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Romeo e Giulietta
(WILLIAM SHAKESPEARE)
LE FONTI:
Shakespeare conosce la storia di Romeo e Giulietta attraverso la traduzione in inglese di una novella di Matteo Bandello (1475-l561), La sfortunata morte di due infelicissimi amanti che l'uno di veleno e l'altro di dolore morirono, con vari accidenti, dovuta ad Arthur Brooke, poeta puritano autore di un poema tragico profondamente moralistico. Fra il 1594 e il 1595, Shakespeare trae da questo poema il suo dramma; alcuni indizi, come la preponderanza del verso, la presenza di molti sonetti, la raffinatezza linguistica, fanno pensare che inizialmente egli volesse scrivere un poema o un dramma da destinare ai teatri privati o direttamente alla Corte, ma alla fine finì col comporre il dramma giunto fino a noi, con il quale diede inizio al nuovo filone della tragedia lirica. Il dramma venne rappresentato probabilmente fra il 1594 e il 1595, alla riapertura dei teatri, che erano stati chiusi per due anni, da 1592 al 1594, a causa della peste.
LA VICENDA:
Mentre Verona è insanguinata dalle lotte fra la famiglia dei Montecchi e quella dei Capuleti, Romeo Montecchi, recatosi mascherato ad un ballo in casa Capuleti, s'innamora appassionatamente, ricambiato, di Giulietta Capuleti. I due giovani vengono sposati in segreto in giorno seguente da Frate Lorenzo. Tebaldo, cugino di Giulietta, ha una violenta disputa con Romeo e l'amico di questo, Mercuzio, per difenderlo, viene ucciso: Romeo allora, per vendicare Mercuzio, uccide Tebaldo. Dopo aver passato la notte con Giulietta, Romeo, messo al bando, fugge a Mantova, mentre Giulietta, per evitare di sposare il conte Paride, come il padre vorrebbe, beve un filtro datole da Frate Lorenzo che le procura una morte apparente, e viene deposta nel sepolcro di famiglia. Romeo, opportunamente avvisato, dovrebbe raggiungerla al suo risveglio, ma per un disguido, a Romeo giunge notizia della morte di Giulietta; corre da lei, uccide il conte Paride che la stava vegliando e, disperato, si avvelena sulla sua tomba. Giulietta si risveglia e, vedendolo morto, si trage con un pugnale, cadendo sul corpo di lui. Davanti ai cadaveri dei li, le due famiglie dei Capuleti e dei Montecchi si riconciliano.
IL CARATTERE DI GIULIETTA:
Dalla scena "del balcone" è facile dedurre il carattere di Giulietta. Ella è una donna sincera, che sa provare sentimenti profondi e sa viverli con passione; il suo amore per Romeo è fulmineo e subito vi si abbandona. Ella appartiene alla stessa classe sociale di Romeo e, come lui, conosce il linguaggio dell'amor cortese: al loro primo incontro risponde a tono, intrecciando con lui complicate metafore amorose, in stile eufuistico.
Il linguaggio di Giulietta, come quello di Romeo, è denso di ossimori ( . il mio unico amore nato dal mio unico odio! . ); ma in lei l'ornamento esteriore funzione come comunicazione. Il linguaggio di Giulietta è più concreto di quello di Romeo: ai voli poetici di lui Giulietta risponde: Il sentimento, più ricco di sostanza che di parole, si vanta della sua essenza, non delle forme vane . Giulietta vuole arrivare alla sostanza del sentimento; non è il nome delle cose che le interessa, ma le cose stesse ( . che cosa c'è in un nome? Quella che noi chiamiamo rosa, anche chiamata con un'altra parola avrebbe lo stesso odore soave . )
La richiesta a Romeo di rinunciare al suo nome è una richiesta di sincerità, un invito ad abbandonarsi al sentimento vero. Le parole di Giulietta corrispondono alle cose che esprimono e, una volta dette, la impegnano per sempre, e l'invito che ella rivolge a Romeo va nella stessa direzione: . se mi ami, dichiaralo lealmente.
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