italiano |
Scheda di Lettura
Titolo: "Vita di Galileo"
Autore: Bertold Brecht
Editore (casa editrice): Einaudi Scuola
Cenni biografici dell'autore: Bertold Brecht,
drammaturgo, scrittore e poeta tedesco, è nato nel 1898 ad Augusta
(Germania) e morto nel
Argomento (trama; max 25 righe):
Dramma pubblicato in tre edizioni. La vita dello
scienziato, raccontata da Brecht, parte quando Galileo ha già preso
conoscenza delle idee copernicane, considerandole giuste. Il dramma è
costituito da scene staccate, cioè non segue in continuazione la vita di
Galileo, ma ne racconta gli avvenimenti più significativi ed esemplari, con spostamenti temporali.
Galileo, ormai cinquantenne e più, vive a Padova dove insegna matematica
nell'Università della città; a causa del poco stipendio che
riceve e delle sue idee che a Padova verrebbero poco conosciute, decide di
trasferirsi a Firenze, alla corte di Cosimo De' Medici, dove crede avrà
più attenzioni, senza ascoltare gli avvertimenti dell'amico Sagredo: lo
scienziato sarebbe andato incontro all'Inquisizione se le sue idee si fossero
divulgate, perché eretiche, contro l'ideologia teologica del periodo. A
Firenze, a causa della peste, il Granduca parte per Bologna e chiede a Galileo
di seguirlo, ma partono solo la lia Virginia e Andrea, lio della
governante, che riuscirà a ritornare a Firenze scappando durante il
viaggio; nemmeno la peste riesce a staccare Galileo dalle sue ricerche e la
governante,
Personaggi (principali) e i loro tratti psicologici caratteristici:
Galileo Galilei: uomo pieno di
vitalità, attaccato alle comodità della vita, che non rinuncia ai
piaceri sensuali e alle passioni del buon vivere, tra cui anche la ricerca
scientifica. Non è il solito scienziato che per orgoglio si chiude nel
proprio mondo intellettuale. Galileo ha la passione di diffondere con piacere
le nuove idee e la necessità per la loro divulgazione a tutte le classi
sociali, infatti scrisse i suoi trattati in volgare, in modo tale che il
pubblico nuovo e vasto, che non si concentrasse solo alle università:
Galileo fu un grande scrittore, come dimostrano i suoi scritti scientifici. Si
rifiuta di capire le preoccupazioni della Signora Sarti, cioè un
possibile conflitto fra Galileo e
Andrea: lio della governante di Galileo, grazie agli insegnamenti dati da Galileo, scopre la sua passione per la scienza, diventando presto scienziato. Quando fa a botte con Cosimo De' Medici, lo fa perché crede che anche il giovane sovrano come tanti altri ammirati visitatori non capisce niente di scienza e avesse voluto osservare il telescopio come se fosse semplicemente un pezzo raro da museo.
Signora Sarti: governante di Galileo e madre di Andrea, simbolizza la saggezza popolare, cioè solo realtà e senso pratico; una donna preoccupata per il conflitto che può accadere tra Galileo (la scienza) e la Chiesa, anche se Galileo non vuole sentire questi avvertimenti.
Virginia: lia di Galileo. Anche se la sua semplicità, diversa da quella della Signora Sarti, si affianca a volte alla sua poca intelligenza, la fanciulla aiuterà con grande amore e sosterrà il padre nei momenti difficili.
Cardinale Barberini: Maffeo Barberini, lio
di ricchi fiorentini, educato dai Gesuiti, divenne papa sotto il nome di Urbano
VIII. Fu amico e moderato sostenitore di Galileo; uomo con molte conoscenze
scientifiche, sosteneva che uno scienziato non doveva considerare che Dio
avesse creato l'universo secondo come la pensava questo, ma secondo come
Dinamiche relazionali:
Galileo è il centro di tutti gli avvenimenti e i rapporti tra Scienza e Chiesa, vuole infatti diffondere le sue idee, per questo si batte per la loro divulgazione, senza rendersi conto delle gravi conseguenze a cui va incontro, e ha il grande desiderio di rendere partecipi ad ogni sua scoperta i suoi allievi ed ammiratori, come fa con Andrea: il ragazzo, anche se non appartiene a un'alta classe sociale, come invece sono i tanti allievi di Galileo, mostra così tanto interesse per la scienza che diventerà infatti uno scienziato. In Galileo, per la sua grande passione scientifica, cresce ogni giorno che passa il suo entusiasmo, ma tanto più aumentano le preoccupazioni di chi lo circonda, come l'amico tanto fidato Sagredo. Galileo chiede protezione al Granduca Cosimo II, lo fa perché sa che l'organizzazione economica e militare dello Stato moderno aveva bisogno di un appoggio da parte della tecnica scientifica, per questo motivo si rivolge a un Principe. Lo scienziato pone fiducia su chi gli volgerà le spalle, condannandolo davanti all'Inquisizione, e lo considerava amico: il Cardinale Barberini, e non fa tesoro dei consigli che gli danno le persone del popolo o i suoi veri amici, proprio questi anche se sembra abbiano un ruolo in secondo piano, per i loro suggerimenti e le loro esortazioni passano ad avere un ruolo a volte ben più importante di quello del protagonista stesso.
Considerazioni personali sulla lettura e sul libro:
Ritengo che questo bellissimo testo sia utile per
capire a fondo quella che era la concezione predominante nel 1600. Questo
periodo storico, infatti, era un'epoca caratterizzata da tante innovazione, da
tanti cambiamento e si fondava interamente sui dogmi della Bibbia, imposti
dalla Chiesa e sui principi di alcuni filosofi dell'antichità come
Aristotele. L'idea che un ristretto gruppo di individui la pensasse
diversamente, suscitava grande scalpore a tal punto che questi venivano
condannati a morte o peggio ancora torturati dalla stessa aurità
ecclesiale, l'Inquisizione, che in Italia aveva sede a Roma. La scienza non
riusciva ad emergere, a trovare la sua strada poiché ostacolata da dottrine
sacre ed inviolabili. Infatti, mi chiedo perché il povero Galileo, ora
così importante poiché considerato padre della scienza moderna, sia
vissuto in un periodo in cui
Secondo te, come è visto Galileo Galilei dall'autore? Come martire o come eroe?
Secondo me, Galileo non è né un martire né un eroe: non è
un martire perché abbandona la fede per dedicarsi alla scienza e non è
nemmeno un eroe perché per salvarsi la vita abiura, abbandonando la scienza.
Dunque Galileo non è un eroe e questo lo conferma lo stesso Brecht, che
non pretende di rappresentarlo così. Infatti lo scienziato, per come si
comporta quando decide di abiurare, non è sicuramente un eroe, perché
decide di salvarsi la vita rinnegando tutte le sue ricerche e tutte le sue
scoperte, per paura del dolore fisico che avrebbe dovuto provare con gli
strumenti di tortura a lui mostrati, tuttavia aveva sfidato la peste senza
lasciare i suoi studi. Brecht condanna Galileo per avere con la sua abiura allontanato
la scienza dal popolo, averne fatto un semplice dibattito e non una
rivoluzione, averla "esposta" allo sfruttamento incontrollato da parte del Potere,
Difficoltà trovate nella lettura di un testo teatrale. Che cosa è stato difficile nella lettura(considerazioni oggettive e soggettive).
Non è stato per niente difficile leggere un testo teatrale, al contrario mi ha creato molta difficoltà staccarmi ogni volta dalla lettura del testo per dover leggere le note, questo forse perché non ho mai capito quando è il momento giusto di leggerle in un qualunque testo. È così raro, anzi unico, che un testo teatrale mi sia sembrato così suggestivo e coinvolgente soltanto leggendolo. Con l'esperienza che ho fatto leggendo questo libro, credo che non è presente differenza di lettura fra un testo teatrale e un testo narrativo.
Privacy
|
© ePerTutti.com : tutti i diritti riservati
:::::
Condizioni Generali - Invia - Contatta