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Italo Calvino, Il Barone Rampante, Milano, Oscar Mondadori 2004
Riassunto
La vicenda narrata inizia il 15 giugno 1767, quando il lio di un
nobile Ligure, il Baroncino Cosimo Piovasco di Rondò ancora dodicenne,
decide per protesta di andare a rifugiarsi su un albero e di non scendere
più. Questa decisione, presa d'impulso, era però stata causata da
numerose controversie del giovane e del suo fratello Biagio (il narratore) con
il padre Arminio e
Tempo
La vicenda inizia il 15 giugno 1767 si svolge in ordine cronologico, con qualche digressione come nelle prime ine, dalla scena a tavola, si torna a raccontare la situazione precedente. Nella prima parte del libro, il ritmo è molto lento, per far capire al lettore le motivazioni e i primi giorni di vita sugli alberi di Cosimo, per poi accelerare raccontando solo episodi e avventure significanti. Il tempo della storia perciò coincide con il tempo del discorso all'inizio, ed è maggiore in seguito.
Spazio
Lo spazio è il territorio ligure, o meglio, le fronde degli
alberi del territorio ligure. Gli spazi interni compaiono brevemente all'inizio
del romanzo, mentre sugli spazi sconfinati si basa tutta
Analisi Dei Personaggi
Cosimo: è il personaggio principale, definibile "a tutto tondo".
La sua caratteristica principale è quella della coerenza. Infatti non cambierà mai idea sulla sua decisione di ribellione.
Da un certo punto di vista la sua scelta può essere interpretata come una fuga, un modo di difendersi dalla vita "terrena" che lo contraria, e, dall'altra parte, come un modo per farsi notare e per far sentire la propria voce al mondo intero.
Era esile, con le gambe arcuate e le braccia lunghe, molto agile ed ingegnoso. Sicuramente testardo. Il giorno che ebbe inizio la sua avventura era vestito elegantemente, col tricorno sul capo lo spadino e le leghette, ma in questa maniera si vestirà solamente nelle occasioni importanti cui partecipava sempre dagli alberi. Il suo abbigliamento abituale era composto da pelli di animali, da lui cacciati, e codeste sempre da lui cucite.
Viola: dapprima
bambina con
minata da più incomprensioni.
Viola è un personaggio egocentrico, estroverso e imprevedibile, in grado di mettere in imbarazzo chiunque, come ha fatto con Cosimo.
Sotto sotto, in lei, si denota una certa solitudine.
Gli Altri personaggi: i familiari: il fratello Biagio, la madre, il padre, la sorella, lo zio naturale, l'abate Fauchelafleur; la corte snola e Ursula; Gian dei Bruti, il bibliotecario, la Popolazione di Ombrosa in generale; Napoleone.
Commento
Questo libro non mi ha particolarmente entusiasmato; la scorrevolezza dei vari discorsi fra i personaggi è rallentata dalle troppo numerose descrizioni del paesaggio.
L'idea della storia è originale ed interessante.
Il significato che rappresenta è la ribellione ed il rifiuto come precisa Salman Rushdie definendo questo racconto:"Una delle più indimenticabili immagini di ribellione, di rifiuto convinto, che esistano nella letteratura di questo secolo ribelle".
Infine vorrei aggiungere un aspetto di questa vicenda che secondo me è fondamentale: la coerenza che rappresenta la convinzione di Cosimo di restare sugli alberi dall'inizio alla fine.
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