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Saggio breve:
L'inarrestabilità delle morti bianche
L'Italia è la nazione che detiene il primato delle vittime sul lavoro
in Europa.
Troppo spesso la vita si baratta per uno stipendio,talvolta misero
e indecente.
Le cause sono molteplici,e hanno un comune denominatore:il profitto.
Infatti molti imprenditori per accrescere il proprio profitto "tagliano"
sulla sicurezza.
In Italia gli incidenti sul lavoro hanno causato più morti della guerra del
Golfo.
A riprova che il lavoro è diventato una vera e propria guerra per la vita.
Il Presidente dell'Anmil,Pietro Mercandelli ha dichiarato che nei mesi
estivi si raggiunge il picco di infortuni sul lavoro,particolarmente intensi
per le attività edilizie ed agricole,e dunque è proprio il settore primario
ad essere maggiormente colpito da questa macchia che sta oscurando la
dignità di molti paesi.
Industriali e sindacati si sono uniti per raggiungere un obiettivo comune:
arrestare gli incidenti sul lavoro.
Infatti stanno nascendo una serie di associazioni volte a tutelare il lavoratore,
affinché si possa lavorare per vivere,e non lavorare per morire,come tragicamente
sta avvenendo sempre più spesso.
Un'altra iniziativa che sta fiorendo punta sull'applicazione di nuove tecnologie per
la sicurezza"E' il primo accordo di questo tipo a livello nazionale" spiega Giuseppe
Gherzi,direttore dell'associazione imprenditoriale.
Dare un nuovo volto al lavoro,un volto umano,è questo l'obiettivo che si spera
di raggiungere,affinché non ci sia più nessuna famiglia a piangere i propri cari,
affinché un saluto non si trasformi in un addio.
L'osservatorio monitorerà a livello provinciale l'andamento e la frequenza degli
incidenti,inoltre molto si investirà sulla prevenzione,diffondendo la cultura
sulla sicurezza.
Negli ultimi anni le mori bianche si sono diffuse largamente,divenendo un cancro
sociale difficile da scongere,destinato a far collassate questa società,ammutolita
dallo scarso senso di umanità.
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