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Relazione sul libro:
"Il cacciatore di aquiloni" di Khaled Hosseini.
Riassunto:
"Il cacciatore di aquiloni" inizia con una telefonata che riceve il protagonista, Amir.
Da questo punto in poi il protagonista fa un flash back nella sua mente che durerà per quasi tutto il romanzo.
Amir e suo padre Baba vivono a Kabul una città dell'Afghanistan.
Amir ha perso la madre prima ancora di conoscerla, visto che è morta nel momento in cui lo ha messo al mondo.
Baba per Amir è sempre stato un punto di riferimento e di orgoglio per lui, ma che spesso non si rendeva conto che Amir cercava più di ogni altra cosa la sua approvazione e il suo affetto, ed è per questo che Amir si sentiva privo di orgoglio e colmo di sbagli.
Essi vivono nella loro villa a Kabul con i loro hazara ovvero i servi, Ali e suo lio Hassan.
Anche la madre di Hassan non vive più con lui e suo padre, perché è fuggita dopo una settimana dal momento in cui Hassan è stato messo alla luce.
Amir ed Hassan, da bambini, sono molto legati in un'amicizia profonda ma che li lega in modo differente per ognuno di loro due.
Personaggio molto importante in questo romanzo è anche l'amico di Baba, Rahim Khan, che spesso si trova con lui a parlare in comnia di un buon sigaro o bicchiere di wisky.
La vita a Kabul è tranquilla ed Hassan e Amir giocano molto spesso insieme, leggendo racconti sotto un albero di melograni sopra ad una collina vicino a casa o correndo per i prati.
Ma in assoluto il "gioco" o meglio competizione che più li lega e li eccita è la gara di aquiloni.
Amir ed Hassan partecipavano ogni inverno alla competizione aerea che consisteva nel far volare il proprio aquilone facendolo rimanere più tempo possibile in volo, abbattendo, se necessario, anche aquiloni avversarsi.
Amir era colui che guidava l'aquilone ed Hassan invece era il miglior cacciatore di aquiloni di Kabul, ovvero era il migliore nel riuscire a recuperare l'ultimo aquilone abbattuto.
In un inverno, Hassan e Amir vincono la sfida, abbattendo l'ultimo aquilone rimasto in cielo.
Hassan parte alla caccia di quest'ultimo, ma non torna per la sua preghiera, e così Amir si preoccupa e corre a cercarlo per il paese.
Qui commetterà il suo più grande errore nella sua vita, che lo rincorrerà in qualsiasi parte del mondo andrà.
Trova Hassan faccia a faccia con il "pugno di ferro di Kabul" ed i suoi scagnozzi.
Il "pugno di ferro", Assef, un rinomato bullo di Kabul, violenta Hassan sotto gli occhi di Amir che anzi che difenderlo scappa a gambe levate, facendo l'opposto di quello che avrebbe fatto, e che in passato aveva fatto, Hassan.
Da qua in poi il rapporto, tra i due amici, è mutato per sempre.
Amir non cerca più Hassan e lui fa lo stesso.
I momenti in cui in un luogo c'è Amir, Hassan è da un'altra parte, e viceversa.
Hassan non era a conoscenza che Amir non l'aveva difeso, ma era comunque turbato da ciò che gli era successo.
Invece Amir si teneva alla larga da Hassan perché era pieno di rimorso e non riusciva più a guardarlo negli occhi.
Questo rimorso lo spinge un giorno a fare un'azione che costringe Hassan e suo padre Ali ad andarsene dalla loro Villa.
Attraverso un furto montato da Amir, Hassan e suo padre sono costretti ad andarsene.
La guerra è iniziata a Kabul e Amir e suo padre scelgono di fuggire e di rifugiarsi alla fine in America.
Il viaggio è lungo e pesante e pericoloso e con momenti di grande emozione, come quando Baba si oppone alla violenza militare.
I due viaggiano in container e in autobotti, dormono per giorni in uno scantinato pieno di topi e senza una minima igiene, molti che viaggiano con loro muoiono, ma alla fine i due arrivano a destinazione.
In America Amir si rifà una vita cercando di lasciarsi alle spalle Kabul con tutto ciò che è legato a lei, ma non è così facile dimenticare il passato.
In America Amir si diploma e si Laurea in lingua inglese.
Qui in America Amir conosce Soraya una ragazza, anche lei proveniente da Kabul, che diventerà poi sua sposa.
Baba si ammala di cancro in questi anni e muore in America con grande dispiacere per Amir e sua moglie.
I due coniugi cercano in questi anni di avere li,ma Soraya si scopre essere, dopo numeroso visite mediche, sterile per causa naturale.
In America la vita di Amir continua in modo per lui felice, qui pratica la professione di scrittore e pubblica anche dei libri che risquotono un notevole successo.
Un giorno Amir riceve una telefonata che lo cambierà per sempre.
Da qui in poi finisce il flash back che fa il protagonista nella sua mente all'inizio del libro.
Dall'altro capo della cornetta c'è Rahim Khan, che chiede ad Amir se può andare in America per incontrarlo.
Amir accetta.
I due quando Amir era bambino erano molto legati e Amir aveva molta stima in Rahim.
L'incontro tra i due avviene non molto dopo la telefonata.
Rahim è venuto per chiedere ad Amir di ritornare a Kabul per prendere il lio di Hassan che si trova in un orfanotrofio squallido e poco sicuro, per via della guerra in corso, per portarlo in un altro orfanotrofio più sicuro in un altro paese.
Amir scopre quindi che a Kabul dopo la fine della guerra sono arrivati i talebani che hanno portato distruzione e terrore molto di più di quello che aveva portato la guerra.
Ma durante il colloquio Amir scopre anche molte cose sul suo passato.
Scopre, infatti, che Hassan e lui erano fratellastri, ovvero avevano lo stesso padre che era Baba.
Questo gli provoca ira in se perché capisce che Baba, Rahim ed Ali avevano sempre mentito a lui ed a Hassan e che quindi avevano vissuto da sempre in un mondo di menzogne.
Scopre inoltre che Hassan si è sposato e che ha avuto un lio di nome Sohrab.
Viene a sapere che Rahim, siccome non riusciva più a tenere in ordine la casa di Baba per via dell'età che avanzava, è andato a cercare Hassan per richiedere il suo aiuto.
Quindi Hassan e la sua famiglia hanno vissuto in lungo nella casa di Baba tenendola sempre in ordine.
Scopre inoltre che durante la sosta di Hassan nella casa di Baba, incontra sua madre dopo tanti anni, e che vive con loro fino al momento della sua morte.
Ma la notizia che più gli stringe in una morsa il cuore è che Hassan e sua moglie sono stati fucilati dai talebani, arrivati a Kabul a seminare il terrore e la distruzione, a causa dell'onore di Hassan che si era opposto all'ordine dei talebani che gli imponevano di lasciare la casa di Baba a loro.
Amir infuriato da tutte queste notizie che gli frullano in testa tutte in un momento solo, fugge da questo colloquio accusando Rahim di essere stato scorretto nell'aver tenuto nascosto a lui ed a Hassan il fatto di essere fratelli.
Mentre vaga per la città Amir pensa a come suo padre possa aver tenuto nascosta una cosa simile, lui che diceva che le bugie erano una sorta di furto e che il furto era il peggior peccato che l'uomo potesse fare.
Mentre pensa a tutte queste cose Amir sceglie anche di andare a Kabul a prendere il lio di Hassan.
Rahim quando viene a conoscenza della scelta di Amir lo mette subito in viaggio in comnia di un suo amico fidato che fa il tassista, Farid.
I due giungono a destinazione dopo un viaggio che porta Amir a vedere come la guerra ha distrutto il suo paese, e che lo porta anche in un tuffo nel passato, quel passato che lo ha portato a fare molti errori nei confronti di suo fratello che lo aveva amato come nessun altro aveva fatto mai con lui.
Ma ora stava cercando un modo per tornare buono.
Giunti all'orfanotrofio vengono a conoscenza del fatto che Sohrab è stato rapito dai talebani e quindi Amir è costretto ad affrontarli per recuperarlo.
Mai si sarebbe arreso.
Dopo uno spettacolo che degenera poi in una ripugnante esecuzione, Amir e Farid si dirigono verso il posto dove hanno preso l'appuntamento, dopo lo spettacolo, con il talebano indicato dal proprietario dell'orfanotrofio, che probabilmente aveva con se Sohrab.
Qui Amir entra da solo senza che Farid lo segua e si trova faccia a faccia dopo molti anni con Assef che lo riconosce immediatamente.
Assef ha in consegna Sohrab e costringe Amir a guadagnarsi il lio di Hassan lottando, il vincitore avrà la facoltà di fare ciò che vuole di Sohrab.
Dopo che Amir prende un sacco di legnate da Assef, Sorhab, disgustato da quello spettacolo, scaglia una biglia nell'occhio ad Assef che cade al suolo urlando.
Così Amir e Sohrab possono fuggire da quella "prigione" e dirigersi lontano.
Amir durante la convalescenza in ospedale scopre che l'orfanotrofio indicato da Rahim non esiste e quindi decide di portare con se in America il lio di Hassan.
Dopo essere uscito dall'ospedale, ed aver passato numerosi interventi, telefona a Soraya e le dice cosa è successo, lei accetta che Sohrab venga in America con Amir.
I due coniugi si spingono quindi in un'adozione.
Farid accomna i due nella loro ultima destinazione, un albergo a Pakistan, e poi dopo essere ricompensato da Amir in denaro si allontana.
Qui iniziano le pratiche per l'adozione, ma si incontrano molti problemi.
Dopo una visita da un avvocato Amir scopre che l'unica possibilità di adottare Sohrab prevede che lui stia per un periodo in un orfanotrofio in Pakistan.
Alla notizia Sohrab reagisce male, visto che Amir gli promise che non lo avrebbe mai più mandato in orfanotrofio.
Sohrab quindi disperato si spinge al suicidio, tagliandosi le vene.
Amir quando se ne accorge porta subito Sohrab in ospedale e i medici salvano il bambino per pochissimo.
Sohrab è segnato a vita.
Prima che Amir trovò Sohrab nella vasca con le vene tagliate, seppe da sua moglie che poteva portare Sohrab in America senza più nessuna complicazione perché era riuscita a deviare il problema.
Dopo una convalescenza in ospedale quindi Sohrab e Amir partono per l'America.
Sohrab però non è soddisfatto della sua vita e rivorrebbe la sua vecchia vita, con i suoi genitori veri, indietro.
La vita in America con Sohrab è dura sia per Amir che per Soraya.
Soraya alla fine vedendo che Sohrab non collabora, non è interessato a nulla, non instaura colloqui, non gioca mai con gli altri bambini e non fa nulla di ciò che si aspettava che facesse un bambino della sua età, si arrende e non ha più speranze nei confronti del lio Hassan.
Amir invece no!
In questo periodo in Afghanistan i talebani sono fuggiti, dal momento che in America sono state abbattute le torri gemelle e quindi gli americani sono andati contro i talebani, accusati di aver complottato l'attentato alle torri, che così sono stati costretti a fuggire dall'Afghanistan facendo riprendere la popolazione locale dal quel periodo di distruzione che vi fu stato con i talebani.
Amir e sua moglie insieme anche al padre di Soraya che era un generale, in questo periodo prendono parte alla ripresa afgana, infatti, il generale sarà chiamato dall'Afghanistan e Amir e sua moglie contribuiranno alla costruzione di un ospedale per i feriti dalla guerra.
Passa più di un anno ma Sohrab non cambia, nonostante ciò Amir non si scoraggia e durante una festa Afgana avrà una piccola foglia del grande bosco che dovrà ottenere.
Infatti, durante questa festa si imbandisce una gara di aquiloni, come quelle che Amir ed Hassan facevano da bambini a Kabul.
Durante questa gara, cui Amir decide di partecipare con Sohrab, un aquilone abbatte l'ultimo aquilone rimasto in volo, ed è proprio l'aquilone di Amir e Sohrab che vince la competizione.
Al momento della vittoria Sohrab sorride, anche se per poco, questo rende colmo di gioia Amir, che ha ottenuto una piccola parte di ciò che vorrà ottenere da Sohrab, ma è comunque un punto di partenza, ciò che lui e sua moglie aspettavano da anni.
A questo punto Amir fa ciò che fece sempre Hassan per lui, chiede a Sohrab se vuole che cacci l'aquilone abbattuto per lui.
Sohrab annuisce e Amir risponde come Hassan gli si rivolgeva da piccolo:
"per te questo e altro".
Dette queste parole, senza neanche rendersene conto, Amir parte alla caccia dell'aquilone correndo in mezzo a ragazzini, anche loro a caccia dell'aquilone, era contento soddisfatto per la prima volta in vita sua era orgoglioso di se stesso e felice di aver fatto qualcosa per qualcun altro, e di aver accolto quel piccolo sorriso di Sohrab a braccia spalancate.
Descrizione degli ambienti:
Gli ambienti che si incontrano in questo libro sono molti ma tre significativi:
Kabul ante guerra
Kabul luogo dove Hassan con Amir, Baba, Ali e Rahim vivono.
E un luogo bellissimo ai loro occhi.
La casa di Baba è definita come una delle più belle di Kabul e forse per alcuni anche la più bella.
L'autore descrive molto il luogo dove Hassan e Amir giocavano e passavano i loro pomeriggi, ovvero sulla collina dove sorgeva il melograno dove hanno inciso sulla corteccia:
"Amir e Hassan, i sultani di Kabul".
In cima alla collina sorgeva anche un cimitero abbandonato con un cancello che arrugginiva anno per anno.
Kabul è descritta come il luogo dell'infanzia di Amir, dodici anni passati con Hassan in quella città dove insieme andavano allo zoo, giravano per il paese a infastidire i cammelli a colpi di fionda e a far ballare la scimmia di un medicante in città.
L'autore poi andando avanti nella narrazione immedesima Sorhab in questa scimmia con i campanellini ai piedi e che i talebani si divertivano a far ballare.
La casa di Baba non è descritta nel suo interno, e poco nel suo esterno.
All'esterno doveva aver un gran giardino colmo di fiori e coltivato ordinatamente da Ali che viveva con Hassan in una capanna di argilla monolocale nel giardino di Baba staccata dalla villa.
Questa casetta era spoglia ma pulita e conteneva solo l'essenziale per vivere, due materassi appoggiati alle pareti, un tavolo dove Hassan disegnava, uno sgabello a tre gambe e un arazzo appeso al muro.
L'autore descrive solo un locale della casa di Baba ovvero la così detta, da Amir, "stanza del fumo".
In questa stanza Baba e il suo amico Rahim passavano intere giornate a fumare e bere alcolici discutendo per interi pomeriggi davanti ad un caminetto.
Seduti su due poltrone un fiancheggiato all'altro fumando riempivano la stanza di fumo ed è per questo che Amir l'ha soprannominata "stanza del fumo".
Della casa non si sa più nient'altro se non che ha due piani.
Kabul prendeva un fascino particolare d'inverno dove le giornate diventavano più lunghe per via della scuola che finiva.
In particolare l'atmosfera era descritta in modo particolare durante la gara degli aquiloni che avveniva appunto d'inverno.
Sono descritti i tetti pieni di neve e la gente con la testa verso il cielo che era colmo di aquiloni colorati che incantavano chiunque rimanesse a guardarli.
Un mix di colori in un cielo d'inverno.
Particolare anche l'ambientazione dove avviene lo stupro di Hassan.
L'autore descrive l'ambiente in modo "parallelo" al fatto, ovvero descrive un ambiente che non ha nulla di buono come quello che sta per accadere.
Infatti, Hassan è stuprato in un vicolo sporco e pieno di rifiuti alle sue spalle.
Kabul post guerra e dopo l'arrivo dei talebani:
Kabul dopo la guerra è mutata completamente e Amir la conosce solo nel momento in cui ci ritorna dopo molti anni.
Lungo il viaggio con Farid in taxi Amir vede molti posti distrutti dalla guerra e non solo Kabul.
Infatti, passa molti paesi e l'autore descrive le case come sono ridotte, distrutte quasi completamente, ovvero che gli rimangono solo un paio di muro, oppure trafitte da missili nel tetto o rase al suolo completamente.
Le strade era piene di terra e di polvere e piene di rifiuti, quindi molto sporche.
Particolare è ciò che vede Amir guardando la popolazione che ancora abita in quei posti, bambini vestiti di stracci che vagano per il paese in cerca di cibo, senza genitori che a quel tempo erano una fortuna.
Donne e uomini ridotti a chiedere l'elemosina per vivere o a vendere qualsiasi cosa gli rimanga per tirare avanti.
L'orfanotrofio è descritto nel suo interno.
Aveva pareti spesse e le finestre coperte da teloni trasparenti, per terra c'erano reti metalliche dove i bambini dormivano e solo i più fortunati potevano permettersi un materasso.
Quando arriva a Kabul, Amir rivede il suo paese distrutto e cerca di ricordarsi cosa c'era un tempo al posto di quelle macerie.
Ricorda negozi che ora erano ridotti ad un ammasso di pietre, ma appena arriva davanti alla casa di Baba ha come un tuffo al cuore.
Quel quartiere di Kabul era quello messo meglio perché era dove alcuni dei personaggi più importanti di Kabul risiedevano, compreso anche qualche talebano.
La casa di Baba era comunque ridotta in malo modo rispetto a come era ai tempi dell'infanzia di Amir.
Le finestre erano chiuse da travi di legno chiodate su di loro, il giardino era pieno di erbacce e non curato e l'intonaco delle pareti scrostato.
Amir fa un tuffo nel passato come per rivedere la sua vecchia dimora e avrebbe una voglia immensa di entrare in quella casa, ma non può.
L'albero e la collina non sono più quelli di un tempo, infatti, l'albero è secco e spoglio e si chiede se ha mai potuto dare frutti.
Nonostante tutto,la scritta che lui e Hassan avevano inciso c'è ancora.
Dalla collina scorge un panorama che non è più quello di un tempo e si chiede come la Kabul di un tempo possa essere stata ridotta così.
Un altro ambiente è la dimora del talebano, dove Amir entra per recuperare Sohrab.
Qui vi sono due divani gemelli color verde menta, la bandiera dell'Afghanistan appesa ad una parte, un gran televisore e un tavolo rotondo con una X nel mezzo, con sfere grandi come noci.
Tutto questo era disposto in un grande atrio.
Il luogo dove incontra Assef invece non è descritto dettagliatamente, tranne che lui stava seduto su una grande poltrona.
America:
L'america non è molto descritta, era solo un luogo dove regnava la pace e dove ognuno poteva dedicarsi a ciò che voleva.
Il mercato delle pulci è un luogo particolare dove vi erano molte bancarelle e dove Amir e Baba vendono le loro cianfrusaglie per guadagnarsi qualche soldo.
Era un luogo particolare dove vi erano oggetti di ogni tipo e dove ogni venditore era in contrasto con un altro.
Amir descrive tutti quegli oggetti come cianfrusaglie.
Un luogo particolare dell'america è l'oceano che Amir vede per la prima volta, descrive il profumo del mare e la brezza che sentiva come qualcosa di straordinario che le immagini sul televisore che aveva sempre visto non potevano trasmettere.
Particolare la descrizione del tavolino del bar in cui si rifugia Amir a pensare che ha una X nel mezzo con sfere metalliche al centro.
L'autore fa un paragone con l'azione che fa Amir nell'avvitare una di queste sfere che era svitata, con la sua vita; ovvero fa pensare ad Amir che sarebbe bello se mettere a posto la propria vita fosse così facile come l'avvitare quella sfera al tavolino.
Per il resto gli altri ambienti dell'America non prendono un ruolo importante per la narrazione.
Descrizione dei personaggi:
Amir:
É un ragazzo con un fisico non da atleta, infatti, non ama lo sport, ma preferisce dedicarsi alla lettura e alla scrittura di romanzi.
Amir in questo romanzo è il protagonista.
Il suo aspetto fisico non è molto descritto, anzi non si sa quasi nulla di lui, ma nonostante ciò, questo fattore non è rilevante per lo svolgersi del romanzo.
Amir dall'inizio del romanzo a quando finisce passa da un'età di uno o due anni, tanto che racconta di chi lo allattava, a un'età di 38 anni.
In tutti questi anni Amir cambia, ma compie un cambiamento significativo nel momento in cui ha 37 anni, quando riceve la telefonata da Rahim e decide di andare a Kabul a salvare Sohrab.
Infatti, Amir cambia il suo essere proprio nel momento in cui decide di andare a Kabul.
Per 37 anni Amir cambia ma non in modo rilevante, infatti, è sempre lo stesso "bambino" che era a Kabul, anche se l'America gli serve come scudo per cercare di lasciarsi alle spalle tutto il suo passato e i suoi errori commessi a Kabul.
Nonostante questo suo tentativo però non ci riesce perché il passato che ha non è così facile da dimenticare visto che poi riaffiora nel momento che Rahim gli parla.
Amir in America cerca comunque di crescere per quanto può riuscirci, ma tutti i tentativi che vanno comunque a segno non servono per far crescere la parte che dentro di lui nasconde.
Infatti, Amir in America si laurea in lettere inglesi e per la prima volta sceglie da sé e senza il condizionamento del padre, che di solito interveniva sempre nelle sue decisioni, e questa si può comunque considerare un'azione che lo ha fatto crescere da una parte.
Un'altra azione che fa crescere Amir, è il fatto di sposare Soraya che diventa una persona molto importante per lui.
Infatti, al momento della morte del padre Soraya sarà di aiuto ad Amir per superare quel momento di lutto.
Tutti questi momenti sono importanti per Amir, ma non sono nulla in confronto alla decisione che prende nel 2001.
Infatti, Amir nel momento in cui sceglie di andare a Kabul, compie un gesto che lo cambierà per il resto della sua vita.
Amir decide da sé senza il condizionamento di nessuno di ritornare a Kabul, consapevole che si rituffava in un passato che voleva dimenticare, e di aiutare il lio di suo fratello che gli era stato fedele anche a costo della morte, il contrario di ciò che fece sempre lui.
Da annotare che Baba il padre di Amir e Hassan vedeva Amir come un lio che non lo rispecchiasse, ed è per questo che Amir cercava sempre di fare ciò che il padre desiderava in modo da ottenere il suo affetto, questo era un altro suo errore, infatti, come gli dice Rahim, Baba e Amir si rispecchiavano più di quanto traspariva.
Quando torna a Kabul Amir, che sta cambiando, affronta il suo passato faccia a faccia senza voltarsi dall'altra parte.
Altra azione significativa che compie il protagonista è, quando decide di confessare tutto alla moglie raccontandogli tutto quello che è successo, qua si capisce l'importanza di Soraya, sua moglie.
Assef quando si rincontra con Amir si scontra con lui e anche se Amir subisce, capisce che da bambino non si sarebbe scontrato mai con Assef, invece ora sì e per questo era felice e cambiato.
In questa parte del racconto l'autore non fa altro che evidenziare come il protagonista è cambiato, ora è lui che lotta per un'altra persona, per "rimediare" i suoi errori, per affrontare il suo passato.
Salva Sohrab dalla morte a Kabul, nel momento del suicidio e nonostante sia un bambino molto difficile, non molla ed è l'unico che lotta fino alla fine per raggiungere il suo obbiettivo.
Alla fine del romanzo la lotta del protagonista è ricompensata e lui accoglie Sohrab a braccia aperte anche dopo un anno che non ha prodotto nessun risultato da parte del bambino.
Amir è decisamente cambiato.
Amir è un personaggio che è in contrasto con un altro personaggio Hassan.
Amir vede Hassan come suo amico da bambino ma condizionato dalla sua posizione di servo, non accetta di lui alcune cose, come ad esempio l'intelligenza, in poche parole lo sminuisce.
Crescendo capirà che sbagliò a giudicarlo per la sua posizione, infatti, molte volte andrà contro, con sicurezza a chi turbato gli chiese se andò a Kabul solo per il lio di un hazara.
Hassan:
Hassan è molto importante nel romanzo, anche se non sempre presente nelle azioni condiziona molto lo svolgersi del romanzo.
Hassan è il lio che Baba "preferisce", quello che lo rispecchia di più nel suo carattere.
E' molto bravo con la fionda.
Hassan, personaggio in contrasto con Amir come persona, aiuta molto il protagonista indirettamente, dopo molti anni, a cambiare se stesso.
Hassan a differenza di Amir è descritto un po' di più nell'aspetto fisico.
Hassan ha un viso perfettamente tondo con un naso piatto e tondo schiacciato sulla faccia, gli occhi a mandorla di colore verde e azzurro.
Ha orecchie dall'attaccatura bassa e il mento appuntito e un labbro spezzato.
Solo un particolare dell'aspetto fisico è mediamente rilevante.
Il labbro leporino, anche se non sembrerebbe, assume media importanza.
Infatti, l'autore in un punto del romanzo evidenzia che Amir ha un labbro, superiore, con una cicatrice, proprio come un labbro leporino.
Evidenzia questa caratteristica proprio nel momento in cui Amir sta mutando la sua persona, e usa questa caratteristica come per dire che i due personaggi, prima in contrasto tra loro ora si stanno avvicinando.
Hassan da bambino era, a differenza di Amir, molto sicuro di sé e sincero con gli altri.
E'molto fedele nell'amicizia con Amir e non conosceva l'inganno.
E'molto coraggioso.
Hassan a differenza di Amir crescendo non cambia assolutamente la sua personalità e le sue idee, infatti, rimane fedele a Baba anche dopo molti anni passati con una vita nuova.
Hassan si sposerà con Farzana e avrà un lio Sohrab che poi rimarrà orfano.
Baba:
Ha avuto due li, Amir ed Hassan, ma con mogli diverse.
Nonostante un lio non poteva essere riconosciuto alla popolazione di Kabul ufficialmente, non è allontanato, ma indirettamente contribuisce nella crescita di Hassan.
Invece con il lio legittimo si comporta in modo un po' distaccato, ma comunque è un buon padre.
Baba è un personaggio molto "forte" nel suo essere.
Infatti, Baba è molto coraggioso ed è disposto a morire piuttosto che macchiare il suo onore.
Ama molto lo sport e le attività fisiche con le loro competizioni.
Per tutti questi fatti Baba privilegia Hassan come lio che, infatti, lo rispecchia di più.
Baba è molto importante per la narrazione e lo svolgersi dei fatti.
Infatti, Baba è un punto fisso per Amir che lo stima molto e non gli dispiacerebbe affatto essere come lui.
Nonostante ciò Amir crescendo poi lascia Baba come punto di riferimento e prende le scelte da solo valutando ciò che è meglio per lui.
Baba era una persona forte anche nel fisico, si diceva che avesse lottato con un orso a mani nude.
Baba era molto legato ad un suo amico, Rahim Khan.
Rahim Khan:
Amico e socio in affari di Baba è molto importante sia per lui che per Amir.
In generale è fondamentale nella narrazione.
Infatti, è lui che dà una svolta alla vita di Amir, dandogli un imput per cambiare.
Nell'aspetto fisico non è descritto.
Rahim quando Amir era bambino era una persona da lui stimata molto.
Fu il primo a leggere un racconto scritto da Amir e a scrivergli un commento a riguardo.
Fu l'unico che gli regalò un oggetto che divento importante per lui, il taccuino di pelle.
Ma il ruolo più importante che svolge Rahim è quello di intervenire nella vita di Amir cambiandola notevolmente.
Infatti, Rahim fa da messaggero di Kabul e riporta il protagonista nel suo passato che stava cercando di dimenticare.
Rahim è il personaggio che quindi da una svolta al romanzo facendo "scattare" un imput nel protagonista che deciderà di andare a Kabul.
Rahim era anche una persona di cui si fidava molto Hassan, infatti, è l'unica persona che viene a sapere dello stupro avvenuto da parte di Assef verso il fratellastro di Amir.
Rahim è anche colui che rivela a Amir molti segreti sul suo passato.
Comunque il ruolo che gli si attribuisce e quello di "consigliere" e di personaggio che da una svolta al racconto.
Assef:
Assef è un personaggio che non si incontra spesso nella narrazione ma che da una svolta al racconto.
Assef è un ragazzo robusto e con idee simili a quelle di Hitler, quindi razziste.
Assef da una svolta al racconto nel momento in cui stupra Hassan.
Da qui egli dà l'imput per far degenerare l'amicizia tra Hassan e Amir.
Assef si rincontra poi, quando Amir tornerà a Kabul, sotto le vesti di talebano che comunque mantiene le proprie idee razziste, sterminando la popolazione di Kabul.
Soraya:
Soraya lia del generale Taheri è la moglie di Amir, che sposa nonostante il suo passato macchiato.
Soraya però rimedia ai suoi errori capendo di averli commessi sbagliando.
Soraya è una ragazza dai capelli lunghi neri con dei lineamenti perfetti agli occhi di Amir.
Il suo aspetto fisico gira solo intorno ad Amir che la descrive sempre in modo raggiante e bello.
Amir la considera come il suo sole del mattino.
Anche lei di Kabul sposa Amir ed è molto importante per lui tanto che lui si confida sempre con lei e la ritiene un punto di riferimento.
Nonostante il tentativo di avere un lio con Amir, rimane sterile per causa emotiva.
Soraya è una madre perfetta per qualsiasi bambino tanto che si prenderà cura di Sohrab come se fosse suo lio.
Soraya insegue i suoi sogni e non quelli del padre, che la voleva una persona di alto prestigio nel mondo del lavoro.
Farà l'insegnante.
Soraya è una persona che si prende cura di qualsiasi persona gli stia a cuore, come il padre di Amir sul punto di morire.
Sohrab:
Sorhab è un bambino molto simile a suo padre Hassan, tanto che si dice che la somiglianza fosse impressionate.
Viso tonto, capelli appiccicati e corti sulla testa, occhi a mandorla e naso schiacciato sul viso.
Sohrab rimane orfano a 10 anni, dal momento in cui i suoi genitori sono uccisi dai talebani.
Sohrab è il personaggio che, insieme al passato da correggere, dà l'imput ad Amir per tornare a Kabul.
Sohrab è un personaggio molto importante per il romanzo, infatti, se non ci fosse stato lui a Kabul, Amir non sarebbe mai tornato indietro e avrebbe vissuto tutta la sua vita con un passato da affrontare alle spalle e senza mai cambiare il suo essere.
Sohrab diventa poi anche un "ragion di vita" per Amir e Soraya che lo accudiscono come un lio.
Sohrab ha un passato traumatico negli orfanotrofi, per via delle violenze che gli fecero a Kabul.
E' per questo che nel momento in cui Amir gli dice che deve andare in un altro orfanotrofio, smentendo la promessa fatta di non mandarlo più, lui si spinge al suicidio.
Da questo momento Sohrab perde la fiducia nei confronti di Amir.
Sohrab non vuole la vita in America con Amir ma bensì rivorrebbe indietro la sua vita a Kabul con i suoi genitori e con Rahim.
Ciò non è possibile, quindi lui si chiude in un anno di silenzio con Amir e Soraya.
Alla fine Amir riuscirà a guadagnarsi un pezzo di Sohrab che tornerà a fidarsi di lui, dopo la bugia dell'orfanotrofio.
Sohrab è quindi un bambino molto difficile ma che comunque con il tempo diventerà molto simile a suo padre, coraggioso, si vede già contro Assef, sincero e fedele.
Per Amir è come uno "strumento" per ritornare a essere buono e quindi riaggiustare il suo passato di errori.
Descrizione dell'azione significativa:
L'azione significativa è il momento in cui Rahim e Amir si incontrano facendo riaffiorare il passato di Amir, in modo tale che lui riaffronti ciò che si è lasciato alle spalle fuggendo in America.
Come già detto nel riassunto Rahim svela molte cose a Amir, la storia di Hassan che fosse suo fratello, il lio di Hassan che lo aspetta a Kabul, il fatto che Hassan fosse morto rimanendo fedele a Baba e a lui, l'arrivo dei talebani a Kabul, tutti fattori che fanno riflettere Amir che nel momento in cui "scappa" sconvolto da tutte quelle notizie sopraggiunte in un momento solo, e dal fatto che gli mentirono sul conto di Hassan, riflette e decide di tornare a Kabul e affrontare tutto.
E' questa l'azione significativa perché da qui in poi il protagonista compie un cammino che lo porterà ad un cambiamento positivo di cui lui sarà felice e soddisfatto.
Commento sul messaggio dell'autore:
L'autore, a mio parere, vuole far trasmettere al lettore un messaggio.
Vuole evidenziare il fatto che la vita vada affrontata nel suo interno senza tralasciare errori che si cercano di sommergere con il tempo, perché come dice l'autore il passato si attacca alla vita da un momento all'altro come una bestia dai lunghi artigli che ti colpisce, quando meno te lo aspetti.
L'autore quindi vuole dire che in vita anche se si commettono degli errori non bisogna allontanarli o cercare di dimenticarli bensì affrontarli subito senza esitazione perché poi con il tempo non si sommergono bensì riaffiorano colpendoti all'improvviso.
Il messaggio che dà l'autore è molto chiaro nel romanzo e a parer mio è anche verificato in pieno nella vita reale.
Mi è piaciuto molto il contesto che ha usato per farlo trapassare e la tecnica con cui ha scritto.
In conclusione il romanzo è molto scorrevole e fa trapassare non solo un messaggio profondo e vero ma anche una "lezione di vita".
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