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Tasso - L' Aminta - La scrittura e l'interpretazione Vol.3 - Romano Luperini

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Tasso - L' Aminta [La scrittura e l'interpretazione Vol Romano Luperini]

- 1573: Frutto del periodo di più intensa creatività e di sereno equilibrio. L'Aminta è un dramma pastorale o meglio una favola "boschereccia", ovvero una azione teatrale ambientata nel mondo dei pastori. Il dramma è suddiviso in 5 atti, secondo le norme aristoteliche, preceduti da un prologo e conclusi da un coro come nella tragedia greca che Tasso studiò.

- Rappresentata alla corte Estense, in presenza di Alfonso II. Venne via via modificata e la prima pubblicazione venne editata da Aldo Manunzio nel 1581.

- Nel 500 si riafferma la lirica pastorale lanciata dal Sannazaro con l'Arcadia, conteneva una potenzialità nella forma dialogata di uno sviluppo drammatico, la tematica pastorale esercitava nelle corti un fascino indubbio. Ma alla fine del secolo si registra un mutamento di gusto che privilegiava elementi spettacolari nelle rappresentazioni ed il genere teatrale letterario decadde.

- Tasso si distacca dall'egloga pastorale abbandona l'aspetto lirico - sentimentale e prevale la dimensione teatrale e drammatica, anche se l'azione dell'Aminta non si svolge quasi mai davanti agli occhi degli spettatori privilegiando il racconto.



- La complessità sta nella fusione di 2 generi: il teatro e la lirica d'amore (Stilnovisti: Dante, Petrarca, Poesia cortigiana: Poliziano, Sannazaro, Boiardo ed Ariosto lirici). Tutti cooperano nella nuova dimensione scenica e dialogica. Influiscono oltre i modelli volgari anche classici greci e latini (Euripide soprattutto, Virgilio bucolico, Catullo e Lucrezio)à Tutti prestano qualcosa a T.

- Virgilio: sfondo paesaggistico, atmosfera di isolamento ed estraneità. Ovidio: mitizzazione dei personaggi. Catullo e Properzio: tema amore-passione. Lucrezio ed Euripide: introducono l'eventuale tragicità dell'Aminta.

- Il mondo bucolico, tranquillo senza turbamento e privo di tensioni viene dunque scosso dalla passione violenta dell'amore che eccede con il tema della morte e compromette la stabilità dei valori. Il lieto fine nasconde un rischio di dissoluzione e morte mentre viene sancita la natura ambivalente e contraddittoria dell'amore medesimo.

- Aminta opera polifonica; non esiste un'unica interpretazione dell'amore: può essere quello saggio e disincantato dei maturi Tirsi e Dafneà consapevoli del potere distruttivo amore e passione; quello radicale ed estremo di Amintaà amore-passione che comporta allo spossamento dell'individuo e crisi di identità. Tasso non prende posizione.

- Il prologo è recitato da Amore in persona, travestitoà motore effettivo dell'azione. Amore: sostiene una sorta di utopia sociale, il suo potere annulla le differenze tra gli uomini, li ingentilisce e promuove una utopica età dell'oro. Ciò si presenta come una riqualifica miracolosa del mondo umile dei pastori.

- Dietro ai pastori si svela l'allegoria del mondo della corte (1200-l500) e la sua ideologia tesa ad armonizzare i conflitti sociali e a nascondere le disuguaglianze.

- Paradossalmente Tasso si serve di uno scenario fantastico privo di conflitti e turbamenti interni con l'obbiettivo di portare al suo interno squilibrio e crisi dando una clamorosa smentita all'utopia proposta da Amoreà ciò si nota nell'importante monologo del Satiro che si appresta a violentare Silvia. à Il Satiro giustifica con ragioni schiettamente sociali ed economiche (povertà) che lo portano a ribellarsi alle leggi della gentilezza e a non partecipare alle gioie d'amore.

- Il monologo del Satiro porta in primo piano l'ingiustizia sulla quale si basano ogni raffinatezza e ogni nobiltàà accusando la corte e pesando sul rapporto mondo pastorale - corte.

- Si smascherano l'ipocrisia e la violenza che sottostanno nei rapporti tra gli individui e tra le classià molto attuale (500 anni fa e non cambierà mai un cazzo!).

O BELLA ETA' DE L'ORO: coro (di pastori) conclusivo del primo atto. Tasso rende omaggio col coro ai classici greci e latini. La funzione dei cori è sempre stata quella di commentare l'azione scenica come un pubblico ideale che guida le reazioni del pubblico reale. Il coro esalta l'amore e la condizione di innocenza originaria dell'uomo, accusando l'onore di aver inquinato e amareggiato la felicità primitiva; la felicità viene qui individuata con l'età dell'oro (4^ bucolica di Virgilio). D'altra parte la condanna dell'onore implica una condanna simbolica della civiltà moderna, e in particolare della cultura controriformista. TEMI: a) mito età dell'oro; b) edonismo (sono lecite solo le cose che piacciono); c)onore / influenza del divieto religioso; d) polemica verso la corte; e) riferimenti dotti; f) rapporto onore - amore; g) ribaltamento valori in Tasso e Guarini. AMORE=ORO, ONORE=CORTE, PIACERE=Età DELL'ORO.

- Struttura: 4 endecasillabi, 9 settenari. à Le cose sono dette tramite negazione: CAUSALE NEGATIVA. C'è la SINEDDOCHE (parte x il tutto).

- Per il Tasso fare poesia è utilizzare l'immenso materiale depositato nella tradizione e rinnovarlo attraverso un gioco di ricombinazione e stilizzazione.

- Cupido nell'età dell'oro non necessitava di arco e frecce poiché l'amore era istintivo, naturale.

- Amore diventa proibito e quello che era un dono d'amore diventa un furto à L'onore è l'insieme delle norme giuridiche che cela e blocca la libertà dell'amore naturale. Per Tasso l'idea di divieto religioso o morale è rimossa e non è causa della fine dell'età dell'oro, colpa attribuita a fattori socialià onore, insieme di norme o convenzioni che presiedono alla vita associata degli uomini. Tasso//Controriforma.

- Fine dell'innocenza = nascita della sofferenza e del dolore.

- ½ è un riferimento a Catullo (Amiam . .Amiam . ) [Carpe diem]à esortazione che nasce dalla fugacità ed irripetibilità della vita, ma rispetto al '400 vi è una malinconia più profonda. SPONTANEITA' : AMORE = ARTIFICIO : FURTO.




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