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Relazione su "Michele Strogoff" di Jules Verne
Il libro "Michele Strogoff" di Jules Verne è un romanzo d'avventura ambientato nella seconda metà del 1800 nei territori della Russia e della Siberia. Il libro parla di Michele Strogoff, un corriere dello zar, incaricato di portare una lettera al fratello del sovrano, il Granduca di Irkutsk. Michele deve affrontare molti ostacoli per compiere il suo viaggio, infatti c'è in corso un'invasione tartara. Essa è guidata da un traditore, Ivan Ogareff, un ex soldato russo che mira a vendicarsi per essere stato mandato in esilio in Siberia. Il messaggio che deve consegnare dovrà avvertire il Granduca dei pericoli che corre ed è di massima importanza. Durante il viaggio Mosca-Irkutsk egli incontra Nadia Fedor, una giovane ragazza lettone che deve percorrere la sua stessa strada per andare ad abitare con il padre, un esiliato politico; continuano insieme ed inoltre fanno finta di essere fratelli. Però durante il viaggio incontrano i tartari, che li imprigionano. Ad un certo punto Michele Strogoff è riconosciuto da Ivan Ogareff nell'accampamento tartaro ed egli gli sottrae la lettera dello zar. I tartari poi tentano di accecarlo; in realtà egli non ha subito alcun danno, ma si finge cieco. Michele continua la sua missione e riesce ad arrivare ad Irkutsk, ma la città è assediata dai tartari ed inoltre Ogareff è riuscito ad infiltrarsi fingendosi il corriere dello zar e vuole uccidere il Granduca. I tartari stanno per prendere la città dandole fuoco, quando Michele Strogoff uccide Ogareff e rivela la sua identità. Alla fine i tartari si ritirano, il padre di Nadia e gli altri esiliati politici vengono liberati e Michele Strogoff si sposa con Nadia e torna a vivere a Mosca anche con il padre della ragazza. Egli inoltre arriva ad una carica molto importante, Consigliere militare dello zar.
Il libro è ricco di descrizioni: l'autore descrive in modo molto particolareggiato le città che Michele Strogoff attraversa, il paesaggio della steppa e delle montagne che si trovano sul suo cammino e l'aspetto dei personaggi. L'autore descrive tutte le caratteristiche e le tradizioni delle popolazioni che abitano la Russia e la Siberia, oltre che le usanze dei tartari. Lo zar riconducibile a questo periodo storico è Alessandro II; egli abolì la servitù della gleba in Russia nel 1861 e fu un sovrano che cercò di introdurre delle riforme (dal sito web www.pbmstoria.it). Gli europei ed i tartari sono descritti con caratteristiche completamente differenti. Infatti i tartari sono presentati come uomini tutti uguali e disorganizzati, perché sembra che il loro modo di agire sia senza senso e comprenda solo saccheggi e violenze sugli abitanti dei villaggi che incontrano sul loro cammino. In realtà non è mai avvenuta un'invasione tartara che potrebbe essere collegata all'avvenimento raccontato nel libro, ma non sembra che questa sia un tentativo da parte dei tartari di avere l'indipendenza, ma invece che agiscano in modo ordinato solo sotto il comando di un europeo. I tartari infatti diventano pericolosi solo quando sono guidati da Ivan Ogareff, che conosce tutti i luoghi che devono percorrere e che sembra avere uno scopo preciso per portare a termine l'invasione. Gli europei invece sono presentati come una popolazione varia anche a seconda delle nazionalità; infatti i Russi sono diversi dalle altre popolazioni, come i Francesi e gli Inglesi, che vengono rappresentati attraverso i giornalisti Alcide Jolivet e Harry Blount; i due giornalisti infatti sono descritti con gli stereotipi che caratterizzano gli aspetti della loro nazionalità: il francese infatti è allegro e ottimista, mentre l'inglese è freddo e razionale. I due uomini sono stati mandati da alcuni giornali per fare da corrispondenti e raccontare gli avvenimenti dell'invasione tartara. Inoltre gli europei sono ritenuti rispettabili in qualsiasi occasione; infatti il padre di Nadia e gli altri esiliati politici che si trovano a Irkutsk, pur essendo quello che sono, aiutano a difendere la città dagli attacchi dei tartari e non si schierano dalla parte degli invasori, perché sono sempre cittadini; infatti alla fine vengono graziati dal Granduca. Michele Strogoff, il protagonista del romanzo, è un uomo forte e deciso, ma anche altruista, però per non farsi riconoscere durante il viaggio prende il nome di Nicola Korpanoff. Durante il cammino riesce a superare molte difficoltà, ad esempio, nel modulo 11 della prima parte, affronta un orso per salvare Nadia; oppure nel modulo 3 della seconda parte si fa riconoscere da Ivan Ogareff per non far torturare la madre dal traditore. Quando, nel modulo 12 della prima parte, riceve una provocazione da parte di Ivan Ogareff, che lo colpisce con un frustino per provocare una rissa e decidere chi dei due avrà una coppia di cavalli da attaccare al carro per continuare il viaggio, Michele Strogoff si trattiene, ma decide che gli restituirà il colpo; infatti, nel modulo 3 della seconda parte, quando Ogareff cerca di frustare la madre di Michele, egli gli toglie la frusta di mano e con essa lo colpisce sul viso. Dopo il suo riconoscimento all'accampamento tartaro viene identificato come una spia, perciò i tartari gli fanno passare una lama rovente davanti agli occhi per accecarlo, ma egli non subisce alcun danno, perché le lacrime che gli salgono agli occhi alla vista della madre gli salvano la vista. Anche se non è veramente cieco si finge tale per evitare danni peggiori e continua la sua missione per consegnare il messaggio ed avvertire il Granduca di Irkutsk, facendo finta di farsi guidare da Nadia e cercando con ogni mezzo di arrivare; nel modulo 6 della seconda parte riescono a viaggiare nel carro di un giovane, mentre nel modulo 10 della seconda parte prendono un traghetto per attraversare il fiume che passa per Irkutsk. Michele Strogoff è fedele allo zar, ed è pronto a subire anche torture pur di mantenere la promessa fatta al sovrano di portare a termine la sua missione; anche quando sembra che tutte le circostanze vadano a sfavore del corriere dello zar, egli fa tutto quello che è in suo potere per esaudire la richiesta che gli è stata fatta. Quando Ivan Ogareff viene ucciso da Michele Strogoff i tartari si ritirano, visto che non hanno più un comandante che li guidi. Inoltre Michele e Nadia si sposano, infatti Michele era grato alla ragazza, che era stata di grande aiuto durante il viaggio; in più Michele era diventato per lei come un vero fratello, perché la aveva protetta in ogni circostanza. Una volta tornati a Mosca anche con Vassili Fedor, il padre della ragazza, Michele viene promosso di grado come addetto alla persona dello zar, raggiungendo un grado militare molto alto. Nadia Fedor è una giovane ragazza di Riga; quando lei era piccola suo padre era stato esiliato a Irkutsk e dopo la morte della madre, avvenuta pochi anni dopo, aveva deciso di andare ad abitare con il padre. La sua personalità è forte, perché prima di incontrare Michele riesce a viaggiare da sola in territori sconosciuti durante un'invasione tartara, ma nonostante tutto vuole portare a termine il suo viaggio. Ella resiste alla fame ed alla fatica del percorso e cerca di rendersi utile in ogni modo al corriere dello zar, che avendo capito quale fosse la sua destinazione aveva deciso di aiutarla a continuare il cammino facendo finta di essere suo fratello. Nadia non si fa impressionare dalla crudeltà delle azioni degli invasori e quando si trova nell'accampamento tartaro, nel modulo 3 della seconda parte, cerca di rendere meno sofferente la permanenza della madre di Michele Strogoff nella loro condizione di prigionieri dei tartari. Ivan Ogareff, il traditore siberiano, guida la rivolta dei tartari. Il suo obiettivo è quello di entrare a Irkutsk ed avere confidenza con il Granduca in modo da poterlo uccidere. Ogareff vuole vendicarsi con il fratello dello zar per essere stato mandato in esilio in Siberia; infatti dopo la sua prigionia era stato liberato. Ogareff è un uomo arrogante, crudele e prepotente, che vuole ottenere tutto a qualunque costo; inoltre egli è la persona che Michele Strogoff teme di più.
Il romanzo interessa i lettori perché parla in modo completo della situazione della Russia e della Siberia nell'800, anche con le molte descrizioni dei luoghi in cui è ambientata la vicenda, che danno modo al lettore di immaginare i paesaggi ed i personaggi. Il ritmo della narrazione è veloce e scorrevole e prevalgono le scene e i sommari, anche se sono presenti pause descrittive. Il linguaggio è abbastanza facile da comprendere. L'argomento del romanzo è appassionante perché i lettori rimangono coinvolti nelle vicende e negli imprevisti che i personaggi devono affrontare; personaggi comuni, come un corriere e una ragazza, che comunque dimostrano coraggio e determinazione nell'affrontare i pericoli di un viaggio durante un'invasione. I Tartari sembrano agire solo per gli interessi di qualcuno che li comanda, mentre in realtà l'interesse della rivolta potrebbe essere quello di essere indipendenti dalla Russia occidentale. Nel romanzo sono presentate anche le differenze tra le popolazioni occidentali e quelle orientali; infatti gli europei sono diversi tra loro, sono civili e rispettabili, invece i tartari sono crudeli e disorganizzati. In questo periodo le differenze tra orientali e occidentali sono meno marcate, visto il crescente sviluppo economico della Russia e degli altri paesi, ma ce ne sono ancora molte, anche perché le culture sono molto diverse tra loro.
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