle battaglie più famose fu a Montaperti il 4 settembre 1260,
quando i Senesi sconfissero i Fiorentini. La città raggiunse il massimo
splendore nel 1300, quando furono costruiti la maggior parte dei monumenti
civili e fu tentata l'edificazione del nuovo Duomo. Nel 1348, però,
Siena fu messa in ginocchio dalla peste, che come un terremoto sterminò
3/5 della popolazione. Dopo un periodo buio e l'alternanza di varie signorie,
nel 1559 Siena divenne parte del Granducato di Toscana, perdendo effettivamente
la propria indipendenza. Con le sue magnifiche costruzioni in gotico toscano,
Siena è un gioiello di fama mondiale. Meritano considerazione anche i
suoi dintorni, dove alla bellezza naturale delle camne toscane si aggiunge
il fascino di città medievali perfettamente conservate, come San
Gimignano. Siena (ca 57000 ab.), capoluogo di provincia Toscano a
La storia
Sorta come centro etrusco e romanizzata in età repubblicana, Siena divenne una colonia militare sotto Augusto. Conquistata dai longobardi, nell'XI sec. fu dominata dal potere temporale dei vescovi che cessò col sopravvento del ceto laico dominante e con l'istituzione dei Consoli. Il benessere economico, dovuto alle attività commerciali e bancarie, inasprì l'ostilità di Firenze che, nel 1235, le impose un'onerosa pace. Grazie alla costituzione di un Consiglio di cittadini, ben presto la città rifiorì e si prese la rivincita contro Firenze nella Battaglia di Montaperti (1260). La peste del 1348 segnò una grave crisi economico-politica, ma, nello stesso arco di tempo, le grandi ure di S. Caterina e S. Bernardino determinarono una rinascita spirituale e artistica. Dopo alterne signorie e violente lotte interne, nel 1559 il trattato di Cateau Cambrésis assegnò la città ai Medici. Sotto i Lorena dal XVIII sec., partecipò al movimento risorgimentale e, nel 1859, fu la prima città toscana annessa al Regno d'Italia.
Le cose da vedere
Piazza del Campo
E' una delle piazze più famose del
mondo, famosa per la sua forma a mezzaluna degradante dall'alto verso il basso.
Vi si svolge, due volte all'anno, il celebre Palio di Siena. E' dominata sul
lato 'basso', quello settentrionale, dal Palazzo Pubblico,
sfolgorante esempio di architettura gotica toscana, venne costruito tra la fine
del Duecento e l'inizio del Trecento in pietra ed in cotto ed ampliato con la
realizzazione del salone del gran consiglio e delle carceri.
L'imponente facciata è composta da un corpo centrale fiancheggiato da
due corpi centrali più bassi. All'interno del palazzo Pubblico trova sede
il Museo Civico. ½ sono custodite mirabili opere d'arte. Il cuore del Museo, e
del Palazzo stesso, è senz'altro la sala del Mappamondo, sede del
consiglio: vi sono conservati alcuni eccezionali affreschi di Simone Martini,
tra i quali il 'Guidoriccio da Fogliano' e
Piazza Salimbeni
Uscendo da Piazza del Campo si percorre via Banchi di Sopra, tratto urbano della via Francigena, fino ad arrivare in piazza Salimbeni, realizzata nel secolo XIX da Giuseppe Partini. Al centro vediamo il monumento a Sallustio Bandini, sempre del secolo XIX: sulla sinistra la piazza è chiusa dal cinquecentesco Palazzo Tantucci, sulla destra dal rinascimentale Palazzo Spannocchi, la cui facciata fu completata solo nel secolo XIX. Sullo sfondo la piazza è chiusa da Palazzo Salimbeni, trecentesco palazzo gotico sede del Monte dei Paschi: alla sinistra di questo sorge il Torrione della Rocca
Piazza S. Francesco
Risalendo per via Rossi entriamo in piazza
San Francesco, dove troviamo la Basilica omonima e l'Oratorio di San
Bernardino. I lavori per la costruzione della Basilica iniziarono nel 1326 per
terminare nel 1475, i restauri sono stati condotti nei secoli XVII e XIX. Di
notevole interesse l'interno, a navata unica ed amplissima a croce egizia: la
grande quadrifora absidale misura ben
Si tratta in pratica di due oratori sovrapposti: quello inferiore è ornato da opere seicentesche del Salimbeni e del Manetti, quello superiore contiene notevoli affreschi del Sodoma ( Presentazione di Maria al Tempio, Assunzione, San Francesco ed altri). Da vedere anche le opere del Beccafumi e del Pacchia.
Palazzo Piccolomini
Se uscendo da Piazza del Campo imbocchiamo
via Banchi di Sotto, all'incrocio con via Rinaldini ci troviamo quasi
immediatamente davanti a Palazzo Piccolomini, edificio rinascimentale il cui
progetto, per i lavori iniziati nel 1469, è attribuito a Bernardo
Rossellino. Imponente la facciata, con due ordini di bifore ai piani superiori
e sormontata da un elegante cornicione. All'interno del Palazzo si trova la sede
dell'archivio di Stato, dove sono conservati interessanti documenti tra i quali
gli statuti della Repubblica e il patto di alleanza tra Farinata degli Uberti
ed i Ghibellini. Nel Museo dell'Archivio è invece esposta
un'interessante raccolta delle Tavole del Bicchierna, usate per la copertura
dei libri delle amministrazioni finanziarie della Bicchierna e della Gabella.
Basilica di S. Maria dei Servi
Percorrendo via del Porrione, via S. Martino e via dei Servi arriviamo alla Basilica di Santa Maria dei Servi, del secolo XIII. Prima di entrare, giunti al culmine della gradinata d'accesso, possiamo ammirare un bel panorama della città. Se la facciata della chiesa è grezza, l'interno è in stile rinascimentale e gotico. Tra le opere conservate nella chiesa sono da vedere la Madonna con bambino di Coppo di Marcovaldo, la Strage degli Innocenti del Lorenzetti, la Madonna del Popolo del Memmi.
Chiesa di S. Domenico
Si trova sotto lo stadio comunale, all'inizio del parco che comprende anche la Fortezza medicea di S. Barbara. In stile gotico, venne realizzata ed ampliata tra il 1226 ed il 1465. Fu restaurata nel 1531, dopo un incendio, da Domenico Cinquini. L'interno, ad un'unica navata a croce egizia, riflette l'imponenza e la semplicità dell'esterno. Nella cappella di S. Caterina, sulla parete destra, possiamo vedere affreschi del Sodoma e olii a muro di Francesco Vanni. Nella cappella delle Volte invece, subito alla destra dell'entrata, è conservata il ritratto della Santa, opera di Andrea Vanni. Sull'altare nel tabernacolo quattrocentesco del De Stefano, si trova la reliquia di Santa Caterina. Sul quarto altare della parete sinistra troviamo ancora un affresco del Lorenzetti. All'esterno della chiesa, sulla destra della facciata, il chiostro di san Domenico, del 1452; sulla sinistra il campanile del 1340 (abbassato nel XVIII secolo perché pericolante)
Santuario di S. Caterina
Scendendo da S. Domenico incontriamo il Santuario di Santa Caterina. Realizzato sulla casa della Patrona d'Italia, nel 1464, contiene numerose opere d'arte. Nell'Oratorio superiore troviamo dipinti di Fungai, del Riccio, Pomarancio, Vanetti e Francesco Vanni illustranti la vita della Santa. Nell'Oratorio del Crocifisso dipinti del Manetti e del Conca, mentre gli affreschi sono del Nasini. Nell'Oratorio della camera troviamo sette storie della santa dipinte dal Franchi nel 1896 e 'Le stimmate della Santa' di Girolamo Benvenuto. Scendendo nell'Oratorio della Contrada troviamo altri interessanti dipinti, tra i quali quelli del Sodoma e di Girolamo Pacchia.
Piazza del Duomo
Passate le Fonti Branda, la più celebre fontana senese, ed imboccata via dei Pellegrini, ombreggiata dal palazzo del Magnifico, saliamo per la scalinata del Sabatelli ed entriamo in piazza del Duomo attraverso la porta di Giovanni di Agostino. E' questo, assieme al vicino colle di Castelvecchio, il nucleo più antico della città. L'antica cattedrale di Siena sorgeva qui già prima del X secolo. Fu abbattuta per far posto al Duomo, i cui lavori presero il via all'inizio del Duecento. Nel 1339, quando la chiesa non era ancora terminata, furono iniziati i lavori per la realizzazione di un progetto eccezionale: la costruzione del Duomo Nuovo, la più grande chiesa della cristianità, all'interno della quale sarebbe stato inglobato come transetto il Duomo in costruzione. Il progetto però si rivelò superiore alle forze dei senesi, anche a causa dello scoppio della peste nera, e venne abbandonato nel 1355: a testimonianza di quella grande impresa mancata rimane la facciata, che chiude piazza Jacopo della Quercia, e parte delle navate. Si ripresero quindi i lavori del Duomo originale, che venne completato alla fine del Trecento. La splendida facciata in marmo bianco è divisa in due ordini: quello inferiore, costruito da Giovanni Pisano comprende i tre portali d'ingresso sormontati da timpani gotici ed è abbellito da numerose statue; l'ordine superiore è opera di Giovanni di Cecco e comprende lo splendido rosone e tre cuspidi ricoperte di mosaici (quella centrale culmina in un angelo). Il campanile romanico è stato eretto alla fine del secolo XIII.
L'interno, a tre navate a croce latina,
offre un effeto notevole grazie alla policromia delle pareti. Il pavimento
è suddiviso in 56 quadri dipinti da artisti quali il Pinturicchio ed il
Beccafumi, la vetrata dell'abside, realizzata nel 1288, è una delle
più vecchie in Italia. Tra le innumerevoli opere contenute ricordiamo la
Madonna del Voto di Guido da Siena all'altare, il coro ligneo di Fra' Giovanni
da Verona nell'abside, il Pergamo marmoreo di Nicola Pisano nel transetto
sinistro. Poi ancora le opere di Pinturicchio, Donatello e Neroccio, nella
Cappella di San Giovanni Battista, e
Battistero di S. Giovanni
Situato nell'adiacente piazza San Giovanni, di costruzione trecentesca, presenta una facciata gotica in marmo bianco incompleta nella parte superiore. All'interno delle sue tre navate custodisce lo splendido fonte battesimale di Jacopo della Quercia, realizzato a partire dal 1417 ed ornato da statuette di Donatello e del Turino.
Chiesa di S. Agostino
Continuando per piano dei Mantellini e via Sarrocchi arriviamo alla chiesa di S. Agostino, del secolo XIII, ristrutturata nel Settecento su progetto del Vanvitelli. Nell'interno affreschi di Lorenzetti, Martini e Signorelli
Palazzo Buonsignori
Concludiamo il nostro itinerario imboccando via San Pietro ed arrivando a Palazzo Buonsignori, in stile gotico del Quattrocento, che ospita la Pinacoteca nazionale: da vedere la raccolta di autori senesi dal secolo XII al secolo XVII e le opere di Duccio da Buoninsegna, Simone Martini, Ambrogio Lorenzetti.
Lucca
Capoluogo di provincia della Toscana
nord-occidentale a
La storia
Lucca, frequentata da liguri ed etruschi,
divenne colonia (
Le cose da vedere
Mura rinascimentali
Il monumento più significativo
della città, l'intatta cerchia muraria bastionata (ca
Orto Botanico Comunale
Progettato da Elisa Baciocchi, fu realizzato nel 1820 da Maria Luisa di Borbone e destinato ad uso della Regia Università di Lucca; il giardino, di circa due ettari, è di eccezionale rilevanza e ospita più di settecento specie di piante locali ed esotiche in voga nell'ottocento romantico. Ai margini del giardino, il laboratorio didattico e i locali dell'antica biblioteca che conserva preziosi erbari e rari testi scientifici.
Duomo di S. Martino
Si apre sulla piazza omonima, circondato
da begli edifici di varia epoca. Fondato nel VI sec. e divenuto sede vescovile
nell'VIII, ha subito più fasi costruttive. La facciata, eseguita nel
1204 dal maestro lombardo Guidetto da Como, è uno dei più
significativi esempi di romanico pisano-lucchese: realizzata in calcare bianco,
essa presenta tre ordini di loggette, poggianti su colonnine, riccamente
decorate a marmi policromi, a rilievo, a intarsio; il profondo portico,
asimmetrico perché addossato al più antico campanile, è ornato da
bellissimi bassorilievi, in parte attribuiti a Nicola Pisano. Le fiancate a
fasce bianche e verdi (sec. XIV) sono spartite da alti contrafforti e da
raffinate finestre gotiche. L'interno a tre navate (sec. XIV), è arioso
ed elegante, slanciato dalle raffinate trifore del finto matroneo. A destra
della porta maggiore è il pregevole gruppo scultoreo proveniente dalla
facciata, l'Elemosina di S. Martino, opera di ignoto artista lombardo del XIII
sec. Nelle cappelle laterali, numerose opere d'arte, tra le quali i dipinti di
Ghirlandaio, Tintoretto, Zuccari, Fra' Bartolomeo, le sculture dei Civitali e
il sarcofago di Ilaria del Carretto, capolavoro di Iacopo della Quercia (1408).
Nella navata sinistra, il tempietto di Matteo Civitali (1484) custodisce il
celebre crocifisso ligneo del Volto Santo, meta di pellegrinaggio sin dal
Medioevo e ricordato dalla letteratura di ogni tempo (in particolare Dante
nella Divina Commedia e V. Hugo in Notre Dame de Paris).
Battistero dei Ss. Giovanni e Reparata
Antistante la piazza del Duomo, il Battistero (nato nel V sec. come prima chiesa episcopale) sorge su un'interessante area archeologica oggi visitabile, nella quale si sovrappongono strutture databili dal II sec. a.c. all'età paleocristiana. L'attuale edificio in stile romanico presenta una facciata modificata nel sec. XVI, che conserva però il portale medievale. L'interno, a tre navate divise da colonne romane, racchiude l'area del Battistero, formato da una vasta aula gotica a pianta quadrata sovrastata da una slanciata cupola ogivale.
Chiesa di S. Michele in Foro
Si staglia imponente e slanciata nella piazza omonima, corrispondente all'antico Foro romano e caratterizzata dai numerosi edifici medievali e rinascimentali. La bellissima chiesa in calcare bianco, ricostruita sulla primitiva chiesa dell'VIII sec, è un tipico esempio dell'architettura pisano-lucchese cui conferisce originalità la giustapposizione di soluzioni romaniche e gotiche dovute alla lunga vicenda costruttiva (XI-XIV sec). La facciata è caratterizzata da arcate cieche.
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