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RECENSIONE DEL FILM "VAI E VIVRAI"
Il protagonista del film è Shlomo,un bambino etiope-cristiano che, costretto dalla madre riesce a trovare la salvezza a Israele fingendosi ebreo, infatti nei campi profughi del Sudan ,dove si incontravano una vastità di religioni, una miriade di persone ebree (falasha)vennero salvate "dall'operazione Mosè" e condotte nella Terra Promessa.
Shlomo una volta giunto a Israele, considerato orfano venne adottato da una famiglia ebrea.
Questo da bambino ebbe molti problemi di integrazione perché la società israeliana considerava i falasha ebrei non puri.
Shlomo giurando alla madre di non dire nulla della sua fede cristiana finse per molti anni di essere ebreo e solo una persona anziana sua amica venne a conoscenza dell verità quando era ancora bambino perché Shlomo si recava da questo per scrivere in segreto lettere alla sua madre carnale.
Shlomo infatti non riusciva a spiegarsi il motivo per cui sua madre l'aveva mandato via da lei e pensava che era arrabbiata con lui a causa della morte di suo fratello, morto per salvare Shlomo.
Intanto Shlomo si dedicò agli studi e successivamente si laureò in medicina a Parigi; al suo ritorno lo aspettava Sarah, una sua amica alla quale Shlomo è sempre piaciuto.
Successivamente con questa si sposò e gli confidò il suo segreto.
Shlomo dopo il matrimonio essendo in Africa come volontario ritrovò la sua madre naturale.
Questo film è bellissimo e veramente commuovente.
Shlomo è un bambino veramente coraggioso per aver affrontato tutte quelle difficoltà che vanno dalla separazione con la madre naturale, all'integrazione con la società israelita e al mantenimento del suo segreto.
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