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RELAZIONE IL RAPPORTO PADRE FIGLIO attraverso le pagine di Pura Vita (A.De Carlo), Lettera al padre (F. Kafka) e Io non ho paura (N.Ammaniti)

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RELAZIONE


IL RAPPORTO PADRE LIO

attraverso le ine di Pura Vita (A.De Carlo), Lettera al padre (F. Kafka) e Io non ho paura (N.Ammaniti)


Padri e li: due mondi in eterna lotta, uniti o paralleli?

Come si può definire il rapporto padre-lio? È un rapporto di complicità, di scontro o di convivenza? I due mondi sono uniti, vivono un'eterna lotta o percorrono due strade parallele?

E' difficile dare una risposta e, probabilmente, è impossibile fornirne una totalmente soddisfacente. In "Lettera al padre", "io non ho paura" e "Pura vita" i tre autori descrivono tre diversi rapporti padre-lio dando tre risposte alla nostra domanda.




In "lettera al padre", F. Kafka descrive il difficile rapporto col padre. Il giovane Kafka presenta il genitore come un commerciante abile, laborioso, forte, grande, grosso, egoista, dominante, "intollerante", sempre preoccupato per i propri li ma incapace di comprenderli davvero. Nel corso della sua vita, l'autore ha sempre considerato il padre come un avversario ed il simbolo dei suoi fallimenti. Nella lettera il giovane Kafka accusa il genitore di essere stato un freno per lui, di non avergli dato la possibilità di crescere, di vivere o di imporsi. Per questi motivi si sente frustato, umiliato ed inferiore al apdre, la cui personalità lo ha sempre sottomesso. Inoltre, l'autore scrive: <E' vero che noi lottiamo l'uno contro l'altro, ma ci sono due modi di lottare. C'è il combattimento cavalleresco, in cui si misurano le forze di due avversari autonomi, ciascuno rimane per sé, perde per sé. E c'è la lotta dell'insetto che non soltanto punge, ma, per conservare la vita, succhia anche sangue - Fase di Problematizzazine" class="text">il sangue. Costui è il vero soldato di professione, e questi sei tu.> descrivendo il rapporto con il padre come una lotta.


In "io non ho paura", N. Ammaniti presenta il rapporto che si viene a creare tra il protagonista di nove anni, Michele Ammaniti, e suo padre Pino. I due personaggi sono i simboli di due "mondi" quello dell'infanzia e quello dell'età adulta, due realtà che, anche se in antitesi, sono indissolubilmente legate. In questo romanzo viene proposta la ura di un padre che cerca di nascondere al lio gli aspetti negativi della vita e, la ura di un bambino che scopre la "vera" natura del mondo e la affronta con coraggio. Il loro rapporto si può quasi definire il percorrere di due strade che si incontreranno ad un bivio.


In "Pura vita", Andrea De Carlo descrive il viaggio di un padre con la lia di 16 anni. Lui, Giovanni, scrive libri di storia, è divorziato e vive una tormentata relazione con M., sta cercando di capire cosa gli stia succedendo e cosa voglia veramente. Lei è una ragazza di 16 anni, legge molti libri, ascolta musica e desidera avere un cane tutto suo, vive la "storia" con un ragazzo, Luca e sta cercando di capire cosa desideri realmente dalla vita.

Nel romanzo, i due personaggi vivono un percorso di crescita e ricerca (come in molti altri testi dell'autore dove è presente il tema del viaggio). Il rapporto padre-lia non sembra esistere, tra loro sembra esserci un rapporto di "amicizia", nel quale s'incontrano, si scontrano e si confrontano. Lui ha più esperienza, è più adulto, ma non si mostra totalmente sicuro né impone il proprio punto di vista, lei è insicura ma al tempo sesso decisa e matura.

In "Pura vita" il rapporto padre-lio descritto è basato sull'unione di due realtà e sul confronto.


I tre romanzi sono esempi di testi in cui viene affrontato il tema del rapporto tra padre e lio. Questa relazione molto importante nella nostra società e in quella di tutti i tempi, appare molto complessa. La lettura dei testi proposti non ha dato una risposta alla domanda iniziale: Come si può definire il rapporto padre-lio?.

Kafka parla della lotta tra un padre dominatore e il lio, Ammaniti presenta due personaggi che si incontreranno ad un bivio mentre De Carlo presenta due personaggi che condividono il mondo, si confrontano alla ricerca di loro stessi e della comprensione della realtà.

Sulla base di questi testi, ci si potrebbe fare un'idea su quale possa essere il perfetto rapporto padre-lio, ma non è così semplice. Probabilmente non esiste la perfezione o un modello migliore dell'altro: ogni rapporto è diverso dall'altro, no esistono un padre o un lio perfetto. Tuttavia, non dovrebbe essere una mera utopia credere che tra padre e lio si possa instaurare un rapporto basato sul rispetto reciproco, il confronto ed un sentimento che non dovrebbe essere nascosto dietro atteggiamenti misteriosi: l'amore.




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