Riassunto del tredicesimo modulo dei promessi sposi
Il dodicesimo
modulo si era concluso con la decisione della folla di dirigersi verso la
casa del vicario. Nel tredicesimo modulo l'autore continua la narrazione
della rivolta dei milanesi descrivendo in modo preciso e dettagliato, quasi con
verismo storico, ogni singolo avvenimento, tanto che il tempo della storia
coincide con quello del racconto.
Mentre la folla
sopraggiungeva nella piazza davanti alla casa del vicario, egli ordinò
ai servi di bloccare la porta e chiudere tutte le finestre e si ritirò
in soffitta. Anche Renzo, preso dalla sua tipica curiosità, aveva
seguito i rivoltosi e si era mischiato tra la folla davanti alla casa del
vicario. Alcuni tentano di scardinare la porta e di aprire brecce nel muro con
gli strumenti a loro disposizione, altri gridano di voler uccidere il vicario,
in particolare un vecchio inizia ad agitare una corda, un martello e quattro
chiodi, segno del suo desiderio di vederlo morto e viene applaudito da molta gente.
Renzo rimane inorridito da questo fatto, si schiera tra
coloro che si oppongono ad una giustizia sommaria, e invita la folla ad
avere un atteggiamento più pacifico dicendo: 'se assassiniamo
l'uomo, Dio non ci manderà pane ma fulmini!', ma ancora una volta
viene scambiato per colui che non è, in questo caso per un traditore e
per un servitore del vicario. Renzo rischia il linciaggio, ma fortunatamente
tutti vengono distratti dall'arrivo di Ferrer, il quale viene accolto a gran
voce per il suo vecchio provvedimento di abbassare il prezzo del pane che era
tanto piaciuto al popolo ignorante e ignaro delle conseguenze che avrebbe
avuto. Ferrer riesce a passare con la sua carrozza tra la folla ingannandola
con le sue parole, promettendo cose non vere come l'abbondanza del pane o
l'arresto del vicario, e molte persone, tra cui Renzo, rimangono colpite e lo
aiutano a passare creando una corsia tra la gente fino alla porta del palazzo. Ferrer
esprime anche i suoi veri pensieri sottovoce e in snolo, dopo le menzogne
gridate in italiano alla folla. Una volta raggiunto il palazzo fa salire il
vicario sulla carrozza e si dirige verso il castello. Scampato
il pericolo Ferrer comincia a temere per le reazioni dei suoi superiori, mentre
il vicario, ancora molto spaventato, annuncia di volersi ritirare in un grotta.