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SABA
Saba viene chiamato dalla critica "antinovecentista" poiché l'autore segue effettivamente la tradizione letteraria, rifiutando le più vistose innovazioni della poesia contemporanea, nonostante il 900 italiano si rifaccia principalmente all'avanguardia. Saba interrompe presto gli studi, decidendo di proseguirli da autodidatta: la sua formazione letteraria matura sui testi di Dante e Petrarca, Ariosto e Tasso, Foscolo e Manzoni, fino a Pascoli e D'Annunzio. L'autore presenta un'esperienza autobiografica alquanto dolorosa (il padre lo abbandona, così gli viene affidata una balia slava, finché la madre, vedendo questo forte attaccamento alla donna, li separa; quindi Saba privo della ura paterna, si sente diviso nel suo amore tra la madre naturale e la balia. Come Svevo, anche Saba vive a Trieste, ma vive questa collocazione dislocata rispetto ai centri culturali in misura meno clamorosa. Sofferente di disturbi nervosi nel 1928 entra in cura da un allievo di Freud, venendo a diretto contatto con la psicanalisi. Si trova nel mezzo dell'espansione delle leggi razziali nel 35 (origine ebraica) e durante la seconda guerra cine prima protetto a Roma da Ungaretti e poi a Firenze da Montale.
La poesia di Saba si fonda prevalentemente sui libri della tradizione letteraria, ignorando quasi completamente le tendenze sue contemporanee, è questo un limite alla sua poesia, ma allo stesso tempo un elemento di originalità; inoltre la crisi della parole che investe la poesia novecentesca non influisce sulla sua poetica, anzi negli anni dell'avanguardia Saba non esita ad adottare le forme poetiche del passato, come la metrica regolare e l'uso delle rime. Una notevole originalità dell'autore rispetto agli altri poeti del suo tempo, è questa sua scelta di fare una poesia capace di rivelare le verità profonde della psiche, i significati essenziali della vita, mediante un linguaggio semplice. In un certo senso tale rifiuto rivela dell'avanguardia rivela il legame con la cultura ottocentesca acquisita da autodidatta.
Per quanto riguarda la metrica, saba adotta le forme metriche tradizionali, quali la canzone e il sonetto; anche il verso è tradizionale, molto frequente è l'uso dell'enjambement, questo sottolinea la vicinanza dell'autore ai suoi contemporanei, in quanto produce la frantumazione del verso, elemento caratteristico dei poeti del 900. per quanto riguarda il lessico, Saba attinge sia al linguaggio semplice, sia alla lingua della tradizione letteraria ottocentesca.
Saba si basa fondamentalmente sulle sue esperienze autobiografiche, che vengono messe a confronto con una realtà concreta, legate alle normali abitudini della vita, del quotidiano. Alcuni dei temi dominanti sono la moglie, gli animali della camna e la città in cui vive, approfondisce così le tematiche tradizionali, che appaiono perfino banali confrontandole con quelle degli autori suoi contemporanei.
È una raccolta nella quale lo scrittore inserisce raccolte scritte in anni diversi, quindi raccoglie le sue esperienze di tutta una vita. Il titolo è espressione della volontà dell'autore di ricollegarsi alla tradizione lirica italiana di Petrarca. L'opera si distingue al suo interno in tre blocchi tematici che corrispondono a momenti particolari della sua vita. Il primo volume raccoglie i testi scritti fino al 21, qui compaiono i temi che fanno da sfondo alla poesia di Saba: il rapporto conflittuale con la madre, l'amore per la balia, il difficile rapporto con la moglie, e infine l'amore per una giovane fanciulla, Chiaretta, da cui il poeta è attratto. Il secondo volume presenta le poesie che coincidono con il periodo della terapia psicanalitica del poeta. Infine nel terzo volume è dominante il tema del tempo: il tempo passato è visto con nostalgia, mentre quello presente con sofferenza, anche per il continuo pericolo della persecuzione nazista nei suoi confronti, dato che era ebreo. Questo Canzoniere è analisi e diagnosi del male profondo che lo affligge e la sua poesia cerca di coglierne le ragioni nascoste.
È per Saba un'occasione per conoscere se stesso e rendere la sia poesia più limpida, semplice.
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