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Spesso gli adolescenti nell'evoluzione personale scelgono di appartenere ad un gruppo di coetanei, pensi che ciò sia facilitante per la scescita umana dei giovani o che rappresenti un ostacolo.
C'erano una volta i rokers, gli hyppies, i mods e in tempi più vicini i dark e i paninari. Sembrano passati secoli infatti, i giovani del giorno d'oggi sono decisamente cambiati, ma su una cosa restano fedeli a quello che facevano il loro padri alla loro età (e forse anche i loro nonni) : lo spirito di appartenenza ad un gruppo.
Quelli degli ultimi tempi si chiamano gabber, zarri, truzzi, hetti, punkabbestia.
Queste sono le nuove 'tribù giovanili' che stanno sempre di più acquisendo la fisionomia di un fenomeno sociale.
L'etichetta più recente è quella dei gabber.
Sono nati negli anni novanta, nei rave party in Olanda. Dicono soddisfatti di essere circa ventimila e a vedere i molti siti internet dedicati alla cultura gabber c'è da crederci.
I gabber sono giovani tra i 13 e i 17 anni che difficilmente arrivano alla maggior età, infatti verso i 18 anni scelgono di diventare zarri.
Come molti gruppi giovanili sono distinguibili dalla loro divisa: polo Lonsdale, jeans attillati o tute Australian con un cappellino in testa.Un segno particolare-oltre al modo di vestirsi- che li contraddistingue è il taglio di capelli, i ragazzi hanno capelli rasati mentre le ragazze lunghi sopra e rasati sotto. I più 'duri' tra di loro sono i warrior, riconoscibili dalle creste colorate, dai numerosi piercing e dal look-punk molto curato (infatti i gabber si definiscono come una fusione tra punk e zarri).
Il primo posto fra i loro interessi è occupato dalla musica, soprattutto dai ritmi frenetici e assordanti dell'hardcore e della techno.
Meno numerosi dei gabber sono gli zarri, i cosiddetti 'normali'. Vestono con magliette
fluorescenti infatti raramente sui quotidiani troviamo la scritta 'Auto investe zarro e scappa'!!! Portano zeppe assurde alte almeno 10cm. Sulle loro magliette generalmente portano la scritta 'Hardcore' 'sala 1, 2, 3, 4, 5' a seconda delle 'sale' della discoteca in cui vanno solitamente. I ragazzi hanno capelli ossigenati o rasati ai lati e lunghi sopra, le ragazze invece usano un trucco molto pesante. Fumano e a volte sballano prendendo paste, il sabato sera spaccano tutto e poi il lunedì mattina con le orecchie basse tornano in fabbrica in attesa di un altro fine settimana.
I più alla moda sono invece i hetti o truzzi.
Questa categoria si divide in 3 sottostanti categorie: i veri hetti, i quasi hetti e quelli che aspirano a diventare hetti. La musica che ascoltano è la dance e la techno, ma l'abbigliamento cambia radicalmente rispetto ai gabber, infatti vestono in modo eccentrico e un po rozzo ma sempre con un occhio di riguardo ai look di tendenza, preferiscono maglioncini firmati e costosissimi occhiali da sole colorati
I veri hetti passeggiano con aria altezzosa, parlano prevalentemente di scuola e di politica e. hanno molti soldi da spendere e lo fanno notare non solo attraverso il look, ma lo mostrano in modo eccessivo e antipatico che può mettere soggezzione le altre persone. E' per questo che le ragazze aspirano ad un ragazzo con un una bella macchine e con tanto di bancomat sempre a portata di mano.
I quasi hetti sono noti perché puliscono la mcchina il sabato pomeriggio in modo da non surare la sera. Prima di uscire trascorrono un ora e mezza davanti allo specchio e i ragazzi consumano mediamente un barattolo di gel ogni sabato sera.
Non hanno molti soldi, ma quando arriva la busta a, offrono da bere a tutti crando delle incomprnsioni famigliari.
Le ragazze vestono con pantaloni della Sixty e magliettine molto, molto scollate, e molto, molto aderenti, mentre i ragazzi indossano le Silver, jeans rigorosamente della Lewi's e la camicia bianca.
Infine ci sono quelli che aspirano a diventare hetti che sono i cosiddetti li di nessuno.
Vestono con marche fasulle ovvero con un improbabile marca ben in vista (come prada, gucci, versace).
I ragazzi portano occhiali alla Tarricone e fanno palestra mentre le ragazze riconosciute dallo sbattere la bocca quando masticano la ciccha.
Defilati e quasi emarginati sono infine i punk. Anch'essi si possono dividere in due categorie: i veri punk e i punk li di papà.
I veri punk sono in continua diminuzione lasciando spazio ai loro concorrenti : i punk li di papà. Il cane come si sa è il migliore amico dell'uomo ed i punk, i veri punk, lo sanno meglio di chiunque altro.
Sono nomadi, dormono e passan le loro giornate in giro per le città. Si spostano soli ed indisturbati sebbene addocchiati da tutti. Sono anarchici o di sinistra e pacifisti, talvolta fanno l'elemosina, ma sempre con il sorriso sulle labbra.
I punk li di papà sono esteriormente simili ai veri punk, hanno i capelli lunghi, a volte rasta, mettono i pantaloni di marca e profumano di dopobarba. solitamente frequesntano locali e pub in cui si esibiscono gruppi punk dal vivo.
La musica punk è nata alla fine degli anni 70 ed è caratterizzata da pezzi brevi con tono provocatorio. Gli esponenti più famosi del punk, sono i Sex Pistols che con il loro anticonformismo (creste di capelli, abiti neri e trasandati, spille da balia in qualunque luogo) e con un atteggiamento aggressivo richiamarono subito l'attenzione della stampa. All' inizio il punk non era solo una moda come sta diventando oggi, attraverso il punk i giovani volevano dichiarare la propria estraneità nei confronti delle forme di organizzazione ed espressione delle società.
Spesso dalle bocche di ragazzi che non appartengono a quel gruppo e dalle bocche degli adulti spiovono commenti a non finire che si rivelano inutili perchè ditro una 'maschera' come il modo di verstirsi trasgressivo piuò rivelarsi una persona dolcissima e viceversa una persona che si veste in modo serio e per bene può nella realtà essere un delinquente. Questo per dire che l'importante non è il modo in cui ci vestiamo o la musica che ascoltiamo perchè siamo tutte persone uguali al di là del gruppo cui facciamo riferimento.
Un' altro argomento riguardo alle nuove generazioni è la pratica dei Piercing.
Ultimamente sempre più ragazzi si sottopongono a questa specie di tortura (senza sapere a cosa possono andare in contro se qualcosa non va come dovrebbe andare) solo perché avere un piercing nella lingua, al soprecciglio, al setto nasale, alle labbra, ai capezzoli, all'ombelico, ai genitali ecc.FA TENDENZA.
Per esempio il piercing alla lingua ha il suo facsino ma a forza di giocarci è facile scheggiare i denti, si può avere anche difficolta nel parlare e perdita della sensibilità: se poi la ligua si gonfia, diventa difficile respiraree mangiare. Ma queste, per chi si sottopone senza esitazione alla pratica del piercing, sono delle sciocchezze, perché non pensano che il monile inserito può provocare infezioni.
Il tetano per esempio può arruginirsi e le conseguenze sono facili da immaginare.
Un segnale d'allarme che l'operazione non ha avuto esiti positivi è l'ingrossamento e l'arrosamento delle ghiandole intorno alla zona martoriata, in questo spiacevolissimo caso bisogna intervenire con degli antibiotici ma la prognosi può essere molto lunga.
. L'orecchino inserito nelle zone dove c'è la cartilagine (quindi in punti in cui scorre poco sangue, come il naso) significa facilitare contagi che, non bloccati dai globuli bianchi, persistono nel tempo. Ancora troppo poco? A questo punto non ci resta che parlare di Aids ed epatite B e C. Il virus dell'epatite può insinuarsi in noi facendo diventare la patologia cronica, degenerando in alcuni casi in cirrosi e cancro del fegato. Per l'Aids immaginiamo non serva aggiungere nulla. Entrambe queste malattie sono generate dalla mancanza di igiene e dalla promiscuità degli ambienti in cui viene praticato il piercing. Sapendo che la Piercing Tribe è un popolo di duri, che non si spaventa certo facilmente, consigliamo almeno di affidare la loro belle, non solo in senso metaforico, ad un 'piercer' professionista. Come si riconosce? Innanzitutto dalla sensazione visiva che si prova entrando nel suo studio, poi deve essere in possesso di una certificazione rilasciata dall'Azienda sanitaria locale e distribuire ai clienti un memorandum sulle precauzione da prendere. Ovviamente è necessario che sterilizzi gli attrezzi del mestiere, usi guanti di lattice e aghi monouso. Insomma, un po' come fa qualsiasi dentista. Come si dice: 'uomo avvisato, mezzo salvato'.
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