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Relazione de LA SPIAGGIA di Cesare Pavese
Biografia : Cesare Pavese nasce il 9 settembre
Riassunto: Il narratore in prima persona è un
professore che ha da poco passato i trenta anni. Ha avuto un grande amico, col
quale è cresciuto assieme: Doro. Come troppo spesso accade, le scelte
sentimentali ed esistenziali dell'amico avevano determinato una serie di
piccole incomprensioni e un progressivo deterioramento del rapporto. Doro, dopo
essersi sposato, s'era trasferito a Genova: il professore, poco convinto della
bontà di questa decisione (del resto, non fatica ad ammettere d'esser
stato sempre geloso di lui: cap. II, p. 11) aveva discusso con lui e
aveva rifiutato addirittura di assistere al matrimonio.
Qualche tempo dopo, s'era trovato di passaggio a Genova e s'era presentato a
casa dell'amico: ripristinata la pace e la concordia, il professore aveva preso
a visitare periodicamente Doro e la graziosa moglie Clelia, ritrovandosi
però perplesso e annoiato dalla loro vivace vita sociale. Così,
dopo una nuova fase di distacco, ridotta a biglietti d'auguri e "qualche
cicalata", al momento d'accettare una villeggiatura presso la loro villetta in
Riviera viene sorpreso dall'annuncio di Doro: sta per tornare, per "scappare al
suo paese".
Doro è "aggressivo e sardonico come un tempo": vino, canti, bagordi e incontrollata voglia di donne contraddistinguono il rapido e confuso ritorno alle origini. I luoghi dell'adolescenza accolgono i vecchi amici, e per un attimo sembra che sia tornata l'incandescenza degli anni dell'incoscienza. Con tanto di rischio di qualche generosa legnata e d'un po' di piombo, che in circostanze del genere non guasta. Purché, come in questo frangente, sia evitato.
Il professore non capisce se Doro sia in
crisi con Clelia, se il viaggio sia davvero una visita di piacere o una fuga da
una situazione insopportabile. Poi, quando assieme ripartono per raggiungerla
in Riviera, la rivede dopo due anni e, lentamente, prende a registrare le
novità.
Clelia gli confida d'essere disperata, e lo supplica di restare al fianco del
suo vecchio amico, per distrarlo. " . no, non abbiamo litigato. E nemmeno
è geloso. E nemmeno mi vuol male. Soltanto, è diventato un altro.
Non possiamo fare la pace, perché non abbiamo mai litigato".
Clelia non rifiuta la corte di altri amici, come Guido. È frivola, e
ammette di odiare se stessa. E proprio non capisce il consiglio del professore,
di provocare una crisi "come si scuote un orologio per rimetterlo in marcia"
per litigare con Doro. Doro conferma: va tutto bene solo perché "uno dice certe
cose soltanto per far piacere all'altro", "il male è che si ha
troppa confidenza". C'è qualcosa di inespresso che rimane sospeso
nell'aria: un quieto vivere che ha il sapore del veleno più pericoloso -
quello della routine.
Clelia sente di non avere niente di suo, eccetto il mare. Ed entra sempre in acqua da sola. Le basta la comnia del mare: altrove può circondarsi di amici e conoscenti, e giocare ad esser corteggiata e desiderata. E magari cedere, qualche volta; per indifferenza, chissà, o per autodistruzione, o per edonismo. Difficile a dirsi. Ma di fronte al mare sembra ritrovare il segreto della propria natura: la tendenza all'annullamento, al dissolvimento di sé.
Su quella spiaggia, Doro da qualche tempo
ha preso a dipingere marine. Quel suo divertimento era stato percepito, dalla
sciatta e approssimativa sensibilità della comnia della moglie, come
autentica dedizione all'arte. Dedizione che pretendeva, a detta del solito
Guido, imperdonabili disattenzioni coniugali.
Doro aveva forse finalmente indovinato la vocazione della sua esistenza. Troppo
tardi, e invano - come confermerà, più avanti, al professore.
In questo teatrino piccolo
borghese, di serate mondane e francamente frivole, di tradimenti sottaciuti e
incomprensioni sublimate dalla noia e dalla quotidianità, a corrodere il
già malsano equilibrio appare un ex pessimo allievo del professore, il
giovane Berti. Giovane e esplicitamente e pomposamente sessista (abbastanza,
almeno, da apparire al lettore bugiardo dopo tre battute), e improvvisamente
interessato a ritornare a dialogare di Belle Lettere col suo docente : restando
nei paraggi della comnia di Clelia, s'intende.
L'aria si fa sempre più torbida e grottesca. Tutti sembrano intuire e
nessuno si risolve ad ammettere. Poi Clelia rimane incinta, e Berti, quando
riceve la notizia dal professore, diventa di colpo inconsolabile. Alla fine il
professore tornerà a casa senza aver ancora capito il motivo di quel
loro distacco.
Analisi spazio e tempo: Il romanzo è ambientato all'inizio a Torino e sulle colline delle Langhe, poi per tutto il resto del libro su una spiaggia di Genova. Il tempo non è precisato ma la vicenda si svolge in parecchi giorni.
Analisi stile e linguaggio: il linguaggio usato è un linguaggio abbastanza forbito e anche se non utilizza termini troppo raffinati risulta comunque scritto in un modo elegante. Il romanzo è suddiviso in undici moduli, numerati progressivamente e sprovvisti di titolo. Il narratore è interno e protagonista. Le sequenze narrative prevalenti sono descrittive e riflessive.
Analisi dei personaggi: I personaggi principali sono il professore, Doro, Clelia, Guido e Berti. Sono tutti personaggio molto particolari e ho notato che c'è una costante presenza di personaggi misogini o sessisti come in molti libri di Pavese.
Professore (protagonista): E' un uomo sulla trentina, molto amico di Doro. È una persona gelosa e che si preoccupa dei suoi amici ma ,fuori dalla sfera dell'amicizia, sembra che sia totalmente apatico e annoiato dalla vita.
Doro: Doro è un uomo impetuoso e ironico a cui piace vivere la sua vita. Purtroppo questo aspetto del suo carattere è stato messo in disparte dopo il matrimonio e ha lasciato il posto ad un uomo stanco e disattento al quale non importa niente di risolvere i problemi che ha con la moglie.
Clelia: La moglie di Doro. È una donna attraente ma anche frivola e sciatta, dotata di scarsa sensibilità. Non disdegna la attenzioni degli altri uomini anche se sposata;tuttavia risulta simpatica e piena di voglia di vivere.
Guido: Guido è l'amico di Clelia e Doro che li "scarrozza" qua e là con la sua macchina (il nome è molto appropriato!). E' una persona saggia e intelligente, senza dubbio il più simpatico del gruppo. È una specie di "latin lover".
Berti: Berti è un ex-alunno del professore. E' un ragazzino misogino e svogliato anche se poi alla fine si innamorerà di Clelia e per vederla più spesso chiederà lezioni al professore. Sembra una persona solitaria e triste che avrebbe un gran bisogno di essere aiutata tuttavia risulta sgradito sia ai protagonisti del libro sia al lettore.
Commento
Secondo me questo libro è noioso e senza senso perché non si riesce a capire quale sia il problema tra i due coniugi e poi è monotono, non succede mai niente di particolarmente interessante. Io lo paragonerei ad una grande introduzione perché è proprio come le introduzioni di tutti i libri cioè piatta e statica. I personaggi sono persone banali e prive di interesse e la vicenda che li racchiude sarebbe stata interessante solo se se ne fosse capito il motivo. Devo proprio dire che non mi è piaciuto, ammetto però che Pavese è un abile scrittore e se solo fosse riuscito a mettere in questo libro un po' di allegria e di movimento sarebbe stato sicuramente più bello.
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