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Scheda del libro
Informazioni bibliografiche: Fred Uhlman, L'amico ritrovato, Milano, Feltrinelli, 1986.
Genere: Racconto storico - psicologico.
Ambientazione: Una cittadina della Germania, 1933.
Personaggi principali
Sintesi della trama: Al tempo del fascismo e del nazismo, in Germania, nella scuola di Hans arriva un nuovo alunno, Konradin.
Konradin è un aristocratico mentre Hans un ebreo di modeste origini. Nonostante ciò e nonostante le opinioni dei loro amici riescono a fare amicizia.
La loro amicizia si intensifica sempre di più e più volte i due andarono a casa dell'altro. Molto presto, però, Hans si accorse che Konradin lo invitava a casa sua solo quando i suoi genitori non c'erano.
Mentre la loro amicizia proseguiva, la storia seguiva il suo corso e il regime fascista si stava imponendo sempre di più. La situazione cominciò a peggiorare e così anche la loro amicizia. I due litigarono varie volte fino a che Hans, per scappare dalla devastazione, si trasferisce in America. Prima di partire riceve una lettera in cui Konradin loda Hitler. Trenta anni dopo Hans ricevette una lettera che richiedeva dei fondi per erigere dei monumenti ai caduti per colpa del fascismo. ½ era allegato un fascicolo con i nomi dei caduti e alla voce "H" Hans lesse: "VON HOHENFELS, Konradin, implicato nel complotto per uccidere Hitler. Giustiziato."
Strategie narrative: Narratore interno protagonista, punto di vista fisso e interno alla storia.
Passi significativi
Cap. 4, . 23: "Tutto ciò che sapevo, allora, era che sarebbe diventato mio amico. Non c'era niente in lui che non mi piacesse. In primo luogo il suo nome glorioso che lo distingueva da tutti gli altri, von compresi (Così come la duchessa di Guermantes mi avrebbe attratto più di Madame Meunier). Poi il portamento fiero, i suoi modi, la sua eleganza, la bellezza del suo aspetto - e chi avrebbe potuto restare indifferente? - mi facevano pensare a buon diritto che avessi finalmente trovato qualcuno che corrispondeva all'ideale d'amico da me vagheggiato.
Cap. 13, . 63: "C'erano molte fotografie inserite in cornici anch'esse in argento, soprattutto ritratti di ufficiali; uno di essi somigliava in modo sorprendente ad Adolf Hitler, tanto che ne rimasi sconvolto.
Cap. 14, . 65: "Poi un giorno mi tornò in mente la fotografia di quel tipo che assomigliava tanto ad Hitler, ma subito mi vergognai di avere sospettato, anche per un attimo, che i genitori del mio amico avessero rapporti con un individuo de genere.
Cap 17, . 84: "La nostra scelta è tra Stalin e Hitler e, tra i due, preferisco Hitler. La sua personalità, la sincerità del suo intento, mi ha colpito come non avrei mai creduto possibile. L'ho incontrato di recente a Monaco, dove mi ero recato con mia madre. Esteriormente è un ometto insignificante, ma appena lo si ascolta parlare si viene travolti dalla forza della sua convinzione, dalla sua volontà di ferro, dalla sua intensità e dalla perspicacia quasi profetica di cui è dotato. Quando lo lasciammo, mia madre era in lacrime e continuava a ripetere:<è Dio che ce l'ha mandato.>"
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