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SCHEDA LIBRO - Momo, Michael Ende

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SCHEDA LIBRO

Autore: Michael Ende

Titolo: Momo

Casa editrice: Milanostampa

Tempo e luogo: 'Lontano lontano nel tempo, quando gli uomini si esprimevano con lingue tanto diverse da quelle attuali, in una di quelle città dove c'erano templi dorati, larghe strade, vie anguste, vicoli tortuosi, alti palazzi di re e imperatori, grandi mercati e, soprattutto, dove si trovavano i grandi teatri di pietra. In una di queste città è avvenuta la vicenda di Momo.'

Ecco, l'autore più o meno dice così. Il racconto è ambientato quindi in un tempo e in un luogo indefiniti.



Trama:

Tra le rovine di un anfiteatro, ai margini di una grande città, trova rifugio una strana bambina fuggita dall'orfanotrofio che non conosce nè la propria età nè il proprio nome. Agli abitanti dei dintorni, che la guardano incuriositi, dice di chiamarsi Momo.

Non passa molto tempo che ella si conquista la fiducia e la simpatia di tutti, chiunque abbia un problema va da Momo, che si limita soltanto ad ascoltare con un'intensità tale che l'interlocutore trova da solo la risposta ai suoi quesiti.

Un giorno gli agenti di una sedicente 'Cassa di Risparmio del Tempo', che hanno organizzato la più grande truffa ai danni dell'umanità, riescono a presentarsi anche nel microcosmo costituito da Momo e dai suoi amici. Tutti cadono nella trappola dei 'Signori Grigi', e Momo deve affrontare da sola la situazione.


I personaggi:

Momo: Momo è solo una bambina, forse ha dieci anni, forse ne ha otto. Ende la descrive con capelli castani corti e grandi occhi scuri. Non ha doti soprannaturali, non è di una bellezza straordinaria nè ha la grazia di una fata. Lei è speciale semplicemente per il suo modo di ascoltare la gente. E questo modo è molto profondo e attento, perchè quando una o più persone hanno dei problemi o delle domande senza risposta, si recano all'antico anfiteatro dove vive Momo e cominciano a interloquire con lei, trovando così un immediata risposta o una soluzione ai propri dubbi, senza che Momo faccia niente di speciale. Lei, solamente, ascolta. Ma lo fa nel vero senso della parola, entrando cioè nella persona con cui conversa, in modo da immedesimarvisi con tutta se stessa. In sua presenza si risolvono lunghi conflitti e grandi lacune, inoltre la bambina è in grado di capire se un uomo dice il vero o il falso, perchè in questo caso sente, anzi, non riesce a sentire la vera voce della persona e per lei è come se questa non parlasse.

Dopo poche settimane dall'arrivo di Momo in città la sua popolarità è tale che diventa comune modo di dire la frase 'Ma va da Momo che ti passa!'

Momo era umile e misera, infatti si era stanziata in una piccola grotta ai piedi di un antico anfiteatro romano, che però con l'aiuto degli abitanti della città era stata arricchita di un bel dipinto, di un letto e di un tavolino con due sgabelli. Tutti volevano molto bene a Momo e le portavano sempre qualcosa da mangiare, in modo che nonostante fosse una povera orfanella, aveva sempre la pancia piena ed era ricca di affetto da dare e da ricevere.

La bambina è anche considerevolmente intelligente, come dimostra in una fase della storia, al momento in cui le viene posto un complicato indovinello che riesce a risolvere.


Gigi Cicerone: Grande sognatore, tanta fantasia, voglia di successo, simpatico, ciarliero, inesauribile parlantina, sempre traboccante di scherzi, frottole, arguzie, ride tanto spensieratamente che è inevitabile cominciare a ridere con lui. Si chiama Girolamo ma tutti lo chiamano, più alla buona, Gigi.

Il suo cognome, Cicerone, gli è stato attribuito in modo conforme al suo mestiere. Anche se quello di cicerone è soltanto uno dei molti mestieri che esercita e non è, comunque, un impiego ufficiale. L'unico requisito che possiede per esercitare questa attività è un berretto con visiera che si infila ogni volta che vede dei turisti i quali, per sbaglio, sono capitati in quello sperduto anfiteatro. Si avvicina a loro tutto contegnoso e servizievole e si offre di guidarli e di illustrare il luogo. Quando gli stranieri accettano, lui parte e comincia a mentire senza pudore. Condisce il racconto con avvenimenti, nomi e date inventati di sana pianta in tal modo che i poveri ascoltatori ne restano frastornati, ma ano con buone monete quando Gigi porge loro il berretto a visiera.

La gente dei dintorni si diverte alle bizzarre menzogne che il ragazzo rifila ai visitatori, ma a volte gli dicono che non sta bene accettare denaro per delle storielle inventate lì per lì, e allora lui risponde che nessuno può affermare con certezza se sono veramente false, dato che la storia di quel luogo è del tutto sconosciuta.

Ma la vera aspirazione di Gigi è quella di diventare, un giorno, ricco e famoso.

Gigi e Momo sono diversi, eppure sono legati da una forte e sincera amicizia. Spesso Gigi inventa per Momo favole e racconti, che sono destinati esclusivamente a lei.

Ma un giorno i Signori Grigi riescono ad incastrare anche il ragazzo, offrendo lui tanta fama e successo, in cabio di lasciar perdere la ricerca di Momo, che da anni non si vede più. Gigi, confuso e spaventato, accetta la proposta e si trasforma così proprio in quello che voleva essere, ma dopo aver raccontato tutte le sue invenzioni, per pubblico sempre più pretendente non sa più che inventare, e  fa una cosa che mai e poi mai avrebbe dovuto fare: racconta le favole inventate solo ed esclusivamente per Momo. Ma dopo aver esauriuto anche queste comincia a riciclare vecchi racconti, solo cambiando i nomi dei personaggi. Allora si sente un vero impostore, e non prova più gusto nel suo mestiere. Inoltre ha tutto quello che desidera, quindi non ha sogni e si sente vuoto.

Ma quando finalmente torna sulle tracce di Momo i due si ritrovano e ricomincia per entrambi una nuova vita. 


Beppo Spazzino: Il vecchio Beppo abita in una capanna che si è costruito non lontano dall'anfiteatro, rimediando mattoni, pezzi di lamiera e cartone catramato. E' di statura piccola e un po' curva, per cui sorpassa Momo di pochi centimetri. La grossa testa è sempre inclinata sulla spalla e sul naso poggiano degli occhiali con la montatura di metallo. Molti credono che Beppo Spazzino sia rintronato, perchè quando gli viene posta una domanda lui risponde sorridendo amabilmente e tacendo. Egli risponde solo se ritiene necessaria la domanda, e in questo caso ci riflette sopra per molto tempo. Talvolta passa un ora e talvolta un giorno intero prima che si decida a rispondere. Nel frattempo l'altro ha dimenticato la domanda e le parole di Beppo gli paiono bizzarre. Soltanto Momo è capace di attendere a lungo e di capirlo. Sà che lui si prende tanto tempo per non dire mai qualcosa di non vero, perchè secondo l' opinione di Beppo tutta l'infelicità del mondo nasce dalle troppe bugie, tristi frutti della fretta e dell'indecisione.

Ogni mattina Beppo, prima che venga il giorno, si reca presso un grande edificio dove attende con i suoi colleghi che gli vengano date una scopa e una strada da spazzare. A Beppo piace quell'ora prima dell'alba, perchè in città c'è silenzio e fà il suo lavoro volentieri. Quando spazza ha un preciso ritmo: passo- respiro- colpo di scopa- passo- respiro- colpo di scopa. Mentra lavora pensa, ma i suoi sono pensieri senza parole, difficila da spiegare.

Beppo è molto affezzionato a Momo, tanto che non smette mai di cercarla anche quando tutti la danno ormai per morta. E dato che costituisce una minaccia per i Signori Grigi, questi lo eliminano facendo sì che il pover'uomo pensi solo a lavorare per riscattare la bambina. In questo modo perde il gusto del suo lavoro e comincia ad odiare quella vita che prima amava tanto.

Ma quando Momo torna libera anche lui dalla gabbia fatta di lavoro e di tempo da risparmiare che aveva imprigionato tutta la città.


Mastro Hora: Questo personaggio non ha età, è infatti capace di invecchiare e ringiovanire anche di cinquanta anni in due minuti. Abita nella Casa di Nessun Luogo all'interno Vicolo di Mai, dove per andare veloce bisogna camminare piano. Questa frase dovrebbe già lasciare intendere con quele tipo di personaggio abbiamo a che fare Mastro Hora è il padrone e il gestore del tempo di tutti gli uomini. La Casa di Nessun Luogo è piena di orologi classici, pendole, orologi da taschino, cucù, orologi astrali, ecc

Questa ura è molto importante per Momo, perchè la protegge dai Signori Grigi e le da le indicazioni per scongerli e salvare l'umanità.

Quando Momo incontra Mastro Hora per la prima volta, rimane strabiliata dai prodigi che vede compiersi, e quello che le resta più in mente è il momento in cui vede il suo tempo. La bambina viene infatti portata in una enorme stanza rotonda coperta da una cupola immane di purissimo oro, al centro di questo soffito c'è un varco circolare  attraverso il quale scende dritta una colonna di luce che finisce in un bacino pieno di acqua nera che stagna, immobile come uno specchio. All'interno di questo bacino cominciano a generarsi dei fiori magnifici, dalla bellezza indescrivibile, che si schiudono e dopo poco appassiscono per lasciare il posto ad un altro fiore ancora più bello. Momo vede le Orefiori. E' un meccanismo difficile quello a cui Momo assiste, che illustra il funzionamento del tempo degli uomini, e che io non trovo le parole per spiegare.


Cassiopea: Una tartaruga. Ecco cos'è Cassiopea. Ma qualcosa di straordinario c'è infatti questo personaggio ha la capacità di prevedere con esattezza ciò che accadrà nella futura mezz'ora. Non un minuto più ne un minuto meno. Solo mezz'ora. Ma Cassiopea non può cambire il futuro, si limita solo a prevedere e a riferire. Come fa a riferire? Semplice: Ende ha elaborato una creatura che oltre ha vedere nel futuro scrive. Cassiopea infatti fa apparire le parole che vuole dire sul suo antichissimo guscio.

Inoltre questa prodigiosa tertaruga è l'animale da comnia di Mastro Hora.

Cassiopea costituisce un grande aiuto per Momo, prima di tutto perchè le tiene comnia quando la bambina realizza di essere sola, quando cioè capisce che i suoi amici hanno cambiato casa e che i bambini non possono giocare con lei.


I Signori Grigi: Sono gli antagonisti del racconto. I Signori Grigi hanno escogitato la più colossale truffa ai danni dell'umanità: vogliono rubare tutto il tempo della gente. Sono degli omini che hanno sempre in testa una bombetta grigia, una valigia grigia in mano, un sigaro grigio in bocca, un impermeabile grigio sempre addosso. I sigari che fumano sono fatti di tempo, e senza sigari cesserebbe la loro esistenza.

Il loro numero è in continua crescita, e formano un vero e proprio esercito di soldatini tutti uguali.

Gli uomini non apprezzavano più il bello della vita, la loro mente e i loro pensieri erano confinati fra lavoro e risparmio del tempo. Anche ai bambini era proibito di giocare, e venivano tutti portati in dei 'depobimbi', ovvero deposito- bimbi. Qui veniva loro insegnato a giocare senza perdere tempo. La città si allargava, ma in modo triste, infatti le strade erano tutte uguali, e le case tristi ed inabitabili.

Tutto questo per opera dei Signori Grigi.

Ma Momo e Mastro Hora riescono ad andare contro questa massa offensiva che stava schiavizzando la grande città.


Commento: Solitamente a me non piace leggere i libri di fantasia, ma Momo mi è sembrato un romanzo molto coinvolgente, questo grazie all'abilità che Michael Ende ha dimostrato nell'illustrare realisticamente tutte le scene e le circostanze che descrive nel libro. Non definirei questa storia commuovente, ma potrei dirla molto profonda, perchè attraverso personaggi banali come uno spazzino, un perditempo o come dei bambini fantasiosi traspaiono sentimenti e pensieri che si provano quando ci si trova in situazioni dove ci dicono che stiamo facendo la cosa giusta, ma dentro di noi sappiamo di commettere un grande errore, ed è in questi momenti che bisogna avere la forza per dire no, per andare contro le idee perfezioniste di tutti. E ed è questa forza che purtroppo gli amici di Momo non hanno saputo avere. Ma d'altra parte, se l'avessero avuta non ci sarebbe più lo svolgersi della vicenda di Momo  







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