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Scheda libro "La casa in collina"
CITAZIONE BIBLIOGRAFICA
Cesare Pavese, La casa in collina,Oscar Mondatori , Milano 1971.
CENNI SULL' AUTORE
Cesare Pavese nacque il 9 settembre 1908 a Santo Stefano Belbo, in provincia di Cuneo. I suoi genitori erano contadini: il padre possedeva un podere nel paese.
Il padre muore nel 1914 e, dieci anni dopo, resterà orfano anche della madre. Pavese frequentò le scuole da quando era bambino fino all' università a Torino
Al liceo, in una situazione politica molto particolare, riuscì ad evitare le illusione fornite dal fascismo grazie ad un professore molto importante anche per il suo futuro di scrittore: Augusto Monti.
Iscrittosi alla facoltà di lettere, Pavese si laureò nel 1930. Negli anni successivi si occupò di traduzioni di romanzi americani (tra cui Moby Dick di H. Melville) con le quali cercava di aprire uno spiraglio di libertà agli italiani, allora oppressi dal regime.
Non essendosi iscritto al partito fascista, Pavese non poteva partecipare a concorsi pubblici ed era costretto a guadagnarsi da vivere con traduzioni, piccole supplenze e lezioni private. Pavese nei primi anni trenta incominciò a scoprire il suo talento di scrittore, manifestandolo con un gruppo di altri letterati (la "banda" del D'Azeglio), che fu, però, scoperta e, praticando attività antifascista, venne arrestato nel maggio del '35 e condannato a tre anni di confino a Brancaleone Calabro.
Durante questo periodo, per combattere l'isolamento, si butterà nella scrittura e comporrà Sempre, come il primo giorno, mi sveglia il mattino con la puntura della solitudine e Non sapevo quale morso da affamato, da squalo, da cancro abbia la lontananza.
Nel '41 pubblica Paesi tuoi, nel '42 La spiaggia, mentre la sua casa editrice si afferma sempre più solidamente nonostante il regime.
Dopo la fine della guerra la posizione politica dell' autore si afferma, chiede la tessera del partito comunista e scrive molto. Nel '46 pubblica Feria d' agosto, nel '47 Il comno e I dialoghi con Leucò. Nel '49 scrive due romanzi brevi: Il carcere e La casa in collina e successivamente escono Il diavolo sulle colline e Tra donne sole. Nel 1949, durante la sua piena maturità artistica, scrive di getto La luna e i falò. Nel '50 gli viene assegnato il premio Strega per il libro La bella estate, che corona la sua attività letteraria. In questo periodo di grandi successi, in cui la gente si affolla intorno a lui, la sua solitudine ammonta. Si suicida in un albergo torinese il 27 agosto 1950.
COLLOCAZIONE SPAZIO TEMPORALE
Il romanzo è ambientato a Torino nel 1945, durante la 2° guerra mondiale. La vicenda dura circa un anno.
La collina: E' il luogo dove si ambienta tutta la storia ed è un po' anche la protagonista. Essa, infatti, è oggetto di ogni passeggiata del protagonista e offre a lui sempre un ottimo rifugio sia contro i tedeschi che durante il viaggio verso la sua casa natia.
Le Fontane: è il luogo in cui si ritrovano molte persone ad organizzare la resistenza partigiana.
La villa di Elvira: è la casa in cui Corrado ha affittato una stanza per rifugiarsi dai bombardamenti in Torino.
ANALISI DEI PERSONAGGI
Corrado: E' il protagonista e narratore interno del libro. Di media classe sociale, insegna in una piccola scuola superiore di Torino e vive in una camera affittata in una villa su una collina nei presse della sua città; è ospitato da Elvira e da sua madre che sono le padrone di casa.
Ama la natura e la solitudine e accomuna queste sue due passioni nelle lunghe passeggiate che fa nei boschi della collina, prima solo e poi in comnia di Dino.
E' un personaggio contrario al regime, ma che non si schiera con i partigiani durante la resistenza. E' piuttosto egoista, teme di essere catturato dai tedeschi, ma non si preoccupa mai degli altri.
E' stato l' ex fidanzato di Cate. E' molto amato, invece da Elvira.
Cate: E' l' ex fidanzata di Corrado, che lui incontra un giorno all' osteria. Da ragazza era disoccupata, beffarda, magra ed ignorante, ma si era molto legata affettivamente a Corrado; loro però si erano lasciati e dal quel momento Cate era molto cambiata. Lavora all'ospedale di Torino e ha un lio Dino, di cui non conosceva il padre e che ha dato un vero scopo alla sua esistenza. Dopo l'irruzione dei tedeschi a Le Fontane viene arrestata e probabilmente deportata nei campi di concentramento, dopo questo momento di lei non si sa più niente.
Dino: è il lio di Cate. Il suo vero nome è Corrado e Cate dice di avergli dato quel nome perché al momento della sua nascita lei era ancora affezionata al professore. Dino e Corrado diventano amici e fanno tante passeggiate insieme
Elvira: E' la lia della padrona di casa di Corrado. E' innamorata del professore, anche se non osa dirglielo. Cerca sempre di aiutarlo e di fare in modo che egli rimanga più tempo possibile insieme a lei. Nonostante cerchi sempre di rendersi simpatica e disponibile al professore viene trattata male da lui.
Fonso: E' un giovane ragazzo, che ha preso la passione per la resistenza. Lavora come fattorino in una ditta di Torino. E' un ragazzo molto attivo ed energico e vuole contribuire alla resistenza con i partigiani.
GENERE
Il romanzo La casa in collina è di genere realista.
ANALISI DEL LINGUAGGIO
Pavese usa spesso termini dialettali nei suoi testi e anche in questo se ne trovano molti. Il lessico è, trattandosi di un testo quasi contemporaneo, praticamente quello corrente e non vi sono termini oggi non più in uso.
TRAMA
Corrado, un professore torinese, vive in una villa su una collina nei pressi di Torino, dove ritorna ogni giorno per sfuggire ai bombardamenti. Durante questo periodo, amando la solitudine, fa molte passeggiate nei boschi della collina con Belbo, il cane dei suoi padroni di casa. Un giorno,durante una di queste passeggiate, sente delle voci e dei canti che arrivano da un punto del bosco e seguendo le voci, arriva ad un' osteria, Le Fontane, dove trova molte persone che cantano e ascoltano i bollettini di guerra.
Tra queste persone riconosce anche Cate, un suo vecchio amore, che ora ha un lio, Dino. Corrado, da quel giorno, si reca ogni sera a Le Fontane, dove può ascoltare le notizie della guerra e può parlare di politica con altre persone. Presto diventa comno di Dino, con cui fa delle lunghe passeggiate e chiacchierate, insegnandogli varie cose sulla natura, poiché a causa della guerra non può andare a scuola. Nei giorni successivi, però si viene a sapere della resa fascista e, quindi, dell' invasione tedesca. A Le Fontane si comincia a organizzare la resistenza, da cui Corrado si astiene, e si cominciano a nascondere armi nelle cantine. Qualche giorno dopo, però, viene scoperto dai tedeschi il covo de Le Fontane e tutti vengono arrestati, eccetto Dino per la sua età e Corrado che è nei boschi per una delle sue passeggiate e che osserva la scena incredulo da distanza. A questo punto Corrado si trova in serio pericolo, poiché i Tedeschi lo stanno cercando e durante uno dei rastrellamenti potrebbe essere scoperto; decide così di fuggire da Torino, ma dove? Fortunatamente la sua padrona di casa, Elvira, che lo ama segretamente, gli trova un rifugio in un collegio di Chieri, grazie al prete del suo paese. Durante i giorni successivi raggiunge il collegio, ma con la paura di venir scoperto e di fare la fine de suoi comni. Qualche giorno dopo lo raggiunge in collegio anche Dino, che era rimasto con Elvira. Il ragazzo, però, può parlare del passato di Corrado agli altri ragazzi, li di fascisti, facendosi così scoprire e rischiando che i tedeschi lo vengano a prendere. Qualche tempo più tardi, infatti, un prete lo avvisa che è in grande pericolo e di fuggire immediatamente. Corrado, quindi decide di ritornare, momentaneamente, a Torino, nella villa in collina. Elvira lo ospita e gli dà la lettera che gli ha spedito sua sorella che lo invita, ad andare a trovarli al loro paese, così Corrado decide di accettare il suo invito. Nei giorni successivi il professore parte. Dopo essere arrivato si stabilisce e conduce una regolare vita aspettando la fine della guerra e pensando ai suoi amici torinesi.
FINE O SCOPO DELL' AUTORE
L' autore vuol far capire ai lettori com' era la vita durante la guerra, di come non si era mai sicuri di quello che si faceva senza essere spiati o trovati dai tedeschi.
COMMENTO PERSONALE MOTIVATO
Questo libro mi è piaciuto molto. Si parla della guerra e mostra come si doveva fare per salvare la pelle ogni giorno. Il testo è molto scorrevole e non lo fa sembrare uno dei soliti romanzi sulla guerra.
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