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SCHEDA LIBRO:
TITOLO: " LE BARUFFE CHIOZZOTTE "
AUTORE: Carlo Goldoni
CASA EDITRICE: Marsilio Editori
PRIMA EDIZIONE: Novembre 1993
BREVI NOTIZIE SULL'AUTORE: Commediografo italiano nato a Venezia nel 1707, lascia la sua carriera giuridica per il teatro, raggiungendo il primo successo nel 1734 con la tragedia Belisario. All'età di quarantun'anni entra a far parte, come poeta drammatico, nella comnia di Gerolamo Medebac di Venezia, rappresentando la sua prima commedia scritta interamente La donna di Garbo (1743).
Per la stessa comnia e per il Teatro Sant'Angelo, Goldoni scrisse numerose commedie, attuando quella riforma parzialmente cominciata nel 1738 con il Momolo cortesan con la quale l'autore si propone di restituire dignità letteraria al teatro contrapponendo alle buffonesche improvvisazioni della commedia dell'arte il brioso e garbato studio dei costumi della sua commedia di carattere. Prendendo spunto dalla vita quotidiana ne rinnova la trama facendo uso di un linguaggio che evidenzia l'aspetto realistico delle situazioni create dai suoi personaggi oramai privi di maschere.
Nel 1762 si trasferisce a Parigi a redigere la Commédie Italienne, poi insegna italiano alle lie di Luigi XV. Morirà a Parigi nell'anno 1793.
SINTESI DEL CONTENUTO DEL LIBRO: In una comunità di pescatori chioggiani scoppia una baruffa per colpa di Toffolo (Marmottina) il quale offre un pezzo di "zucca barucca" a Lucietta, novizia di Titta-Nane. A causa di una serie di pettegolezzi, maldicenze, incomprensioni ed equivoci scoppia una baruffa nella comunità di pescatori, litigio che implica anche l'intervento della legge e grazie al cogitore, ovvero il sostituto del cancelliere criminale, la situazione si risolve felicemente con un lietissimo fine. Tre matrimoni!
FABULA E INTRECCIO: Il tempo della storia coincide con il tempo del racconto,non sono presenti flash-back, né anticipazioni, ma tutte le scene avvengono in successione temporale. Fabula e intreccio coincidono il tutto lo svolgersi della vicenda.
GENERE LETTERARIO E CORRENTE LETTERARIA: Si tratta di una commedia in tre atti. E' una commedia popolare, d'amore e gelosie, destinata alla rappresentazione teatrale. La prima avvenne nel 1762, nel teatro di San Luca.
CONTESTUALIZZAZIONE: La commedia si ambienta nel paesaggio della Venezia settecentesca, in una comunità di pescatori. Il lavoro è l'unico mezzo di sostentamento e il luogo marittimo offre abbondanza di pesce, di conseguenza l'economia si basa sulla pesca e il conseguente commercio. Quello che ci descrive Goldoni è un contesto umile, popolano, dipinto con simpatia. Il paesaggio rappresentato non è tanto geografico ma, anzi, è umano, tratteggiato nei dettagli più umili.
TIPO DI NARRAZIONE: Narratore esterno.
RAPPORTO TRA IL TEMPO DEGLI AVVENIMENTI E TEMPO DELLA NARRAZIONE: Le vicende si svolgono nell'arco di pochi giorni, non ci sono pause, né anticipazioni, né flash back.
RIFERIMENTI AI LUOGHI: La vicenda si svolge nella provincia veneziana. I pescatori, quando parlano del loro tragitto con l'imbarcazione, citano nomi di paesi quali Chioggia, Vigo Pontelongo, Senegàggia, realmente esistenti e località sul mare. Tutta i riferimenti ai luoghi riguardano la provincia di Venezia, di dove è originario l'autore Goldoni, che sembra descrivere la sua vita quotidiana.
PERSONAGGI PRINCIPALI E SECONDARI:
PADRON TONI (Antonio), padrone di tartana peschereccia. |
MADONNA PASQUA, moglie di padron Toni. |
LUCIETTA, fanciulla, sorella di padron Toni. |
TITTA-NANE (Giambattista) giovine pescatore. |
BEPPE (Giuseppe), giovine, fratello di padron Toni. |
PADRON FORTUNATO, pescatore. |
MADONNA LIBERA, moglie di padron Fortunato. |
ORSETTA (Orsolina), fanciulla, sorella di madonna Libera. |
CHECCA (Francesca), altra fanciulla, sorella di madonna Libera. |
PADRON VICENZO, pescatore. |
TOFFOLO (Cristoforo), battellaio. |
ISIDORO, Coadiutore del Cancelliere Criminale. |
IL COMANDADOR, cioè il Messo del Criminale. |
CANOCCHIA, giovine che vende zucca arrostita. |
Uomini della tartana di padron Toni. |
Servitore del Coadiutore. |
CARATTERIZZAZIONE DEI PERSONAGGI PRINCIPALI: A parer mio sono le donne a condurre maggiormente il gioco in questa commedia, anche se non mancano personaggi di rilievo anche tra gli uomini e comunque non emerge nessun personaggio in particolare, non esiste un protagonista nel senso classico del termine: l'unico protagonista è il popolo di Chioggia e quindi questa può essere definita una commedia "corale".
Essendo una commedia, ed essendo dialogata, si devono dedurre dai protagonisti le caratteristiche dagli atti e dalle battute, compito un po' difficile.
MADONNA PASQUA: E' una donna, una signora, sposata con Padron Toni. Cognata di Lucietta e Beppe, anche lei è responsabile, seppur in maniera minore dello scoppio della baruffa. Come tutte le donne, anche se lei è incline al pettegolezzo e alle chiacchiere, su cui si basa la baruffa.
LUCIETTA: E' novizia, infatti è prossima alle nozze con Titta-Nane, un pescatore. E' una giovane ragazza, che continua a scambiarsi dispetti con Checca, l'altra ragazzina. Sa il fatto suo ed è molto orgogliosa,così come il fidanzato. Forse è una delle più responsabili della baruffa, a causa della sua giovinezza, ingenuità e stupidità probabilmente.
MADONNA LIBERA: E' la moglie di Padron Fortunato e sorella di Orsetta e Checca (in ordine d'età). Come Pasqua è una donna sposata ma anche lei si intromette nei pettegolezzi ed ha la sua responsabilità all'interno della baruffa.
ORSETTA: ragazza spigliata, giovane 24enne, novizia e promessa sposa a Beppo, fa dispetti a Lucietta. Sa il fatto suo ed è abbastanza matura, anche se è chiacchierona pure lei.
CHECCA: probabilmente il personaggio più simpatico al pubblico e al lettore, è la più giovane donna, 17enne in cerca di marito. E' ancora una bambina, una ragazzina ma, invidiosa del fatto che la sorella e Lucietta siano novizie, cerca di trovarsi anche lei un partito con cui accasarsi. Responsabile forse più di tutte della baruffa, risulta sicuramente il personaggio più tenero della commedia.
PADRON TONI e PADRON FORTUNATO: sono due uomini e due esperti navigatori e pescatori. Lavorano per tutto il giorno e arrivati a casa dopo mesi in mare, non vogliono trovare dissidi e litigi, ma stare in tranquillità. Il modo di parlare di Padron Fortunato è praticamente incomprensibile, infatti egli parla in fretta mangiando le sillabe delle parole.
Sono i personaggi più maturi anche se non mancano certi loro attacchi d'ira nei confronti del povero Toffalo Marmottina.
TITTA-NANE: Giovane promesso a Lucietta e follemente innamorato di lei da due anni ormai, è prossimo al matrimonio, tanto che ha comprato l'anello per la sua novizza. La sua gelosia esplode quando scopre che Toffalo ha offerto la zucca barucca a Lucietta e decide di licenziarla, anche se prima vuole regolare i conti con Toffalo, uccidendolo. E' orgoglioso e capoccione.
BEPPO: promesso a Orsetta, anche lui è molto geloso e vorrebbe licenziare la sua novizza. Anch'egli è orgoglioso e testardo.
TOFFOLO: povero barcaiolo, si trova imputato e accusato dagli uomini di Orsetta e Lucietta che vogliono fargli del male e reagisce denunciandoli al questore. E' la vittima di tutta la commedia, funge da capro espiatorio, ma alla fine si scopre il suo reale intento e tutto si sistema con il suo matrimonio con Checca.
ISIDORO: si può vedere in Isidoro una rappresentazione del Goldoni da giovane, avendo ricoperto la stessa carica. E' il personaggio più presente nel secondo atto e che dà maggior contributo al lieto fine del terzo. Essendo un funzionario, si trova perfettamente a suo agio in Cancelleria.
E' l'unico personaggio a non avere un soprannome, forse a rappresentare il suo distacco dal mondo popolano dei pescatori, che si affrettano tutti ad affibbiargli un nomignolo: "signor de bon gusto, galantuomo, sior dalla perucca, amante dei ninzoletti, bonazzo, caro lustrissimo benedetto, sior cogitore giazzao, ingalbanio, lustrissimo inspiritao, quel panchiana del cogitore".
OSSERVAZIONI LINGUISTICHE: La lingua utilizzata dall'autore è il dialetto veneziano del 1700, la lingua degli abitanti di Chioggia. Il dialetto rappresenta una certa difficoltà nella lettura e probabilmente anche quando viene recitato il testo è di difficile comprensione. Ci sono parole e termini di uso strettamente veneziano, anche se sono presenti affinità col nostro dialetto veronese.
Non nascondo che per me la lettura di questo testo ha costituito un ostacolo di non poca difficoltà.
SINTASSI: Il testo è interamente costituto da battute, per lo più scarne e veloci, con scambi rapidi di botta e risposta. Non ci sono monologhi, né dialoghi lunghi, quindi la sintassi è molto semplice e lineare.
STILE: Per la maggior parte del testo ci troviamo di fronte a frasi cortissime e molto ritmate, che danno molto movimento all'azione. Spesso i discorsi lunghi (che sono poco numerosi) hanno un'importanza particolare, affrontando argomenti di vasta portata, come l'interpretazione della società veneta da parte dei personaggi: l'avidità dei mercanti all'ingrosso, l'innocenza dei pescatori, l'amore fedele dei giovani chioggiotti.
A volte ci sono momenti in cui si enfatizza la tensione con ripetizioni di esclamazioni veloci e scarne, o di imprecazioni da parte dei personaggi. In questi casi le alliterazioni, le anafore si susseguono spesso.
INTERTESTUALITA' Non conosco altre commedia di Goldoni se non SIOR TODERO BRONTOLON, che mi è subito tornata in mente quando ho intrapreso la lettura del testo. Il dialetto veneziano accumuna le baruffe a quest'altra, ma anche i mille pettegolezzi, gli intrighi che ruotano intorno ai matrimoni, impediti sempre da qualcosa, ma poi risoltisi positivamente. Inoltre il particolare della dote (dota) non mi è sfuggito. In Sior . i matrimoni non potevano avvenire senza aver stabilito una dota per la lia, che era molto importante. Ma alla fine entrambi i giovani pretendenti, qui l'esempio è Marmottina, rinunciano alla loro dota per sposare le donne amate.
EXTRATESTO:
DIBATTITO CRITICO: Le baruffe chiozzotte è una delle opere goldoniane che meglio ritrae l'ambiente provinciale veneziano. E' infatti ambientata a Chioggia, un tempo piccolo villaggio di pescatori. Opera briosa e movimentata, questa commedia coinvolge con il suo brio e porta in un mondo ormai perduto ma che ancora conserva il suo fascino. Leggendo quest'opera si è ammaliati dalla genuinità di questo mondo. Le baruffe chiozzotte è una commedia corale, in cui il gioco scenico si incentra sull'equivoco e sul pettegolezzo. Il meccanismo teatrale scatta da un fatto minimo e apparentemente insignificante: Toffolo offre una fetta di 'zucca barucca' a Lucietta, fidanzata di Titta Nane: quest'atto innesca una serie di maldicenze, rancori, gelosie, sospetti, che investono burrascosamente la piccola comunità di pescatori. Le 'baruffe' vengono risolte grazie all'intervento del 'cogitore', ossia del sostituto del cancelliere criminale, che costituisce il portavoce dell'autore stesso in materia di legge. Ciononostante, il dialetto la rende ancora più viva, aiutandoci ad entrare completamente nell'atmosfera chioggiana. Le baruffe sono state imitate anche da altri autori e a Napoli si conserva un'opera di Filippo Cammarano intitolata 'L'appiceco delle barraccare dello lario do castiello', una commedia briosa.
GIUDIZIO PERSONALE: Mi è piaciuto il testo, la commedia è molto simpatica e allegra. Credo però che alla lettura manchi quell'effetto teatrale che anche Goldoni sapeva fosse necessario; egli destinò infatti questo testo, come quasi tutti gli latri, alla rappresentazione scenica. A mio avviso, assistere alla rappresentazione e leggere la commedia sono agli antipodi, e credo che la teatralità sarebbe stata molto più efficace e sarebbe sicuramente più apprezzata. Sono del parere che si debba prima leggere un libro e poi guardare il film da esso tratto, ma nel caso di testi teatrali è molto difficile calarsi nei personaggi e nella scena. Ciononostante, ho gradito la lettura, semplice, piacevole,dilettevole e non impegnativa.
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